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I NUMERI DEL COVID ALLA FINE DI QUESTA SETTIMANA NEL MONDO


Come si temeva, il 2021 si chiude sotto il segno dell’incertezza. Al rischio di un ridimensionamento della crescita globale si aggiungono i timori legati alla ripresa dell’inflazione e anche in Italia cresce il timore di una crescita meno brillante del previsto per il 2022. A sottolinearlo è l’Ufficio Studi Confcommercio nell’ultimo numero di “Congiuntura Confcommercio”, nel quale si scopre che sul versante dei consumi si consolida a novembre la tendenza alla ripresa della domanda per i servizi. L’ICC (Indicatore Consumi Confcommercio, ndr) aumenta infatti dell’11,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, grazie a una crescita del 46,8% per i servizi e del 2,6% per i beni. La domanda delle famiglie resta tuttavia molto più bassa rispetto al 2019, tanto che  – precisa l’Ufficio Studi – “per alcuni segmenti dei servizi bisognerà attendere almeno fino alla fine del 2022 per tornare sui livelli pre-pandemici”.

Per quanto riguarda il Pil, a dicembre è visto in calo dello 0,3% in confronto al mese precedente e in aumento del 6,7% su base annua. Una valutazione che conferma la stima di una crescita del 6,2% nel 2021. Quanto all’inflazione, la stima per dicembre è di un aumento dello 0,3% su base mensile e del 3,8% su base annua. Nella media del 2021 i prezzi al consumo dovrebbero aumentare dell’1,9%, “lasciando un’eredità molto pesante al 2022”. Nella prima parte del prossimo anno è prevista una crescita oltre la soglia del 4%, con relativa riduzione del potere d’acquisto per le famiglie.

Previsioni a parte la corsa ai regali è iniziata nelle grandi città già dalla prima settimana di dicembre. Non è un caso infatti che molti sindaci abbiano chiesto ai loro cittadini con delle ordinanze di indossare obbligatoriamente le mascherine per le vie del centro delle loro città.

“Bisogna avere buonsenso nelle occasioni di rischio. Abbiamo imparato che il rischio di contatto esiste ed è più alto se pranziamo insieme per lungo tempo, ridendo e scherzando in tanti”, queste le considerazioni di Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano ai microfoni di iNews24. “Per il periodo natalizio, nel caso di pranzi o cene con parenti fragili, meglio fare anche un tampone almeno rapido”, ha proseguito Pregliasco. “È chiaro che i non vaccinati aumentano il rischio ed esporsi o meno, diventa una scelta individuale. Personalmente pranzerò e cenerò solo con persone vaccinate. Purtroppo i dati ad oggi non sono entusiasmanti. Si assisterà a un ulteriore incremento e sicuramente i festeggiamenti delle feste porteranno ad un aumento dei contagi. Speriamo che i vaccini tengano e che anche la variante Omicron non causi ulteriori problematiche. Ma è chiaro che tutte le occasioni per stare insieme in ambienti chiusi e senza ventilazione, non aiuterà. Bisognerà adottare un nuovo galateo in maniera sistematica. Ogni contatto interumano rappresenta, in questo momento, un rischio”. Poi Pregliasco ha detto alla fine della sua intervista : “C’è un andamento lineare e continuo di accumuli dei casi. Questo comporta un impegno del servizio sanitario nazionale, che comunque non ha niente a che vedere con la situazione dello scorso anno. Rispetto all’Europa siamo ancora in una situazione sotto controllo, ma c’è la necessità di mitigare. Quello che si vuol raggiungere non è certo bloccare tutto, ma abbassare la curva e fare in modo che non si alzi in modo esagerato come in Gran Bretagna, dove senza controlli e limitazioni il virus ha avuto buon gioco”. 

Anche perché i contagi in Italia, secondo le ultime rilevazioni del Ministero della Sanità, sono in aumento. A livello nazionale l’incidenza settimanale ha ormai quasi raggiunto la soglia dei 250 casi per 100.000 abitanti. Le fasce di età che registrano i più alti tassi di incidenza settimanali per 100.000 abitanti sono quelle pediatriche (324, 0-9 anni; 302, 10-19 anni) e quelle tra 30 e 49 anni (215, 30-39 anni; 243, 40-49 anni). 

Il Ministero della Sanità: l’incidenza settimanale ha ormai quasi raggiunto la soglia dei 250 casi per 100.000 abitanti

La velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio si mantiene al di sopra della soglia epidemica nella maggior parte delle regioni Italiane. E l’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati a livello nazionale si mantiene oltre la soglia epidemica, pertanto persiste l’aumento del numero di persone ricoverate nei reparti ospedalieri di area medica e terapia intensiva. Il monito è sempre lo stesso, convincere più persone possibili a vaccinarsi. Perché solo una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella da 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, sono gli unici strumenti in grado di contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti. 

