I prezzi continuano a salire e gli italiani devono fare i conti col caro benzina e l’aumento delle bollette di luce e gas. Secondo le rilevazioni del ministero della Transizione ecologica sui listini della scorsa settimana, la benzina verde in modalità self si è attestata nella media nazionale a poco più di 1,733 euro (era 1,723 euro nel precedente monitoraggio), mentre il gasolio è salito a 1,598 (1,588 euro il prezzo precedente). In aumento anche il Gpl a 0,819 euro al litro. E il gasolio per il riscaldamento ha subito un rialzo che gli ha fatto toccare quota1,423 euro.
Anche negli Usa, l’inflazione record e le tensioni geopolitiche hanno fatto salire il prezzo della benzina a 7 dollari (che corrispondo all’incirca a 6,18 Euro) al gallone (1 gallone corrisponde a 3,78 litri) che significa di fatto che gli americani spendono – comparato all”Italia – comunque meno di noi ossia 1,634 euro al litro.
Un piccolo gruppo di democratici americani del Senato per mettere una pezza al caro-carburante ha proposto di sospendere la tassa federale sul gas, attualmente a 18,4 centesimi per gallone prendendo una posizione più pubblica nel riconoscere la necessità di combattere l’inflazione.
Il senatore Joe Manchin III, democratico del West Virginia e presidente del Comitato per l’energia e le risorse naturali, ha definito la proposta di esenzione fiscale un’idea folle. Il presidente Biden non ha approvato il piano, ma la Casa Bianca dice di avere “molte opzioni sono sul tavolo”.
Christopher Murphy, un democratico del Connecticut che ha collaborato (con il senatore Bob Corker, repubblicano del Tennessee, Ndr), ad aumentare negli Usa, la tassa sul gas nel 2014, ha detto che la colpa dell’aumento dei prezzi in tutto il Paese è dovuto alla mancanza di soluzioni da parte dei repubblicani.
“I repubblicani devono mostrarci cosa faranno per i costi che le famiglie americane stanno affrontando invece di lamentarsi di ciò che stanno facendo i democratici”, ha detto Murphy.
Tornando all’Italia, Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’economia e delle finanze Daniele Franco, dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della transizione ecologica Roberto Cingolani e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
Le norme introdotte mirano a sostenere la ripresa economica e a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno dispiego.
Le misure ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.
Energia
L’intervento si divide in due parti:
- emergenza, misure per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche;
- prospettiva, misure che consentano nel futuro di evitare altre crisi come quella in corso, per esempio con l’aumento della produzione nazionale di energia.
Emergenza – Il governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il “caro bollette” con 1,2 miliardi (III trimestre 2021), 3,5 miliardi (IV trimestre 2021) e 5,5 miliardi (I trimestre 2022). Con questo nuovo decreto vengono prorogate le misure già in essere, come l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico, la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas, il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose e il credito d’imposta per le imprese energivore. Viene inoltre introdotto un nuovo contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese gasivore.
Prospettiva – Il decreto include un poderoso programma di accelerazione sul fronte delle sorgenti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali.
Inoltre è previsto l’incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI.
Il provvedimento comprende anche un pacchetto di norme per aumento e ottimizzazione dello stoccaggio di gas.
È previsto l’aumento della produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio trasporti e aerei.
Politica industriale
Per quanto attiene al sostegno alle filiere produttive, il decreto interviene su due settori in particolare che sono interessati da grandi trasformazioni in corso: automotive e microprocessori.
Automotive – Il provvedimento stanzia risorse pluriennali, fino al 2030, con l’obbiettivo di favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive. Inoltre sono previsti incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti
Microprocessori – Sono previsti fondi pluriennali, fino al 2030, per la produzione nazionale di microchip.
Inoltre, viene ampliato l’ambito di interventi di riqualificazione e adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori finanziabili con il Fondo nuovo competenze e si incrementa il fondo per l’adeguamento dei prezzi, inserendo specifiche norme in materia di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici in essere.
Infine, il decreto prevede stanziamenti a favore delle Regioni, in particolare per far fronte alle maggiori spese relative alla crisi pandemica, e ai Comuni che stanno affrontando l’aumento dei costi per l’illuminazione.
MISURE DI CONTRASTO ALLE FRODI IN MATERIA EDILIZIA E SULL’ELETTRICITÀ PRODOTTA DA IMPIANTI DA FONTI RINNOVABILI
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’economia e delle finanze Daniele Franco e della transizione ecologica Roberto Cingolani, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.
Il provvedimento interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. A tal fine è stato introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni.
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