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RUSSIA TRA TATTICISMI E REPRESSIONE PAVENTA APERTURE SE L’EUROPA GIRA LE SPALLE AGLI USA


Mariupol (Ucraina)

“Il momento di rivalutare i rapporti tra Russia e Paesi europei arriverà quando questi ultimi riusciranno a sottrarsi all’influenza degli Stati Uniti”. Lo ha annunciato oggi sul canale televisivo Russia 1,  l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov. “Quando gli europei saranno un po’ sobri dal bourbon americano e quando ancora pensano che dovremmo occuparci noi stessi del destino del nostro continente, dell’Europa, persino dell’Eurasia, allora verrà il momento di rivalutare le nostre relazioni ed entrare nel dialogo”, ha detto Peskov paventando un lungo percorso, ma una futura apertura rispetto a quanto detto in precedenza, Nikolai Kobrinets, direttore del dipartimento per la cooperazione paneuropea del ministero degli Esteri russo che aveva chiuso le strade a qualsiasi dialogo politico con la NATO.

Sale il muro tra Regno Unito e Russia

“L’impossibilità per la British Shell di acquistare gas dalla Russia è causata dai costi della politica anti-russa di Londra”, ha affermato Peskov, perché il Regno Unito, a differenza dei paesi dell’UE, ha imposto sanzioni contro Gazprombank. E queste misure restrittive non consentiranno a Londra di acquistare gas russo anche in rubli.

“Londra vuole essere il leader di tutto ciò che è anti-russo. Vuole essere davanti a Washington. E quindi ecco quanto le costa”, ha detto la TASS citando Peskov 

“I paesi europei, che sono obbligati a pagare il gas russo in rubli a partire dal 1 aprile, non hanno alternative solide per sostituire le consegne russe”, ha detto a TASS l’analista politico brasiliano Leonardo Paz Neves della fondazione Fundacao Getulio Vargas. “C’è chi pensa che i paesi con un atteggiamento ostile nei confronti della Russia inizieranno ad acquistare gas e petrolio da paesi terzi. Con questa ipotesi si ignora il fatto che non sarà facile sostituire le importazioni di carburante in quegli enormi volumi”, ha affermato. “Smettere di comprare dalla Russia e trovare un fornitore alternativo… beh, non funziona in questo modo. Naturalmente, loro [gli europei] possono aumentare gli acquisti di gas di scisto e petrolio dagli Stati Uniti, se aumenteranno la produzione, ma il prezzo [per l’Europa] sarà molto più alto”, ha continuato Neves, aggiungendo che l’aumento dei prezzi dell’energia alla fine minerà la competitività delle imprese europee. Allo stesso tempo, l’esperto ritiene che le nuove regole di pagamento per il gas russo non causeranno turbolenze sul mercato energetico globale e aiuteranno la Russia a stabilizzare la propria valuta nazionale. “Coloro che si rifiutano di acquistare gas russo per rubli, hanno solo due opzioni, ma entrambe non saranno disponibili in una prospettiva a breve termine”, ha proseguito l’esperto. “A seconda della struttura del loro settore energetico, possono ridurre la domanda di gas utilizzando fonti di energia alternative, ma questa sarebbe una soluzione a medio o addirittura a lungo termine. Avviare un processo arbitrale per contestare la decisione della Russia di modificare il contratto è l’altra possibile variante, ma ci vorrebbe altro tempo”, ha detto. L’esperto ritiene che, negli scenari più probabili, le nazioni occidentali dovranno accettare nuovi termini o revocare le sanzioni anti-russe in cambio di precedenti termini di pagamento del gas.

Il 23 marzo Vladimir Putin aveva annunciato che la Russia avrebbe accettato solo pagamenti in rubli in base a contratti di gas con paesi ostili con l’obiettivo di bloccare i pagamenti con valute dei paesi che si sono compromessi. Il 31 marzo il presidente russo ha firmato il decreto che prevede l’apertura di conti speciali in rubli con Gazprombank per gli acquirenti stranieri.

Aperti 7 corridoi umanitari in Ucraina

Oggi sono stati aperti 7 corridoi umanitari in Ucraina, anche da Mariupol dove, secondo il presidente ucraino Zelensky, sarebbero morte 5.000 persone, mentre 3.700 sono state evacuate. Intanto la Turchia è pronta a fornire navi per l’evacuazione di civili e feriti da Mariupol, ha affermato il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, come riferisce l’agenzia turca Anadolu. Secondo l’Ukrainska Pravda, il fotoreporter ucraino Maxim Levin, 40 anni, sarebbe stato trovato morto. Era scomparso dal 13 marzo. “Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato”, così Zelensky in un’intervista a Fox News. Il presidente, dopo aver ribadito che non rinuncerà mai ad alcun territorio ucraino, torna a dire, contrariamente a quanto dichiarato nei giorni scorsi, che “non ammettere l’ Ucraina nella Nato è un errore” perché Kiev renderebbe l’Alleanza “molto più forte”. “Non siamo uno Stato debole. Non stiamo proponendo di renderci più forti a spese della Nato. Non saremmo un’aggiunta, ma una locomotiva”, assicura nella sua intervista a Fox news nella quale aveva già detto che non avrebbe accettato “nessun altro risultato se non la vittoria”. 

Nel frattempo il Pentagono ha annunciato che fornirà a Kiev fino a 300 milioni di dollari in più di aiuti militari, inviando anche armi di ultima generazione come i missili guidati da laser e droni ‘kamikaze’. Secondo il NYT, gli Usa contribuiranno poi a trasferire carri armati di fabbricazione sovietica destinati a rafforzare le difese dell’Ucraina nel Donbass. E daranno anche maschere anti gas e tute protettive. “L’artiglieria a lungo raggio e i sistemi antinave che Londra ha promesso a Kiev diventeranno obiettivi legittimi per le truppe russe se consegnati in Ucraina” ha detto alla Tass l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin

Una fonte esterna nel frattempo ha così commentato: “La situazione si è incancrenita e si incancrenisce sempre di più. Ogni giorno che passa i russi prendono circa 15–20 chilometri di territorio nelle direttrici sud-nordovest e e quella opposta. Ogni giorno che passa il prezzo da pagare per la pace per l’Ucraina sarà più alto in ogni senso. Questa guerra avrebbe potuto essere tranquillamente evitata. I costi territoriali sarebbero stati nulli. Territori che non sono più tuoi da 8 anni, e che non vogliono essere tuoi, giusto o sbagliato che sia, non sono più tuoi e basta. Riconoscimento della Crimea. Riconoscimento di uno statuto speciale al Donbass, tutele delle minoranze etniche e sarebbe finita li. Protocolli di Minsk. L’Ucraina li ha firmati. 2 volte. Perché non ha voluto poi adottarli assumendo posizioni massimaliste?



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