All’ottava votazione il Parlamento ha scelto di mantenere Sergio Mattarella sullo scranno del capo dello Stato. Mattarella superando agevolmente il quorum di 505 voti esattamente alle ore 20.22 e ottenendone in totale 759, di fatto è diventato alle ore 20.53 il secondo presidente della Repubblica più votato nella storia italiana dopo Pertini.
“La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani. Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato”, ha detto il capo del Governo, Mario Draghi.
“Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione alla presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al seno di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”, questo il discorso di Mattarella subito sopo la sua elezione.
un’elezione che ha estremizzato e messo in luce tutte le contraddizioni e debolezze del nostro mondo politico e gli italiani ne sono stati consapevoli testimoni.
C’è maretta all’interno dei partiti
“C’erano le condizioni di avere un altissimo profilo, una presidente donna ci abbiamo provato, c’erano delle strade aperte, ma alla fine noi siamo soddisfatti di questo risultato”, ha detto Riccardo Ricciardi del M5s. “Ora il centrodestra sta pagando una grande forzatura che è quella del presidente Casellati che oggettivamente ha lasciato degli strascichi. Noi li avevamo avvertiti, hanno voluto andare avanti e si è visto com’è andata. Conte è sicuramente il vincitore in questo momento Conte ha sempre sostenuto che in questa fase dovevamo preservare Mario Draghi a Palazzo Chigi, quindi non è mai entrato in dinamiche diverse da quelle che fossero per confermare Draghi a palazzo Chigi, quindi chi ha seguito questa linea è vincitore. Ieri c’è stata questa accelerazione, preceduta da trattative bilaterali, accordi da una parte, accordi dall’altra Forza Italia e Italia Viva hanno fatto muro sulla nostra candidatura di una donna e noi nell’interesse del Paese abbiamo voluto andare oltre per preservare la stabilità del Governo”.
Meloni: “Per il Capo dello Stato nessuno voleva la riconferma del presidente Mattarella, neppure il presidente Mattarella stesso”
“Fratelli d’Italia non voterà la rielezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, queste le parole di Giorgia Meloni nel primo pomeriggio. “E’ sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte a una anomalia sul piano istituzionale, un Parlamento delegittimato. Io mi considero una conservatrice delle idee e delle regole non delle poltrone. Per cui quello che sta accadendo lo trovo imbarazzante per la politica e penso che FI debba mantenere la propria decisione. Siamo fieri ancora una volta di essere l’unico partito che in questa vicenda è entrato e uscito esattamente con la stessa posizione che aveva. Quando lunedì abbiamo iniziato a votare per il Capo dello Stato nessuno voleva la riconferma del presidente Mattarella, neppure il presidente Mattarella stesso. Oggi si dicono tutti contenti, ma tutti avevano una posizione diversa rispetto a quella di oggi salvo FI. Il leitmotiv è nulla cambia perché nulla cambi. Io non ci credo in una politica così, non mi rappresenta, non mi ci trovo bene. E altre persone la pensano come me e hanno diritto a volere un’altra politica che li rappresenti. Il fallimento della classe politica che dopo 7 votazioni va dal presidente uscente che aveva chiesto di non metterlo in questa posizione e gli chiede disperatamente di fare un altro mandato è oggettivo e sotto gli occhi di tutti che è un fallimento. Mi aspettavo un atteggiamento diverso da molte persone che avessero molto più coraggio e convinzione per fare una cosa che era alla portata di tutti e cioè battersi con dignità a viso aperto, con orgoglio per eleggere un presidente della Repubblica che non provenisse dalla storia della sinistra, distonico rispetto a quelli che abbiamo visto negli ultimi anni. E questa cosa mi fa impazzire perché c’è chi ha rinunciato prima di tentare per davvero. Noi F.I abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare oltre che la proposta sull’elezione diretta del capo dello Stato”.
