Oggi la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha parlato telefonicamente con la sua omologa ucraina Denys Maliuska. Nella breve conversazione, la Guardasigilli ha rinnovato la solidarietà al popolo ucraino e ha assicurato l’impegno dell’Italia, nel contesto della cooperazione fra Paesi UE, per rendere ancora più efficaci le sanzioni alla Russia. Linea ribadita anche ieri, nella prima riunione, da remoto, della task force ministeriale internazionale dei Paesi G7, insieme a Ue e Australia, alla quale per l’Italia, hanno partecipato la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco.
Bloccare l’aumento dei prezzi
“Il ministro Cingolani ha lanciato l’ipotesi dell’accisa mobile senza entrare nel merito e ciò dà un po’ la dimensione del problema. In Senato si è limitato a descrivere la situazione, ma non ha indicato una rotta, come invece hanno già fatto altri Paesi, adottando correttivi e prendendo decisioni. Dal punto di vista della crisi energetica, delle imprese, delle pensioni e anche delle grandi opere, la situazione è drammatica. Siamo di fronte a un’emergenza enorme e un ministro in questa situazione non può lanciare ipotesi, ma deve indicare la rotta”, ha detto ai microfoni di iNews24, il deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini, sulla crisi energetica e l’ipotesi del Governo di contenere il caro benzina con un’accisa mobile ridotta, compensando con l’Iva. “La sensazione è che la politica tiri a campare. Questo emerge anche guardando come gli altri Paesi stanno affrontando la crisi energetica. Il Governo oggi non ha dato l’impressone di avere il timone ben saldo tra le mani. Ma in questo momento le imprese hanno bisogno di un Governo che dia la certezza che non ci si è smarriti”, ha proseguito il deputatodi Fratelli d’Italia che ha aggiunto: “Va riattivata la politica energetica. Non possiamo sapere quanto durerà la crisi ucraina. Dobbiamo riattivare le nostre potenzialità e chiedere all’Europa di tenere conto che le sanzioni non distribuiscono conseguenze eque e per questo deve esserci una compensazione dal punto di vista del peso che si sopporta. Dalle conseguenze economiche del conflitto tra Russia e Ucraina, noi usciremo più penalizzati di altri Paesi e l’Europa deve metterci nelle condizioni, nel breve periodo, di disporre di risorse economiche per affrontare l’emergenza”. Pochi giorni per trovare un accordo sui punti controversi?
“Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi” nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina”, ha detto il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista ai media polacchi.
“La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”, ha detto il consigliere.
Del parere opposto sono invece gli americani che non vedono evidenze di una de-escalation russa in Ucraina. “La Russia sta preparando il terreno per attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera”, ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken, mostrando preoccupazione riguardo al fatto che la Cina possa aiutare la Russia dal momento che non sta facendo ‘sforzi significativi’ nei negoziati con Kiev.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto oggi un nuovo colloquio telefonico con il leader francese Emmanuel Macron. ‘Abbiamo discusso il sostegno agli ucraini nella lotta contro l’aggressione russa”, ha scritto Zelensky su Twitter, “specialmente nel campo della difesa. È stata posta l’enfasi sulla continuazione del dialogo per la pace. Dobbiamo rafforzare la coalizione contro la guerra”.
Le autorità della città assediata di Mariupol, nel sud est dell’Ucraina, hanno affermato che il 90% degli edifici della città è stato distrutto dai bombardamenti delle forze russe. Questa settimana le persone evacuate dalla città, riferiscono le autorità locali, sono state 30mila. Il
sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, che era scomparso la scorsa settimana, è stato liberato grazie a uno scambio con i prigionieri russi, ben 9, scrive il Guardian, tutti nati nel 2002 e nel 2003.
La polizia ucraina ha riferito che un cittadino americano è stato ucciso a Chernihiv in un bombardamento lanciato oggi da parte delle truppe russe. “La polizia sta documentando le conseguenze dei bombardamenti nemici dei civili nel centro di Chernihiv”, scrive la polizia locale nella sua pagina Fb. “Oggi, gli occupanti hanno effettuato ancora una volta un pesante attacco di artiglieria contro i civili disarmati residenti della città.Ci sono morti e feriti.Tra i morti c’è un cittadino statunitense”.
La Francia deve potenziare il suo esercito per essere pronta a rispondere ad “una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente” ha detto il presidente Macron, presentando ai Docks di Aubervilliers, alle porte di Parigi, il suo programma elettorale in vista delle elezioni presidenziali del 10 e del 24 aprile.Rivolgendosi agli oltre 300 cronisti riuniti sul posto, Macron ha insistito sulla necessità di rafforzare l’autonomia della Francia e dell’Europa dinanzi alle sfide future, a cominciare dal settore della Difesa tornato di dirompente attualità dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin.
Almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv.Lo ha riferito la procura della seconda città dell’Ucraina, nell’est del Paese.
Ritorna l’ipotesi di un possibile incontro tra Putin e Zelensky
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano Sabah, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba durante una visita a Leopoli in Ucraina. Oggi c’è stata una telefonata tra il presidente turco Erdogan e il leader russo.
“Migliaia” di volontari ceceni sono diretti in Ucraina”, ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov. Il presidente americano Joe Biden parlerà con Xi Jinping domani sull’Ucraina, ha fatto sapere con una nota stampa la Casa Bianca.
Continua il pressing di Kiev sull’Europa, con il presidente Volodymyr Zelensky che parlando in videocollegamento con il Bundestag – martedì 22 marzo si collegherà invece con Montecitorio – incalza dicendo che per ogni bomba che cade in Ucraina, si alza un muro sempre più forte fra Kiev e l’Europa.
Nasce il progetto Ukraine HelpIT, la piattaforma per la mappatura degli aiuti alle persone in fuga dall’Ucraina
Lanciato il 16 marzo 2022 dopo alcuni giorni di preparazione, il progetto UkraineHelpIT è un servizio informazioni aggiornato in tempo reale su quello che è importante sapere sull’emergenza in Ucraina: chi contattare per inviare o ricevere aiuti, dove trovare sul territorio servizi e info utili, come fare per dare una mano. E poi normative, iniziative solidali, richieste e offerte d’aiuto, raccolte di beni materiali e raccolte fondi, risorse per la ricerca di alloggi e opportunità lavoro. Ukraine Help è una comunità che aiuta e che si aiuta. Raccogliamo le segnalazioni attraverso il sito, i social e altre fonti informative, le verifichiamo, le valutiamo e le mettiamo online a disposizione di tutti e tutte, in forma aggregata e navigabile attraverso una mappa. Ukraine Help è un luogo di incontro tra chi ha bisogno di aiuto e chi lo offre, in particolare associazioni e istituzioni impegnate nella risposta all’emergenza. Si basa sull’approccio do not harm (non nuocere, non fare del male), che impegna le persone che si occupano di interventi umanitari a non causare ulteriori danni e sofferenze come risultato delle loro azioni.
A cosa serve Ukraine Help?
Serve a raccogliere e diffondere informazioni utili e servizi a supporto dell’emergenza Ucraina, in particolare dei rifugiati ucraini in Italia che, secondo gli ultimi dati del Viminale sono ormai quasi 50mila. In questo momento, sulla piattaforma ci sono già oltre 100 segnalazioni.
Aiuti per l’Ucraina, la mappa
Tutte le segnalazioni sono georeferenziate e si trovano su una mappa e sono navigabili sul sito per regione, provincia e ricercabili per comune. Tutti i dati sono open: significa che sono riutilizzabili in qualunque momento e da chiunque.
Chi lavora al progetto?
I volontari e le volontarie non sono organizzati in un’associazione: “Non siamo un’azienda, né un’associazione costituita formalmente”, spiegano. “Non abbiamo una forma giuridica, agiamo in risposta ad una emergenza, quindi in maniera improvvisa, ma non improvvisata, mettendo a disposizione competenze e passione”. Si definiscono “civic hacker”: non per forza esperti di codice, ma persone “che hanno voglia di sporcarsi le mani per risolvere problemi”. Nel gruppo ci sono infatti attualmente 20 persone con diverse competenze e conoscenze che mettono a servizio del progetto: programmatori, designer, data scientist, comunicatori, giornalisti, organizzatori civici, imprenditori e anche dipendenti pubblici.
Cosa puoi fare tu?
La community è aperta a chiunque: puoi partecipare con quel che sai fare, se hai tempo e voglia di dare una mano. Si può collaborare attivamente allo sviluppo della piattaforma entrando nel gruppo di lavoro, gestito tramite Telegram, contribuendo alla sua diffusione su social e media, promuovendo l’uso della piattaforma con i propri contatti e nel proprio territorio, segnalando e monitorando iniziative e servizi, bisogni ed opportunità. La piattaforma si nutre del contributo quotidiano delle persone che segnalano le iniziative e contribuiscono diffonderle nel proprio territorio di appartenenza.
Link utili
Piattaforma: http://ukrainehelp.emergenzehack.info
Facebook: https://www.facebook.com/groups/ukrainehelpit/
Twitter: https://twitter.com/UkraineHelpIT?t=bpTLmg9v97wjMRXWslxQTA&s=09
Telegram: https://t.me/ukrainehelpit
Mail: ukrainehelpit@gmail.com
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