“Bisogna andare verso l’obbligo vaccinale che risolverebbe sostanzialmente gran parte dei problemi, oppure fare come in Austria e in Germania, dove hanno limitato la libertà di movimento e di esposizione al rischio di chi non si è vaccinato”. Queste le parole dell’ex coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, a iNews24 che ha poi proseguito dicendo: “Io sono d’accordo che un tri-vaccinato non debba stare in quarantena per un periodo così prolungato, anche perché con i numeri di diffusione che abbiamo oggi rischiamo effettivamente di paralizzare il sistema, però dobbiamo anche considerare che in Italia abbiamo ancora qualche milione di persone che non sono vaccinate”. Miozzo ha poi spiegato: “Quindi o mettiamo queste persone nella condizione obbligatoria di vaccinarsi, oppure di non essere esposte al rischio, come d’altronde hanno fatto altri paesi europei che di certo non sono dittature, ma che democraticamente hanno scelto di imporre un meccanismo di tutela nei confronti di chi non vuole essere protetto attraverso altri sistemi”. Sulla diminuzione della quarantena per i vaccinati, Miozzo ha aggiunto: “Penso che sia un quesito di carattere politico estremamente rilevante che pone il Cts in una situazione molto complessa, perché in questo momento è difficile adeguare la risposta scientifica a delle necessità di carattere politico, sociale ed economico. Ogni possibile indicazione andrà valutata con molta prudenza e attenzione perché, se da una parte si può dare riscontro a una serie di necessità del Paese, dall’altra rischia di essere un precedente molto pericoloso”. Sull’aumento dei contagi e sul mancato tracciamento, Miozzo ha poi concluso: “Con i numeri registrati in questi ultimi giorni e con il limitato sistema di gestione delle risorse che abbiamo, qualsiasi tipo di tracciamento era impossibile. Con questo livello di diffusione siamo ben al oltre la nostra capacità”.
Nessuna quarantena per i vaccinati con booster
Alleggerire e cambiare il sistema del contact tracing, azzerando la quarantena per i vaccinati con booster che sono venuti a contatto con un positivo e, in questi casi, effettuare il tampone solo a chi in seguito dovesse risultare sintomatico. Questo è quanto chiedono i governatori nell’ambito della Conferenza delle Regioni inviando anche un documento al Cts su questi aspetti. “Al Governo chiederemo l’introduzione del Super Green pass sui luoghi di lavoro. Questa richiesta sarà oggetto di un incontro oggi con l’Esecutivo”, hanno sostenuto i governatori.
Nuove misure, dalla stretta sui contagi a scuola all’obbligo vaccinale per nuove categorie di lavoratori, potrebbero entrare in vigore a gennaio. A pronunciarsi sulla questione, sollecitata dalle Regioni e da alcuni componenti della maggioranza come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sarà ancora una volta il Comitato Tecnico Scientifico, a cui il Governo ha chiesto un parere. I governatori, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena, ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. Modifiche che, spiegano, sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, ‘saltato’ in diversi territori.
In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni per chi è vaccinato con terza dose. E’ certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto”, ovvero che espone ad un “alto rischio”, e della definizione di “basso rischio” contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte ad un “basso rischio” la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi. Un’altra riflessione potrebbe arrivare su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone positive: un provvedimento di questo tipo punterebbe ad evitare eventuali carenze di personale sanitario dovuto all’isolamento obbligatorio.
L’isolamento non è l’unico argomento sul tavolo del Governo, che dopo il pronunciamento degli scienziati potrebbe chiedere una condivisione politica per un eventuale ordinanza ad hoc del ministero della Salute. Tra i temi da affrontare anche quello dei prezzi calmierati per le mascherine Ffp2 il cui costo (obbligatorie sui mezzi Tpl, in cinema, teatri e altri luoghi) potrebbe aggirarsi intorno a un euro. Altra questione è il fronte scuola: una nuova stretta potrebbe arrivare proprio sulla gestione dei contagi in classe. Non è escluso che, a fronte dei numeri in ascesa dei positivi, si torni a prendere in considerazione da gennaio la proposta (già avanzata ma poi ritirata) di prevedere la quarantena per un’intera classe nel caso di un solo alunno positivo (al momento l’isolamento per tutti scatta con tre contagi).
Aumenta anche il fronte dei favorevoli all’obbligatorietà del vaccino anche per altre categorie di lavoratori, dopo sanitari, insegnanti e forze dell’ordine. “Il governo è ancora in tempo per introdurlo”, insiste il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. E il ministro per la Funzione pubblica Brunetta auspica “un super Green pass per tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo”. Ormai “bisogna valutare misure più restrittive come l’obbligo vaccinale” o “l’ipotesi di limitare la circolazione delle persone che non hanno la protezione, che rischiano di mettere sotto pressione il sistema sanitario”, aggiunge il ministro per il Lavoro, Andrea Orlando, che rilancia sull’alternativa all’obbligo ovvero il lockdown dei no vax. Su quest’ultimo aspetto anche il governatore toscano Giani lancia un appello al Governo.
Sì a una riduzione della quarantena per i vaccinati, ma con prudenza “Va bene la riduzione della quarantena per vaccinati con tre dosi”, ha detto Speranza, “ma deve esserci una analisi molto precisa su ciò che questo significa in termini di circolazione del virus”.
“La velocità di riproduzione di Omicron è impressionante”, ha aggiunto Ricciardi. “Questa ondata sarà la più imponente dal punto di vista quantitativo, ma fortunatamente non avrà lo stesso impatto di quelle precedenti dal punto di vista sanitario. Attualmente siamo nella fase di mitigazione”, ha proseguito il consulente, “nella quale bisogna abbassare la curva. Intanto dobbiamo vaccinare giorno e notte. La terza dose anti-Covid è protettiva contro Omicron e agisce quasi subito dopo la somministrazione, dobbiamo fare in modo che la curva torni sotto i 50 casi settimanali a febbraio”.
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