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BALDWIN, LE INDAGINI PER l’OMICIDIO DI HALYNA HUTCHINS PROSEGUONO E SI CONCENTRANO SUL MALFUNZIONAMENTO DELLA PISTOLA USATA SUL SET


Alec Baldwin potrebbe aver sparato il colpo che ha ucciso la direttrice della fotografia di “Rust” Halyna Hutchins senza premere il grilletto della pistola, lo ha detto il procuratore distrettuale di Santa Fe, Mary Carmack-Altwies a Vanity Fair. Queste sono le conclusioni a cui è arrivata dopo aver visto e ascoltato attentamente quello che ha detto l’attore nel corso dell’intervista in onda sulla ABC lo scorso dicembre.

L’attore durante l’intervista aveva più volte detto di non avere premuto il grilletto. “Non punterei mai una pistola contro nessuno e premerei il grilletto contro alcuno, mai”. Così l’indagine non ufficiale per testare le affermazioni di Baldwin secondo le quali aveva solo tirato indietro il martello della pistola prima che esplodesse, sparando il proiettile vero che ha colpito al petto a morte la Hutchins e ferito il regista del film Joel Souza, alla clavicola, si sono concentrate proprio su questo particolare.

“Puoi tirare indietro il cane senza effettivamente premere il grilletto e senza bloccarlo effettivamente”, ha detto Carmack-Altwies. “Quindi lo tiri indietro a metà, non si blocca, e poi se lo lasci andare, il percussore può colpire l’innesco del proiettile”.

L’attore dopo l’incidente ha ammesso di non essere molto pratico riguardo l’uso delle armi. “Non sapevo molto di pistole, certamente non di revolver del 1850”. Ciò che invece non torna è il motivo per cui, proprio in ragione della mancanza di esperienza Alec in quell’arma ci fossero, a sua insaputa, uno o più proiettili veri. Colpa di un tragico errore umano e del destino che ora per tutta la vita gli faranno fare i conti con l’enorme peso, quello di avere tolto, seppur involontariamente, la vita a una persona, una mamma di un bambino di 8 anni.

Il procuratore distrettuale di Santa Fe Mary Carmack-Altwies

Il procuratore distrettuale ha chiesto a uno dei suoi investigatori di portare nel suo ufficio il revolver vecchio stile usato sul set da Baldwin per verificare se un malfunzionamento meccanico possa aver causato lo scoppio della pistola. E quando le hanno portato la pistola, prima l’ha fatta ispezionare da due investigatori per confermare che non fosse carica E poi l’ha analizzata scoprendo che il martello dell’arma potrebbe aver causato lo sparo del proiettile. Tuttavia i risultati ufficiali di un’analisi dell’FBI sull’arma sono ancora in corso.

Martedì scorso gli avvocati della famiglia di Halyna Hutchins hanno intentato una causa per omicidio colposo contro Alec Baldwin, nonostante l’attore abbia più volte detto di non avere alcuna colpa.

Baldwin informato della notizia ha poi pubblicato un post su Instagram che includeva semplicemente l’immagine di un’opera d’arte del Parrish Art Museum che diceva: “Andrà tutto bene”.

Una delle principali accusatrici di Alec, è il supervisore alla sceneggiatura, Mamie Mitchell, che ha fatto causa all’attore e ai produttori dopo la tragedia avvenuta sul set del film ‘Rust’, dove ha perso la vita la direttrice della fotografia Halyna Hutchins ed è stato ferito il regista Joel Souza. Secondo quanto scrive Hollywood Reporter, la Mitchell, che fu la prima a chiamare i soccorsi, “non era previsto che Alec Baldwin sparasse: non c’era nel copione”!. Ora la donna dichiara di soffrire di “angoscia emotiva” e altri disturbi in conseguenza dei danni “causati intenzionalmente” dalla produzione e chiede un risarcimento danni. In merito a quanto previsto dalla sceneggiatura, nell’atto depositato alla Corte suprema di Los Angeles si legge che “si era discusso che ci sarebbero state tre inquadrature ravvicinate dopo la pausa pranzo, una sugli occhi di Baldwin, una sulla macchia di sangue sulla spalla di Baldwin e una sul busto di Baldwin mentre allungava la mano verso la fondina per prendere la pistola. Da nessuna parte nel copione si diceva che Baldwin avrebbe dovuto sparare”. Il suo quindi sarebbe stato un comportamento “irresponsabile”, dice la Mitchell, che ha spiegato di essere rimasta sbalordita quando l’attore ha sparato con la pistola all’interno della piccola chiesa di Bonanza Creek Ranch lo scorso 21 ottobre. “Ha scelto di giocare alla roulette russa quando ha sparato senza controllare la pistola, e senza che la responsabile delle armi lo facesse in sua presenza”, hanno dichiarato i legali in conferenza stampa, precisando che la causa nomina anche altri imputati tra cui David Halls, l’assistente alla regia che ha consegnato la pistola all’attore e Hannah Gutierrez Reed, responsabile delle armi sul set.

“L’unica cosa certa è che la pistola che avrebbe dovuto sparare a salve”, ha detto un portavoce di Baldwin, “invece era carica”.

Secondo i media americani l’attore come produttore principale del film, se verrà accertata una negligenza nella sicurezza, rischia una serie di azioni legali. Dopo la morte di Halyna, è venuto pure a galla che una troupe aderente al sindacato proprio per le carenti condizioni di sicurezza, aveva abbandonato il set. Ora occorre accertare chi ha autorizzato la sostituzione della troupe e se sia stato chiesto ai nuovi arrivati di ottemperare a tutte le prescrizioni sulla sicurezza oppure no. Resta il fatto che nella pistola usata sul set c’erano proiettili veri.

Halyna Hutchins è morta il 21 ottobre 2021 dopo essere stata trasportata d’urgenza in aereo da Santa Fe all’ospedale dell’Università del New Mexico, a seguito delle ferite riportate sul set di Rust, dopo lo sparo.

La produzione del film è stata sospesa a tempo indeterminato. L’incidente nel frattempo ha provocato un acceso dibattito sulla sicurezza sul lavoro nell’industria cinematografica e l’uso di pistole reali come oggetti di scena.

Il 22 ottobre 2021 la BBC ha dedicato ampio spazio, con interviste e immagini, a Halyna Hutchins dal titolo: “Halyna Hutchins: Film world mourns ‘incredible artist’ and seeks answers”. Nel novembre 2021, l’American Society of Cinematographers, le ha reso un tributo ricordandone il percorso lavorativo nell’arte della cinematografia al EnergaCamerimage Film Festival.



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