L’appello dei sindaci al Governo italiano

“Se non si prende un provvedimento urgente, dopo pausa natalizia questo sarà l’amaro dono nella calza della Befana. Avremo tutti in Dad”, queste le parole su Twitter del sindaco di Pesaro e presidente dei sindaci di Ali, Matteo Ricci, che sui Social ha pubblicato il link della sua intervista con Repubblica.
“Con il Green pass nelle scuole, prevedendo come per le altre categorie vaccino o tampone, preserveremmo la scuola in presenza e con essa un diritto costituzionale, quello dello studio e dell’istruzione. Se non agiamo subito introducendo il Green pass rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi”. E’ l’appello del presidente di Ali-Autonomie Locali Italiane, Matteo Ricci, e sottoscritto anche dai colleghi Gualtieri, Sala, Manfredi, Lepore, Nardella.

L’Austria il paese più rigoroso nel combattere il Covid19

Tra i Paesi più rigorosi in Europa nella lotta contro il Covid19, l’Austria. Da lunedì, 20 dicembre, potrà entrare in Austria senza restrizioni solo chi avrà già ricevuto la terza dose del vaccino anti Covid. Le persone vaccinate (che però non hanno ancora ricevuto la terza dose) o guarite dovranno essere in possesso di un tampone pcr negativo non più vecchio di 72 ore. Per i non immunizzati scatta invece una quarantena di dieci giorni. L’isolamento potrà essere interrotto dopo cinque giorni con un pcr negativo. Lo ha annunciato il ministro alla Salute Wolfgang Mueckstein. La misura non vale per bambini fino ai 12 anni, donne incinte e persone che per motivi di salute non possono essere vaccinate. Per i pendolari transfrontalieri basterà invece il pass ‘3-G’ (guariti, vaccinati oppure testati).

A New York stasera l’ultima puntata del noto programma “Saturday Night Live” a rischio di cancellazione

Il Post ha appreso che l’ultima puntata del “Saturday Night Live” in programma stasera poteva essere cancellata a causa della scoperta di un focolaio di Covid-19 negli studi del programma.

Un insider ha rivelato che “quattro attori” sono risultati positivi al Coronavirus – e “altri tre” hanno provato a dare forfait per timore di recarsi al lavoro nei NBC Studios al 30 Rockefeller Center, a Midtown, dove viene registrato il programma. Alla fine però, anche se il produttore esecutivo Lorne Michaels, 77 anni, è risultato positivo, lo spettacolo non si fermerà.

Quello che invece è sicuro è che stasera non ci sarà pubblico dal vivo. “A causa del recente picco nella variante Omicron e per molta cautela, non ci sarà pubblico dal vivo per la registrazione di “Saturday Night Live” di stasera e lo spettacolo avrà cast e troupe limitati per seguire tutte le linee guida di sicurezza del governo, oltre a un rigoroso protocollo di test”, questo è quanto ha dichiarato un rappresentante del programma, rendendo ancora più cupo l’umore dietro le quinte. Oggi pomeriggio, “Saturday Night Live” ha twittato che i possessori del biglietto per lo spettacolo di stasera sarebbero stati contattati. “Se hai vinto i biglietti per questo spettacolo, riceverai presto maggiori informazioni. Grazie per la pazienza e comprensione”.

L’epidemia non ha colpito solo il “Saturday Night Live”, ma anche altri spettacoli a Broadway, tra cui “Company”, “Moulin Rouge! Il musical”, “Hamilton”, “Harry Potter e la maledizione dell’erede”, “Non sono troppo orgoglioso”, “Mrs. Doubtfire”, “Tina – The Tina Turner Musical” e “Freestyle Love Supreme” che sono stati tutti temporaneamente chiusi la scorsa settimana a causa di problemi di Covid. Anche i Radio City Rockettes – proprio dietro l’angolo al Radio City Music Hall sulla Sixth Avenue – hanno interrotto la loro stagione ieri in seguito alla scoperta di una serie di contagi, che in tutto lo Stato di New York in sole 24 ore hanno toccato il record di oltre 21.000 nuove infezioni da coronavirus senza contare quelle che si stanno già diffondendo a causa delle varianti Delta e Omicron.

L’Osha ha fatto passi da gambero

Riguardo l’obbligo per le imprese del settore privato di avere tutti i dipendenti vaccinati o muniti di tampone valido per lavorare dal 27 dicembre in avanti, l’amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) venerdì scorso ha fatto passi da gambero affermando di volere applicare questa regola con “maggiore discrezione” perché una battaglia giudiziaria aveva sospeso questo provvedimento per un po’ di tempo, causando un’incertezza generale.

Ora alcuni funzionari dell’agenzia hanno affermato che non ci saranno ripercussioni per le aziende che hanno violato questo standard temporaneo di emergenza. Quindi i lavoratori non vaccinati avranno tempo fino al 9 febbraio per vaccinarsi. In precedenza, l’agenzia aveva detto che le aziende con 100 o più lavoratori dovevano imporre l’uso di mascherine ai lavoratori non vaccinati già dall’inizio di dicembre. E il test sarebbe dovuto entrare in vigore il 4 gennaio. Le battaglie in tribunale hanno ribaltato la decisione del presidente Usa Biden che voleva costringere i lavoratori a vaccinarsi per fare fronte alle varianti in rapido movimento.



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