Anthony Fauci , direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, 81 anni compiuti la scorsa settimana, non ha nessuna intenzione di andare in pensione rinunciando di fatto a una pensione che supererebbe i $ 350.000 l’anno. Questo è quanto si legge su OpenTheBooks.com.
“Non ho intenzione di allontanarmi fino a quando non avremo tutto sotto controllo”, ha detto Fauci intervistato da ABC News, facendo riferimento alla pandemia. “Questa è la nostra missione nella vita. Non lascio le cose a metà e non ho intenzione di andarmene”. Insomma al cuor non si comanda e neppure alla ragion di Stato. Negli ultimi due anni, l’epidemiologo è stato l’impiegato federale meglio remunerato di tutti gli Stati Uniti. Nel 2019 ha guadagnato oltre $ 417.000 e nel 2020 più di $ 434.000. L’Ufficio degli Stati Uniti per la gestione del personale ha spiegato che i dipendenti federali con un’anzianità di servizio come quella del Dr. Fauci possono arrivare a guadagnare fino all’80% del loro stipendio medio triennale più alto oltre ad ottenere un credito per il congedo per malattia.
Nel gennaio del 2020, allo scoppio della pandemia di COVID-19, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nominò Fauci membro della task-force creata per analizzare e contrastare il diffondersi dell’infezione negli Stati Uniti. Fauci però si dimostrò sempre critico nei confronti dell’allora presidente accusandolo di fatto di non avere iniziato a prendere provvedimenti tempestivi per contrastare l’arrivo e la diffusione del virus negli Stati Uniti d’America. Secondo Fauci, all’interno dell’amministrazione non era semplice fare scelte condivise perché le pressioni per evitare lockdown e chiusure erano notevoli.
Queste dichiarazioni innescarono aspre polemiche, con alcuni esponenti repubblicani che chiesero le dimissioni dell’esperto. Simili reazioni furono causate da altre sue dichiarazioni riguardo la necessità di indossare la mascherina e mantenere il distanziamento sociale: Fauci affermò di aver ricevuto persino minacce di morte sin dallo scoppio della pandemia.
Il presidente Trump mantenne con Fauci un atteggiamento ambiguo, alternando momenti in cui affermava di non condividere le sue opinioni ad altri in cui elogiava il suo operato, salvo poi dire che aveva commesso parecchi errori, venendo su questo supportato dal resto dell’amministrazione.
Nel settembre 2020 quando il senatore repubblicano Rand Paul gli chiese se aveva dei ripensamenti sull’efficacia di misure come mascherine e distanziamento, visto che gli Stati Uniti all’epoca avevano un tasso di mortalità peggiore di quello della Svezia (paese che aveva apparentemente mantenuto una bassa diffusione della malattia senza particolari provvedimenti restrittivi), Fauci rispose che il paragone tra i due paesi era improprio e che la Svezia aveva un tasso di mortalità peggiore degli altri paesi scandinavi. Trump più volte fece intendere che avrebbe gradito licenziare Fauci. Ma poi l’arrivo di Biden nel dicembre 2020 ebbe un effetto salvifico per l’esperto poi riconfermato nel ruolo di consigliere medico del presidente.
Il dr. Fauci è stato un pioniere nel campo della immunoregolazione umana, contribuendo a delineare i meccanismi precisi con i quali gli agenti immunodepressori modulano la risposta immune. Ha sviluppato terapie efficaci per malattie che un tempo erano fatali, come la poliarterite nodosa, la granulomatosi di Wegener e la granulomatosi linfomatoide.
Un’indagine della Stanford University Arthritis Center del 1985, commissionata dalla American Rheumatism Association, classificò il lavoro di Fauci sulla terapia della poliarterite nodosa e sulla granulomatosi di Wegener come uno dei più importanti progressi degli ultimi 20 anni nella gestione dei pazienti reumatologici.
Fauci ha dato contributi fondamentali anche nello studio del virus dell’AIDS, partecipando allo sviluppo di strategie per la terapia e ricostituzione dell’immunità di pazienti affetti da questa malattia e allo sviluppo di un vaccino per prevenire l’infezione da HIV.
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