Il principe Andrea ha deciso di fare un passo indietro nella causa che lo vedeva come protagonista “negativo” di una brutta storia di sessualità minorile mercificata ai tempi in cui frequentava Ghislaine Maxwell, ex ereditiera, ex socialite, e il suo compagno il finanziere pedofilo Jeffrey Epstein. Lui morto suicida nel 2019 in prigione, lei oggi in carcere tra quelle stesse mura dove ha vissuto il suo amato prima di togliersi la vita. Una parabola ascendente la loro, che erano l’emblema di quella “riccanza” che ostenta sempre potere, grandezza con la stessa nonchalance che spesso probabilmente li induceva a pensare che potevano disporre a loro piacimento anche della vita altrui. Fino a quando Viginia Roberts Giuffre per fare pace col passato ha deciso di denunciare quei rapporti sessuali che le furono imposti Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell, quando era ancora minorenne.
Andrea che inizialmente aveva sperato di uscire da questa faccenda indenne in virtù di un accordo stragiudiziale firmato da Epstein e la Giuffre, che prevedeva in cambio dell’accettazione della donna di un risarcimento di 500mila dollari il suo silenzio sul traffico di minori e abusi sessuali subiti nella magione dell’uomo a Palm Beach, in Florida, invece ha dovuto prendere altre decisioni quando ha appreso che il giudice aveva deciso che il processo doveva proseguire.
L’accordo firmato da Epstein
«Con questo accordo, vengono prosciolti e per sempre esonerati le suddette Seconde Parti (ossia collaboratori, dipendenti ed eredi di Epstein, ndr) e qualsiasi altra persona o entità che potrebbe essere inclusa come potenziale imputato da tutte le azioni legali di Virginia Roberts»
Così per dimostrare che non aveva paura della verità, ha dichiarando che voleva andare avanti e che avrebbe affrontato il processo in America. Ma poi evidentemente proprio per evitare quel processo che avrebbe portato ulteriore imbarazzo alla monarchia, proprio nell’anno del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta, che quest’anno celebrerà 70 anni di Regno, consigliato dai suoi legali, ha avuto un ripensamento, e pur continuando a negare le accuse, ha scelto ancora una volta una nuova strada. Quella di proporre un accordo alla Giuffre, esattamente come aveva fatto in passato Epstein, che prevedeva una lauta somma di denaro, in cambio della sua rinuncia a tutte le sue pretese risarcitorie avanzate nel ricorso introduttivo del giudizio in corso e per tutte quelle comunque connesse all’intera vicenda in cui è stato coinvolto il principe.
L’avvocato David Boies, rappresentante della Giuffre, quando ha ricevuto la copia dell’accordo lo ha spedito al giudice federale di New York, Lewis A. Kaplan che sovrintende al caso.
Kaplan ha poi deciso di sospendere il caso fino al 17 marzo, riservandosi il diritto di fissare una nuova data per la prossima udienza del processo, in assenza di un provvedimento di licenziamento che nel caso dovrà essere presentato entro i termini di sospensione della causa.
Ecco l’accordo tra Andrea e Virginia
“Virginia Giuffre e il principe Andrea hanno raggiunto un accordo extragiudiziale. Al ricevimento della transazione da parte della signora Giuffre (il cui importo non è oggetto di comunicazione) le parti presenteranno un provvedimento di licenziamento.
Il principe Andrea intende fare una cospicua donazione all’ente di beneficenza della signora Giuffre a sostegno dei diritti delle vittime. Il principe Andrea non ha mai voluto dare poca importanza alle sofferenze della signora Giuffre, e prende atto del fatto che abbia sofferto sia come vittima accertata di abusi sia per gli attacchi pubblici ingiusti….”.
L’accordo provvisorio arriva settimane dopo che Kaplan il mese scorso ha respinto il tentativo del principe di ottenere l’archiviazione anticipata della causa , il che significava che sarebbero iniziate da quel momento in poi le deposizioni e la raccolta di altre prove.
La reazione della regina
Il principe Andrea – che si era già ritirato dai doveri reali – nel frattempo è stato privato dei suoi titoli militari onorari e ruoli e della leadership di vari enti di beneficenza, noti come patrocini reali. Inoltre, gli è anche stato tolto il diritto di usare il titolo “sua altezza reale”. Una decisione dura da parte della regina ma necessaria per isolare Casa di Windsor dalle ricadute che potenzialmente avrebbe potuto avere la causa se fosse andata avanti.
Ma poi il caso è arrivato a una svolta. E grazie a questo accordo accuratamente formulato nel quale il principe ammette solo una sfortunata associazione con Epstein, Andrea ha trovato la soluzione per salvare la sua faccia e l’onore della famiglia reale.
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