La Russia continuerà a fornire gas ad altri paesi in base ai volumi e ai prezzi stipulati nei contratti conclusi in precedenza, ma non accetterà più pagamenti in dollari e in euro per il suo gas consegnato in Europa, ma solo in rubli. Questa la dichiarazione di oggi del presidente russo Vladimir Putin. Un annuncio che provoca il calo delle Borse europee: Francoforte -1,3%, Madrid -1,4%, Parigi e Milano -1%, Londra -0,1% e una leggera salita del rublo che resta comunque sotto quota 100 sul dollaro (98,8). In salita è anche il prezzo del gas in Europa che registra un balzo del 34%, dopo la decisione di Putin. Contro “prezzi elevati e volatili del gas”, noi “proponiamo degli appalti comuni e delle regole più rigide per lo stoccaggio, perché invece di fare concorrenza l’uno con l’altro portando i prezzi verso l’alto, dobbiamo usare il nostro peso e cominciare ad acquistare gas insieme. Come europei, non come 27 paesi membri diversi. Inoltre dovremmo utilizzare le nostre possibilità di stoccaggio in alcuni paesi membri per garantire le forniture ovunque nell’Unione”, ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Pe.
La pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli rappresenta una “violazione del contratto”, ha detto il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. “Ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire”, ha aggiunto. La Germania importa il 55% del suo fabbisogno di gas naturale dalla Russia.
Proseguono i combattimenti a Mariupol, dov’ è morta per il crollo della sua casa, la ginnasta di 11 anni, Kateryna Dyachenko. Un raid aereo russo ha inoltre distrutto il museo intitolato al pittore Arkhip Kuindzhi, dov’erano conservati i dipinti di numerosi artisti ucraini. Secondo la denuncia del consiglio comunale su Telegram, nell’edificio bombardato erano conservate circa duemila opere tra dipinti, sculture e altre creazioni artistiche. Konstantin Chernyavsky, presidente dell’Unione nazionale degli artisti dell’Ucraina, ha riferito ai media locali che tre noti quadri di Kuindzhi facevano parte della collezione del museo, ma non si trovavano nella struttura. Le forze russe hanno sequestrato anche un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretto a Mariupol per trarre in salvo gli ucraini in fuga dalla città ormai spettrale, facendo “prigionieri” gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi di emergenza: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato l’accaduto poche ore dopo il suo discorso al Parlamento italiano chiedendo il rilascio del convoglio. Dieci ore fa è stato bombardato un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, ritenuto cruciale per portare aiuti umanitari ed evacuare i civili, ha scritto The Kyiv Independent.
Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina, ma non per uscire da Mariupol. La vice primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk ha fatto sapere che non c’è accordo con la Russia per stabilire un corridoio sicuro dal cuore di Mariupol. “Centomila persone”, ha detto Zelensky, “sono rimaste intrappolate a Mariupol, affrontando la fame sotto “costanti” bombardamenti russi”. Zelensky ha rinnovato i suoi appelli affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri, e ha detto che i civili stanno affrontando “condizioni disumane” in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine”.
Sale intanto ad almeno 977 il bilancio dei civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, tra cui 81 bambini, questi i dati dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr). I feriti sono invece 1.594, tra cui 108 bambini.
“La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”, ha detto il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin sottolineando che “l’uso di queste armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra”. Il vice capo della polizia di Kiev ha diffuso un video accusando la Russia di avere usato munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, nell’est del Paese. La risposta alle accuse è arrivata poco dopo dal Cremlino, direttamente dal portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, un politico e diplomatico russo, che ha accusato gli Usa di avere “sviluppato programmi di bio-laboratori” in Ucraina – un’accusa già respinta da Washington – aggiungendo che Mosca utilizzerà le sue armi nucleari se vedrà “la sua stessa esistenza minacciata”.
L’uso di armi chimiche da parte della Russia è una minaccia reale, ha detto il presidente americano Joe Biden prima di partire per il suo viaggio in Europa. “Non è il modo in cui dovrebbe agire una potenza nucleare responsabile”, ha commenta il Pentagono. L’ambasciatore ucraino in Italia ha detto che “usare le armi nucleari sarebbe tragico non solo per l’Ucraina ma per tutto il mondo”, aggiungendo però che “non possiamo escludere niente in questa situazione”.
La Polonia ha espulso “45 spie russe che si fingono diplomatici”, ha annunciato il ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski. “In modo assolutamente coerente e determinato, stiamo smantellando la rete dei servizi speciali russi nel nostro paese”, ha scritto via Twitter. E anche in questo caso la Russia, tramite l’ambasciatore della Russia in Polonia, Sergei Andreev, ha fatto sapere che si riserverà il diritto di attivarsi con misure di ritorsione simili. Le relazioni diplomatiche tra Varsavia e Mosca non sono state interrotte, ha aggiunto il diplomatico: “Le ambasciate rimangono, gli ambasciatori rimangono”.
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