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UCRAINA, CRONACHE DI GIORNATE IN FUGA


James Elder, per il Fondo delle Nazioni Unite per l’ infanzia (UNICEF), in collegamento da Leopoli in Ucraina, ha affermato che 500.000 bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case in soli sette giorni, il che non ha precedenti. Abbiamo anche dovuto pensare a coloro che non potevano scappare, compresi i bambini negli orfanotrofi collettivi ei bambini con disabilità. Migliaia di bambini hanno dovuto trascorrere numerose notti in bunker freddi e rifugi sotterranei. I bisogni umanitari si sono moltiplicati di ora in ora e molte persone sono rimaste tagliate fuori dai servizi essenziali, compresa l’assistenza sanitaria. 

Joung-ah Ghedini-Williams, dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), in collegamento da Palanca in Moldova, ha affermato che il tasso di esodo in corso è fenomenale. I numeri aumentano di ora in ora, con immense file di auto ai confini. La Williams ha parlato delle famiglie che ha incontrato e che le hanno parlato dei dilemmi che hanno dovuto affrontare nel dubbio se era giusto lasciare le loro case per proteggersi e salvare i loro figli, o stare con gli altri membri della loro famiglia. La quota degli sfollati la scorsa notte ha toccato quota un milione. Per la precisione dice Shabia Mantoo, dell’UNHCR , ” 1.045.000 persone in fuga dall’Ucraina. (È possibile accedere alle informazioni più recenti sul portale dell’UNHCR , Ndr).

Flavio Salio, leader della rete del team medico di emergenza presso l’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in collegamento dal confine tra Polonia e Ucraina, ha detto che il primo carico di merci dell’OMS con forniture di emergenza è arrivato a Varsavia, e presto dovrebbe entrare in Ucraina. 

L’OMS sta valutando la portata dei bisogni sia della parte polacca sia di quella ucraina. Anche le possibili evacuazioni mediche di civili dovrebbero essere esaminate attentamente; un accesso umanitario sicuro è fondamentale a questo riguardo. Christian Lindmeier, rappresentante dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha aggiunto che in Ucraina, l’OMS sta esaminando la creazione di ospedali da campo e il supporto dei centri medici locali. 

Jens Laerke, per l’ Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), ha affermato che l’OCHA ha accolto con favore le notizie secondo cui le due parti avevano concordato di facilitare il passaggio sicuro dei civili dalle aree di conflitto. Milioni di persone avevano bisogno di un passaggio sicuro e di assistenza umanitaria. Ora questo passaggio dovrebbe garantire l’incolumità dei civili. Le agenzie umanitarie dovrebbero inoltre avere un accesso sicuro e senza ostacoli a tutte le aree bisognose. Nei giorni scorsi molte città erano state oggetto di bombardamenti implacabili, che hanno pregiudicato l’accesso ai servizi essenziali. Le riserve di denaro in diminuzione e gli sportelli bancomat vuoti hanno impedito alle persone di acquistare beni di prima necessità.

Paul Dillon, per l’ Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), ha aggiunto che alle 9:30 di oggi oltre 1,2 milioni di persone sono riuscite a fuggire dall’Ucraina e più della metà ha trovato riparo in Polonia dove c’erano oltre 78.000 cittadini di paesi terzi provenienti da 138 paesi; L’OIM ha segnalato anche episodi di xenofobia e razzismo che hanno dovuto affrontare molte persone in viaggio viaggio. Dillon ha anche specificato che il tempo di attesa lungo il confine ucraino-polacco varia dalle 24 alle 36 ore.

Elder parlando dall’hub globale dell’UNICEF che si trova a Copenaghen, in Danimarca, da dove partono i rifornimenti in Ucraina, ha detto che la città occidentale di Leopoli ha ricevuto un afflusso di persone senza precedenti, molte ferite, compresi i bambini. Ha parlato di un fabbisogno di finanziamenti che si è triplicato nell’ultima settimana di bisogni che hanno già superato i rifornimenti. Elder ha anche detto che le cifre verificate dei bambini uccisi o feriti erano molto probabilmente sottostimate. C’era un’assoluta necessità che le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite potessero raggiungere le persone bisognose.

Negli ultimi giorni sono già stati offerti volontariamente oltre 85 milioni di dollari da donatori privati; la Fondazione IKEA, H&M, Volkswagen e l’editore Hearst sono tra i principali donatori. E poi ci sono state molte donazioni individuali oltre a quelle aziendali.  Diversi giornalisti e non solo hanno sollevato interrogativi sul divieto posto da Putin di parlare di certe notizie che metterebbero in cattiva luce la Russia.

Sirene antiaereo risuonano ancora a Kiev. Lo annuncia sul proprio profilo Telegram la municipalità della stessa capitale ucraina invitando i cittadini ad andare nei rifugi. Le forze militari russe oggi hanno preso il controllo della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dopo una notte di angoscia per i possibili rischi derivanti dal bombardamento dello stabilimento, denunciato dal presidente Zelensky come un atto di “terrore nucleare”. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare (Aiea) afferma che “nessun reattore è stato colpito e non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente”. Cominciano a circolare sui social media video di piccoli danneggiamenti nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, a seguito dei bombardamenti e degli scontri della scorsa notte, dopo i quali le forze di Mosca hanno preso il controllo dell’impianto. Le immagini, sulla cui autenticità non ci sono al momento conferme ufficiali, mostrano in particolare alcuni fori che sembrano causati da proiettili d’artiglieria in una parte della struttura vicina al reattore numero 2.

L’incendio scatenato dai combattimenti è arrivato a 450 metri dalla centrale. Attaccare una centrale nucleare è un crimine di guerra, dice l’ambasciata Usa a Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede sanzioni più severe contro Mosca dopo l’attacco delle forze russe contro la centrale. Intanto gli operai all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella città di Enerhodar, “stanno lavorando sotto la minaccia delle armi”, riferisce la CNN che cita Petro Kotin, il capo di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio.



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