Letta: “Da domani si inizia con una nuova poitica”
Sono stati giorni complicati” ha detto Enrico Letta in conferenza stampa oggi, “desidero innanzitutto ringraziare Sergio Mattarella per la scelta una scelta di generosità nei confronti del Paese, fondamentale e necessaria. E credo sia una giornata importante anche per la politica italiana che oggi è più consapevole dei suoi problemi e forse può cominciare a tentare di risolverli. Perché quello che abbiamo vissuto in questi giorni è stato molto complicato e pieno di tensioni che fuori dal palazzo hanno portato una politica bloccata, ferma, giocata tutta sui personalismi, non in grado di occuparsi delle situazioni reali, concrete e di sapere trovare soluzioni. Il nostro Paese ha bisogno di un rinnovamento politico, di risolvere e prendere decisioni, ha bisogno di entrare in una fase nuova, molto importante rispetto a quello che abbiamo vissuto. Uno degli elementi che io considero molto importante per esempio”, prosegue Letta, “è cogliere da questa vicenda la necessità di limitare il più possibile quello che nelle ultime legislature il trasformismo parlamentare. Siamo vicini al passo di approvare la riforma dei regolamenti parlamentari che limitino il trasformismo parlamentare. La scelta per la seconda volta dell’elezione del presidente della Repubblica un carica dimostra tutta la fragilità della politica italiana. Noi non abbiamo messo in campo nessun nome di parte. Noi potevamo mettere in campo tanti candidati per il Colle, ottimi successori di Mattarella, ma non lo abbiamo fatto per un motivo molto semplice perché l’unico profilo che poteva incontrare il nostro consenso doveva essere una personalità super partes, che non veniva da una parte politica, affinché non ci fosse alcun vincitore. Scontro, e veti non hanno fatto fare una bella figura alla politica italiana. Da domani si inizia con una politica nuova rinnovata, credo che questa vicenda ci dia un rinnovato ruolo dentro la politica, dentro il Parlamento anche perché in questi giorni è cambiata la geografia politica dentro il cento, dentro il centro destra e noi vogliamo interloquire e interpretare questi cambiamenti. Il famoso “capo largo” c’è stato, nei passaggi cruciali di questa vicenda complicata noi siamo riusciti a tenere insieme partiti politici, gruppi parlamentari che vanno dalla parte più centrale, alla parte più progressista del nostro schieramento politico e lo rivendico come uno dei nostri successi principali. La difficoltà maggiore è stata quella di dovere tenere assieme 3 perimetri diversi, quello delle coalizioni, quello della maggioranza di Governo e quello della maggioranza che elegge il capo dello Stato”.
Speranza: “Quello che conta è il risultato”.
Sono molto soddisfatto per l’esito di queste giornate così difficili.”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, segretario di Articolo Uno, partito di cui è stato prima coordinatore nazionale e ancor prima fondatore. “Non c’è alcun dubbio che siano state non semplici con complicate discussioni ma quel che conta è il risultato quello di avere la persona giusta al posto giusto, l’elemento di maggiore garanzia, per il nostro Paese, per la nostra Costituzione e credo che questa scelta ci metterà nelle condizioni di guardare con fiducia al futuro, e possiamo dedicarci ai problemi sociali del nostro Paese, alle diseguaglianze, all’investimento sulla scuola, sulla sanità pubblica, sull’ambiente, abbiamo un’agenda di Governo da cui partire. Voglio ringraziare tutti i parlamentari di Liberi e Uguali per il loro lavoro. Sul rimpasto Speranza ha aggiunto: Io credo che il governo abbia risposto bene a questa sfida e quindi dobbiamo subito metterci al lavoro per ripartire occupandoci della vita reale delle persone, a chi è rimasto indietro e ha pagato il prezzo più caro di questa crisi.
Salvini: “Questi 6 giorni in Parlamento non devono essere il prossimo anno al Governo”
“Con il ritiro della candidatura del presidente Berlusconi che ha compreso il momento particolare del Paese, abbiamo iniziato un confronto importante, individuando subito un altro profilo, super partes e autorevole”, queste le parole di Matteo Salvini, leader dela Lega. “Abbiamo fatto battaglia per avere una presidente della Repubblica donna e abbiamo trovato due profili di eccellenza, non ce l’abbiamo fatta, ma le abbiamo provate tutte. Cartabia, ministro della giustizia, non è della Lega, sta facendo la riforma della Giustizia, è sostenuta da tutti, non andava bene nemmeno lei. Mi sono arreso stamattina e alle 10,36 ho detto che era più serio chiedere a Mattarella se era disponibile a sacrificarsi e a ripensarci”. Riguardo la nota scritta assieme a Giorgetti dove Salvini ha sottolineato che serve una messa a punto, un nuovo metodo di lavoro sul Governo, il leader ha precisato: “Questi 6 giorni in Parlamento non devono essere il prossimo anno al Governo. Se qualcuno non si sente più di centrodestra, ma più di sinistra, è libero di seguire il suo percorso”. Riguardo il no reiterato a Mattarella della Meloni Salvini ha detto: “Giorgia Meloni ha detto di no a Mattarella oggi ed è legittimo farlo, la Lega ha fatto una scelta diversa”.
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