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RITORNA SULLA TERRA LA NAVICELLA SPAZIALE SOYUZ MS-19 CON A BORDO DUE COSMONAUTI RUSSI E UNO AMERICANO


Da sinistra, l’astronauta della NASA Mark Vande Hei, e i due cosmonauti russi Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov

Nessun ritorno frettoloso a causa della guerra, ma una scadenza naturale da onorare quella del rientro sulla Terra della capsula della navicella spaziale Soyuz MS-19 che trasportava i cosmonauti Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov e l’astronauta della NASA Mark Vande Hei è atterrata in Kazakistan. La chiusura del portello della Soyuz è avvenuta alle 6:00 italiane e l’atterraggio dopo le 13:15.

Il primo ad essere estratto dalla navetta russa Soyuz è stato il comandante russo Anton Shkaplerov, che è apparso sorridente. Poi è stato il turno di Pyotr Dubrov. E infine quello dell’americano Mark Vande Hei. I tre astronauti in queste ore sono stati sottoposti a visite mediche di routine e ora dovranno riadattarsi alle condizioni terrestri dopo un lungo periodo vissuto in microgravità. Durante la sua missione spaziale, Dubrov, Il 15 marzo, ha attivato due nuovi moduli – l’attracco Prichal e il modulo laboratorio multiuso Nauka – e ha condotto quattro passeggiate spaziali per la loro integrazione.

Tutti e tre gli uomini della Soyuz hanno al loro attivo dei record: Vande Hei ha al suo attivo 355 giorni consecutivi in orbita, superando il precedente record americano di 340 giorni. Identico numero di giorni è raggiunto da Dubrov alla sua prima esperienza nello spazio, mentre Shkaplerov, che complea la sua quarta missione, raggiunge un totale di 708 giorni in orbita.

Prima di spostarsi all’interno della capsula russa per iniziare il viaggio di rientro a Terra, Shkaplerov aveva ceduto il comando della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) a Thomas Marshburn, della Nasa. Come sempre accade quando rientrano con la Soyuz equipaggi di nazionalità diverse, una volta a Terra gli astronauti si separeranno: Vande Hei farà ritorno a Houston, mentre i cosmonauti si sposteranno nella base di Star City in Russia.



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