Berlusconi non molla lo ha detto a chiare lettere da remoto da Arcore nel corso della riunione su zoom organizzata con i tre ministri, i sottosegretari e vertici di Forza Italia.
“La linea di Forza Italia”, ha detto il coordinatore azzurro Antonio Tajani durante l’incontro online secondo quanto riferisce Ansa, “è che Mario Draghi non vada al Quirinale, rimanga a Palazzo Chigi, dove è inamovibile, e che nel governo non ci debbano essere né rimpasti, né nuovi ingressi”. “Inoltre”, ha aggiunto Tajani “non è possibile accettare la ghettizzazione della sinistra nei confronti dei candidati del centrodestra”.
Giuseppe Conte che stamattina ha presieduto stamane la cabina di regia dei 5 stelle, in attesa di incontrare alla Camera i grandi elettori del MoVimento fa trapelare che permarrebbero ancora i dubbi sulla opzione Draghi al Quirinale soprattutto nella logica della tenuta dei gruppi pentastellati. Conte, che ha avuto anche un contatto con Giorgia Meloni parteciperà al vertice con Enrico Letta e Roberto Speranza. Fonti presenti alla riunione odierna ricordano comunque che non ci sono veti sul nome dell’attuale premier. I 5 stelle starebbero pensando ancora all’ipotesi di un candidato di bandiera.
‘Basta nomi di parte. Servono coesione e serietà’. È intanto il messaggio lanciato dal Partito democratico sul proprio account Twitter. ‘Il Pd sta lavorando per garantire stabilità all’Italia con un patto di legislatura e l’elezione di un presidente della Repubblica autorevole e super partes. Eletto da una maggioranza, la più ampia possibile, in nome dell’unità della Nazione e dell’interesse generale’, si legge nel tweet.
Nel frattempo il segretario del Pd Enrico Letta ha incontrato il segretario del Partito socialista italiano Enzo Maraio. Lo si apprende da fonti del Nazareno. Letta e Maraio hanno concordato su un nome super partes e una figura istituzionale per il Quirinale ribadendo il no al diritto di prelazione da parte del centrodestra sul nome del futuro presidente della Repubblica. Dal Psi trapela che quello tra Letta e Maraio, in vista del voto di lunedì, “è stato un incontro proficuo”. “Un patto di fine legislatura per garantire al Paese stabilità”, ha dichiarato Enzo Maraio a margine dell’incontro “e una figura autorevole, di alto profilo, di respiro internazionale e convintamente europeista”, ha aggiunto riferendosi al nuovo Presidente della Repubblica, “necessario per portare l’Italia fuori dall’emergenza”.
“Noi abbiamo messo in ordine le priorità. Al primo punto c’è la necessità di trovare un accordo per avere un presidente della Repubblica super partes; al secondo, c’è l’accordo per il rilancio dell’azione di governo; e terzo, discutere di come portare avanti la legislatura fino alla fine. Queste le priorità in questo ordine rigoroso”., ha detto Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd ospite di Sky tg24. E sulla riforma della legge elettorale, ha precisato: “Se la legislatura deve arrivare alla sua scadenza, la legge elettorale è una delle cose fondamentali con il nuovo Parlamento e perché la gente non va più a votare. Io personalmente sono convinto che un sistema proporzionale possa rispondere meglio a esigenze di rappresentanza nel paese. Ma lo discuteremo insieme alle altre forze politiche”.
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