La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, hanno preso parte alla prima riunione della Task Force ministeriale, di cui fanno parte i ministri dei Paesi del G7 e dell’Australia, oltre al Commissario europeo per i servizi finanziari,,sulle sanzioni alla Russia.
La task force REPO (Russian Elites, Proxies and Oligarchs) è nata con l’obiettivo di adottare, nel rispetto dei principi fondamentali dello Stato di diritto, le azioni necessarie per individuare, congelare e, ove ne ricorrano le condizioni, confiscare i beni dei soggetti e delle imprese sanzionati in connessione con la recente aggressione della Russia alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina. Il gruppo di lavoro assicurerà il coordinamento nell’attuazione delle sanzioni, attraverso un adeguato scambio di informazioni a livello internazionale. L’attività della task force si estenderà anche ai soggetti (persone fisiche o giuridiche) che forniranno sostegno materiale o finanziario alla Russia al fine di aggirare le sanzioni o facilitare l’attività degli oligarchi e del Governo russo.
Oggi il presidente Biden ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno oltre 800 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina, da dove fino ad oggi sono fuggiti più di tre milioni di rifugiati. “Si tratta di assicurarsi che l’ Ucraina non sarà mai una vittoria per [il presidente russo Vladimir Putin], indipendentemente dai progressi che farà sul campo di battaglia”, ha detto Biden in un discorso dalla Casa Bianca. Il nuovo pacchetto porta l’importo totale degli aiuti militari statunitensi inviati in Ucraina questa settimana a oltre 1 miliardo di dollari, ha detto Biden e rappresenta la risposta degli Stati Uniti alle richieste del presidente ucraino che ha chiesto al Congresso più armi per difendere il suo paese dall’invasione russa.
Zelenskyy nel suo discorso al Congresso Usa ha detto che l’Ucraina sta vivendo un 11 settembre dall’invasione della Russia, da tre settimane. “Ricordate l’attacco di Pearl Harbor, ricordate l’11 settembre quando hanno cercato di trasformare le vostre città in campo di battaglia, quando innocenti sono stati attaccati”, ha commentato. “Il nostro Paese vive questa esperienza tutti i giorni” sotto l’attacco dei russi. Poi Zelenskyy oltre a Kiev, ha citato tutte le città ucraine che ha “Russia sta trasformando in un campo di morte” guadagnandosi una standing ovation accompagnata da lunghi applausi.
Zelensky ha ribadito la necessità di avere una no fly zone sull’Ucraina. Ha chiesto una “risposta di tutto il mondo” ricordando che dall’inizio dell’attacco i russi hanno sparato “già oltre mille missili”, creando uno scenario terribile che l’Europa non vede da 80 anni. “Vogliamo una no-fly zone umanitaria. E’ troppo chiederla per salvare delle vite?”, ha proseguito. Poi ha citato Martin Luter King e il suo ‘I have a dream’: “Ho un sogno”, ha detto. Poi, parafrasando lo storico leader dei diritti civili americani, ha aggiunto: “E ho una necessità: mi serve che proteggiate i nostri cieli. Nel periodo più buio per il nostro Paese vi chiedo di fare ancora di più, di imporre nuovi pacchetti di sanzioni a Mosca finché la macchina militare russa non si fermerà”, ha aggiunto il presidente ucraino. “L’Ucraina è grata per il suo incredibile supporto e per la fornitura di finanziamenti ed armi agli Stati Uniti ed è grata al presidente Biden per il suo coinvolgimento personale e per il suo sincero impegno per difendere la democrazia”, ha aggiunto Zelensky chiedendo che tutte le società statunitensi lascino la Russia.
Infine la richiesta a Joe Biden di diventare “leader della pace”. Nel suo intervento davanti al Congresso degli Stati Uniti, il presidente ucraino rivolgendosi direttamente al presidente americano ha detto: “Lei è il leader della nazione, di una grande nazione. Le auguro di essere il leader del mondo, essere il leader del mondo significa essere leader della pace”.
Il pacchetto di assistenza militare statunitense è già pronto per partire verso l’Ucraina che verrà supportata con missili anticarro e altre difese aeree portatili che gli Stati Uniti hanno già fornito al paese di Zelensky , compresi i missili Javelin e Stinger. Nel complesso, gli Stati Uniti forniranno 800 sistemi antiaerei; 9.000 sistemi anti-corazza; 7.000 armi leggere come mitragliatrici e fucili; e un totale di 20 milioni di colpi di artiglieria e mortaio. Biden ha detto con fermezza: “E daremo all’Ucraina le armi per combattere e difendersi in tutti i giorni difficili a venire”. Biden ha anche rivelato che stanno arrivando ulteriori sanzioni contro le élite russe e ha avvertito il mondo che il conflitto in Ucraina sarà “una battaglia lunga e difficile”.
E nel 21esimo giorno di combattimenti, Zelensky lancia anche l’appello ai russi chiedendo loro di ribellarsi al governo di Mosca che continua a bombardare sulle città assediate e ormai allo stremo. “Voglio rivolgermi ai funzionari russi e a tutti coloro che sono coinvolti nel governo in carica”, ha aggiunto Zelensky. “Se rimanete al vostro posto, se non parlate contro la guerra, la comunità internazionale vi spoglierà di tutto ciò che avete guadagnato negli anni. Se continuate a lavorare per la propaganda, vi esponete a un rischio maggiore di quello che correreste semplicemente dimettentovi: il rischio di sanzioni e un tribunale internazionale per la propaganda di una guerra aggressiva, per la giustificazione dei crimini di guerra è dietro la costra porta. Lasciate il vostro lavoro. Diversi mesi senza lavoro sono meglio di un’intera vita sotto il processo internazionale”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri ha incontrato a Kiev i premier di Slovenia, Polonia e Repubblica Ceca ( rispettivamente Jansa, Morawiecki e Fiala) arrivati oggi a Kiev. I tre premier, arrivati in treno, si sono seduti attorno a un tavolo con il loro omologo ucraino Denis Shmyhal e il presidente ucraino, che ha spiegato loro la situazione «Stanno bombardando ovunque. Non solo Kiev, ma anche le aree occidentali».
Zelensky ha ringraziato i tre leader: «La vostra visita a Kiev in questo momento difficile per l’Ucraina è un forte segno di sostegno. Lo apprezziamo davvero», ha detto.
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