Shanghai ha intensificato i test di massa per il Covid-19 per ben 25 milioni di residenti per contenere un focolaio di coronavirus .
A tutti i cittadini è stato detto di effettuare test antigenici rapidi domenica prima del test.
“Attualmente stiamo portando avanti un nuovo ciclo di test nucleici mirati a sradicare i punti di trasmissione ad alto rischio, tagliare le catene di trasmissione e fermare la diffusione delle infezioni”, ha detto oggi Wu Qianyu, un alto funzionario della Commissione sanitaria di Shanghai.
A Hong Kong moltissimi lavoratori domestici che si sono ammalati di Covid-19 sono rimasti senza casa e senza lavoro e hanno detto di avere subito discriminazioni e abusi. Per quale motivo? Perché i datori di lavoro che fino a poco tempo fa li facevano vivere sotto il loro stesso tetto, quando hanno saputo che erano positivi al Covid-19 li hanno messi fuori casa. I più magnanimi hanno scelto di farli dormire sulle scale di servizio.
Come è accaduto a una collaboratrice domestica filippina di 54 anni, che dopo aver contratto un forte raffreddore e mal di gola ha deciso di fare il test per verificare se aveva contratto il Covid-19 e quando ha scoperto di esser positiva le sono state somministrate medicine per “raffreddore, tosse e febbre” dal personale medico che le ha detto di rimanere a casa. Il suo datore di lavoro però invece di mostrarle comprensione, le ha fatto portare un materasso sulle scale sporche del plazzo, usate raramente dai residenti. Josephine ora racconta di non essere riuscita a riposare adeguatamente. “Faceva molto freddo perché era molto aperto”, ha detto la madre single di due figli. Così è tornata all’ospedale per trovare un luogo sicuro dove proseguire il suo percorso di guarigione.
Non solo le governanti vengono maltrattate e bullizzate. Nella provincia meridionale cinese del Guangdong, a un’insegnante è stato detto dalla sua scuola che doveva in qualche modo trovare quattro individui non vaccinati di età pari o superiore a 60 anni e convincerli a vaccinarsi contro il Covid-19 per aumentare il tasso di vaccinazione agli anziani del distretto. Un ordine da seguire tassativamente perché avvisata in anticipo che se non avesse portato a conclusione quella missione sarebbe finita nella spirale del mobbing. In barba alle sue giustificazioni. “Ma [io] ho delle lezioni da insegnare… non posso lasciare i miei studenti e andare a cercare un ago in un pagliaio”, ha detto l’insegnante, che si chiama Sherry.
In Malesia
Esattamente come aveva funestato gli umori degli italiani l’App ufficiale di “VerificaC19” del governo italiano, sviluppata dal Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19, per abilitare gli operatori alla verifica della validità e dell’autenticità delle “Certificazioni verdi COVID-19” prodotte in Italia dalla piattaforma nazionale “DGC” del Ministero della Salute e dei “Certificati europei digitali COVID” (“EU Digital COVID Certificate”) rilasciati dagli altri stati membri dell’Unione Europea, in Malesia c’è un app MySejahtera sviluppata dal governo per facilitare gli sforzi di tracciamento dei contatti in risposta alla pandemia di COVID-19 che fa molto discutere i suoi residenti che sentono violata la loro privacy.
In realtà sembrerebbe che l’app sia stata sviluppata e rilasciata nel pieno rispetto della protezione dei dati personali dell’utente, pochi però ne sono convinti. Il ministro della Salute, Khairy Jamaluddin ha insistito sul fatto che i dati personali dei cittadini sono al sicuro. L’app VerificaC19 consente, agli operatori incaricati, la verifica della validità delle Certificazioni COVID-19. Non prevede la memorizzazione o la comunicazione a terzi delle informazioni scansionate. La app, infatti, effettua la verifica in modalità offline ovvero senza invocare un servizio di un sistema remoto nel momento in cui viene utilizzata. Una controversia sulla proprietà a più livelli sull’applicazione di monitoraggio del Covid-19 però ha rovinato quella che sarebbe dovuta essere una settimana da ricordare per il governo del primo ministro Ismail Sabri Yaakob poiché questa app consente viaggi senza quarantena a tutti i viaggiatori vaccinati.
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