Alec Baldwin è finito di nuovo sulle cronache, di nuovo per la sparatoria sul set del film Rush che è costata accidentalmente la vita alla direttrice della fotografia . E ha causato alcune ferite al regista assolutamente non invalidanti.
Venerdì, il quotidiano The Post ha ipotizzato che l’attore non avesse ancora rispettato il mandato delle autorità di visionare il suo cellulare ipotizzando il fatto che avrebbe potuto contenere compromettenti che avrebbero potuto inchiodarlo alle sue eventuali responsabilità.
Una doccia fredda per Alec che se fino ad oggi ha sempre cercato di mantenere toni e maniere contenute, lasciando che sua moglie Hilaria lo difendesse via Social, ora ha voluto metterci, come si suol dire, lui la faccia perché questa volta è andato per davvero su tutte le furie. E lo ha fatto pubblicando via Instagram sul suo profilo un video nel quale si è sfogato contro il noto quotidiano asserendo che il fatto che lui non volesse consegnare il suo cellulare per timore di svelare prove che lo avrebbero inchiodato alle sue responsabilità, sono solo falsità.
Ieri Baldwin ha insistito sul fatto che ha rispettato tutte le richieste nel corso dell’indagine sulla sparatoria avvenuta sul set del suo film “Rust”, anche se deve ancora consegnare il suo cellulare alla polizia del New Mexico e non per sua cattiva volontà, ma perché perché questo passaggio deve farlo la polizia. Perché va ricordato che la sparatoria è avvenuta in New Messico e Alec risiede a Long Island nello stato di New York quindi sono i corpi di polizia nei vari Stati federati degli Stati Uniti d’America che devono prendere accordi per la richiesta e scambio di informazioni.
“Qualsiasi suggerimento sul fatto che io non stia rispettando richieste o ordini o richieste o mandati di perquisizione sul mio telefono, sono cazzate, è una bugia”, ha detto l’attore mentre sedeva al volante di un veicolo parcheggiato negli Hamptons in un lungo Sabato video Instagram .
“Questo è un processo in cui uno stato fa la richiesta di un altro stato”, ha spiegato parlando del mandato del New Mexico. “È un processo che richiede tempo, devono specificare cosa vogliono. Rispetteremo al mille per cento tutto ciò. “Andrà tutto bene, indipendentemente da quello che dicono in questi fogli di pezza di destra, e le persone che sono tutte incentrate sull’odio”, ha continuato Baldwin.
Alec vive in una reggia
Candidato all’Oscar come Miglior attore protagonista per il film The Cooler, vanta 3 Emmy, 3 Golden Globe e 8 Screen Actors Guild vinti per la sua interpretazione nella serie 30 Rock. Dopo la fine del turbolento matrimonio con Kim Basinger, durante il quale è diventato per la prima volta papà, ma a causa delle numerose battaglie legali è riuscito ad avere rapporti stabili con la figlia dopo molto tempo, nel 2011 Baldwin si è legato all’istruttrice di yoga, Hilary Thomas. Con lei si sposa nel 2012 e nel 2013 nasce la loro prima figlia, poi il secondo nel 2015, il terzo nel 2016, il quarto nel 2018 e il quinto nel 2020, un’allegra tribù che vive in una fattoria del XVIII secolo che si trova come abbiamo già scritto Long Island. Alec ha acquistato questa casa nel 1995. Costruita nel 1753 è caratterizzata da uno stile open space, dove ogni stanza, particolarmente estesa, è direttamente collegata con gli altri ambienti: dalla cucina, con pavimenti in legno e un’isola al centro, si accede sia al soggiorno che alla sala da pranzo. Il corridoio separa le zone living dalle camere da letto. Mentre gli ambienti giorno sono decorati sia con pezzi tradizionali che costituivano la dimora quando era una fattoria. La proprietà all’esterno ha un immenso giardino che circonda l’intera villa ed è fronte mare, a pochi metri dalla spiaggia privata della famiglia Baldwin. C’è anche una piscina immersa nel verde sul retro della casa, dove spesso Alec fa il bagno assieme ai figli più grandi assieme a Hilaria. Insomma una famiglia all’apparenza perfetta la loro il cui equilibrio si è spezzato lo scorso 23 ottobre giorno del mortale incidente sul set di Rush.
Non era previsto che Alec Baldwin sparasse: non c’era nel copione. Questo è ciò che tuttora sostiene il supervisore alla sceneggiatura del film Mamie Mitchell, che ha fatto causa all’attore e ai produttori dopo la tragedia avvenuta sul set di Rust, dove ha perso la vita la sua cara amica, la direttrice della fotografia Halyna Hutchins ed è stato ferito il regista Joel Souza. In merito a quanto previsto dalla sceneggiatura, nell’atto depositato alla Corte suprema di Los Angeles si legge che “si era discusso che ci sarebbero state tre inquadrature ravvicinate dopo la pausa pranzo, una sugli occhi di Baldwin, una sulla macchia di sangue sulla spalla di Baldwin e una sul busto di Baldwin mentre allungava la mano verso la fondina per prendere la pistola. In nessuna parte nel copione si diceva che l’imputato Baldwin avrebbe dovuto sparare”. Il suo sarebbe stato un comportamento “irresponsabile”, ha poi detto la Mitchell, che ha spiegato di essere rimasta sbalordita quando l’attore ha sparato con la pistola all’interno della piccola chiesa di Bonanza Creek Ranch lo scorso 21 ottobre. “Ha scelto di giocare alla roulette russa quando ha sparato con una pistola senza controllarla, e senza che la responsabile delle armi lo facesse in sua presenza”, hanno dichiarato i legali in conferenza stampa, precisando che la causa nomina anche altri imputati tra cui David Halls, l’assistente alla regia che ha consegnato la pistola all’attore e Hannah Gutierrez Reed, responsabile delle armi sul set.
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