Si moltiplicano le notizie sulle stragi di civili in Ucraina, mentre prosegue l’offensiva russa che ha preso di mira numerose città in tutto il Paese, compresa la capitale Kiev, e il presidente Zelensky ha rinnovato la richiesta di armi all’Occidente ed ha fatto sapere che finora sono tra i 2.500 ed i 3.000 i soldati ucraini uccisi in combattimento.
Il blocco russo non ha certo sorpreso il ministro inglese che ha sempre mostrato la volontà di fornire un sostegno visibile alla lotta dell’Ucraina contro il presidente russo Vladimir Putin. A metà marzo, anche i leader di Polonia , Repubblica Ceca e Slovenia si sono recati a Kiev per una missione dell’Unione europea.
Biden invece è stato criticato perché è arrivato a un’ora dall’Ucraina quando era in Polonia , ma poi è saltato sull’Air Force One ed è volato a ovest verso l’America invece che a est verso Kiev. Il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Liudmyla Denisova, ha riferito con un post su Facebook che è salito a 200 il numero di bambini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, ed altri 360 sono stati feriti. La polizia invece ha diffuso la notizia che sarebbero stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola i 900 civili trovati nella regione che circonda Kiev. I corpi, sul 95% dei quali sono state trovate ferite da arma da fuoco, sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie.
Peskov, il portavoce di Vladimir Putin, ha criticato “AUKUS” il patto stretto da Australia, Regno Unito e Stati Uniti affermando che non è in grado di fungere da piattaforma di sicurezza nell’Asia-Pacifico
“Aukus [il patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciato il 15 settembre 2021] non è in grado di fungere da piattaforma di sicurezza nell’Asia-Pacifico”, lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov che ha criticato l’accordo stretto dagli Stati Uniti e il Regno Unito per aiutare l’Australia a sviluppare e dispiegare sottomarini a propulsione nucleare, che si aggiungerebbero di fatto alla presenza militare occidentale nella regione del Pacifico. Sebbene l’annuncio congiunto del primo ministro australiano Scott Morrison, del primo ministro britannico Boris Johnson e del presidente degli Stati Uniti Joe Biden non abbia mai menzionato esplicitamente alcun altro paese, fonti anonime della Casa Bianca hanno lasciato trapelare che questo patto è stato progettato per contrastare l’influenza della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nella regione indo-pacifica, una caratterizzazione con cui molti analisti hanno concordato. Anche se per contro altri, media compresi, hanno anche caratterizzato l’alleanza come un modo per proteggere la Repubblica di Cina (Taiwan/Formosa) dall’espansionismo della RPC.
“Stiamo monitorando da vicino tutti questi processi”, ha detto il portavoce russo ai giornalisti in risposta a una domanda sull’invito precedentemente esteso al Giappone ad unirsi ad AUKUS. “Tuttavia, queste alleanze non riescono a diventare inclusive a giudicare dal loro posizionamento, obiettivi e compiti, e finiscono definitivamente con la formazione di ‘patti stretti’, che è altamente improbabile che diventino un’ampia piattaforma per fornire stabilità e sicurezza in un tale vasto regioni [la regione Asia-Pacifico]”, ha aggiunto.
Il quotidiano giapponese Sankei Shimbun martedì ha riferito che il governo giapponese aveva ricevuto proposte informali affinché il paese si unisse alla partnership di difesa trilaterale di AUKUS. Secondo il quotidiano, Tokyo continua a ricevere proposte per entrare a far parte della neonata organizzazione regionale, AUKUS, da tutti i suoi tre Stati membri.
Malesia e Indonesia, in quanto stati più grandi del sud-est asiatico, hanno criticato questi piani, sottolineando che avrebbero continuato gli sforzi congiunti per preservare lo stato non nucleare della regione. Kuala Lumpur ha anche affermato che l’Australia sarà tenuta a richiedere un permesso speciale per i suoi sottomarini per fare scalo nei porti locali o partecipare a manovre nelle aree adiacenti alle acque territoriali.
Forze speciali britanniche addestrano militari a Kiev
Nelle ultime due settimane le Forze speciali britanniche si sono recate a Kiev per addestrare i militari ucraini nell’impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, in particolare i razzi anti-carro Nlaw. Lo hanno detto ufficiali ucraini al Times. Ufficiali di due battaglioni di stanza nella capitale e nella regione circostante hanno detto di avere seguito due corsi di addestramento impartiti dai loro colleghi britannici, uno la settimana scorsa e uno in quella precedente. Se la notizia fosse confermata si tratterebbe della prima volta che viene registrata la presenza in Ucraina di truppe di Paesi Nato. Gli Usa e la Gran Bretagna avevano ritirato i loro consiglieri militari prima dell’invasione russa, temendo un eventuale scontro diretto dalle conseguenze imprevedibili. Il capitano Yiriy Myronenko, il cui battaglione è di stanza a Obolon, nei sobborghi a nord di Kiev, ha detto che militari britannici si sono recati nella capitale ucraina per addestrare nuove reclute e richiamati nell’uso degli Nlaw, i razzi anti-carro portatili forniti a migliaia da Londra che si sono rivelati una delle armi più efficaci nel contrastare l’avanzata dei russi. Stamattina la capitale ucraina Kiev è stata teatro di numerose esplosioni. Lo riporta sul Telegram il sindaco Vitali Klitschko.
Esplosioni hanno colpito il distretto di Darnytskyi, alla periferia della città. Il capo dell’amministrazione militare di Kirovohrad, nel centro dell’Ucraina, Andrii Raikovych, ha segnalato vittime in seguito all’attacco missilistico russo sull’aeroporto di Oleksandria la scorsa notte. “In tarda serata, missili russi hanno colpito la città di Oleksandria. Le infrastrutture dell’aeroporto sono state danneggiate. Alcune persone sono state uccise e ferite”, ha detto.
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