All’età di 89 anni (18 agosto 1932 – 8 febbraio 2022), il professor Luc Antoine Montagnier è morto all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine. Il dottor Gérard Guillaume , uno dei suoi più fedeli collaboratori, ha confermato che lo scienziato si è spento in pace, circondato dai suoi figli.
Biologo e virologo, ma anche e soprattutto un uomo di notevole intelligenza, che viveva per la scienza. Oltre ad essere stato nominato Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per la scoperta del virus dell’AIDS, durante la sua vita ha lavorato al fianco dei più grandi istituti scientifici del mondo. Direttore di ricerca emerito al CNRS, professore all’Institut Pasteur, direttore del Center for Molecular and Cellular Biology al Queens College della City University di New York, direttore di un istituto di ricerca alla Jiao-tong University di Shanghai ha sostenuto per molti anni l’Accademia delle Scienze e l’Accademia Nazionale di Medicina attraverso la sua ricerca. Per questo ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti.
Posizioni sul Covid-19
Nell’aprile 2020, in occasione di un’intervista rilasciata a un podcast francese che tratta tematiche mediche, Montagnier ha dichiarato che il virus SARS-CoV-2 – responsabile della pandemia di COVID-19 iniziata alla fine dell’anno precedente – è stato creato in modo artificioso da un laboratorio di ricerca della città cinese di Wuhan durante alcuni studi sulla possibile creazione di un vaccino contro il virus HIV.
A supporto di questa tesi, Montagnier citò uno studio pubblicato dall’università di Nuova Delhi nel gennaio 2020, secondo cui il genoma del SARS-CoV-2 conterrebbe alcune sequenze presenti anche in quello del virus HIV
Tale studio era tuttavia stato accolto con molto scetticismo e ottenuto diverse critiche da parte della comunità scientifica mondiale a causa di varie imprecisioni teorico-tecniche, venendo smentito da altri studi peer-reviewed, ed era stato ritirato dagli autori stessi meno di due giorni dopo la pubblicazione.
Secondo Montagnier, la somiglianza tra i due genomi virali sarebbe stata confermata da ulteriori ricerche condotte da lui in prima persona e dal ricercatore Jean-Claude Perez, ex ingegnere della IBM che si occupa attualmente di biologia teorica, e aveva a sua volta pubblicato nel febbraio 2020 uno studio – di cui era unico firmatario, e che conteneva diverse sezioni riciclate da suoi lavori precedenti – intitolato Wuhan covid-19 synthetic origins and evolution sulla rivista International journal of research granthaalayah, ritenuta una pubblicazione predatoria motivo per cui la casa editrice venne multata per 50 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission nel 2019 per aver pubblicato nel corso degli anni articoli non sottoposti a verifica, spesso dietro pagamento.
Il giorno successivo alla pubblicazione dell’intervista, Montagnier intervenne in diretta durante una trasmissione del canale all-news francese CNews ribadendo quanto detto, e aggiungendo che nel diffondersi della pandemia avrebbero potuto avere un ruolo anche le frequenze elettromagnetiche della tecnologia 5G, che sarebbe stata recentemente introdotta e ampiamente diffusa proprio a Wuhan. Le evidenze raccolte nel corso degli anni da molteplici studi tuttavia non hanno provato in maniera univoca un possibile effetto patogenetico da parte delle onde elettromagnetiche impiegate nella telefonia mobile, e la comunità scientifica ha ampiamente dimostrato l’inconsistenza della presunta correlazione tra diffusione della COVID-19 e tecnologia 5G (correlazione che il direttore dell’NHS britannico Stephen Powis ha definito “spazzatura”).
Intervistato nel dicembre 2020 da France Soir, parlando del vaccino anti COVID-19 Moderna, Montagnier dichiarò che il processo di approvazione a cui erano stati sottoposti i vaccini a mRNA per la COVID-19 avrebbe omesso di analizzare vari possibili effetti collaterali, compresi potenziali effetti cancerogeni, senza tuttavia portare prove a sostegno delle sue speculazioni. Lo scienziato sostenne poi di non volersi vaccinare contro il virus, optando eventualmente in caso di infezione per una terapia a base di azitromicina (nonostante non sia utilizzato in una specifica terapia definita, ma piuttosto integrata ad altri trattamenti).
Lo scorso 15 gennaio 2022, Montagnier dietro invito del giornalista Gianluigi Paragone, (che ci ha confermato il decesso dello studioso, ndr) è intervenuto a una manifestazione no-vax in piazza XXV Aprile a Milano parlando negativamente dei vaccini utilizzati per contrastare la diffusione del virus, asserendo che non funzionano e che anzi favorirebbero altre infezioni. Definendoli un crimine contro i bambini.
Nonostante la sua età avanzata e nonostante tutte le critiche subite nel corso della sua vita, in particolare da parte della comunità scientifica, Luc Montagnier si è sempre battuto per la scienza libera. Ed è morto da uomo libero.
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