Ieri pomeriggio il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in videoconferenza con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Macron, il Cancelliere tedesco Scholz, il Primo Ministro inglese Johnson, il Primo Ministro canadese Trudeau, il Primo Ministro del Giappone Kishida, il Presidente polacco Duda, il Presidente Iohannis, il Presidente della Romania Michel, la Presidente della Commissione Europea von der Leyen e il Segretario Generale della NATO Stoltenberg. Durante l’incontro è stata condivisa la forte preoccupazione per il prolungarsi delle ostilità in corso e l’esigenza di giungere quanto prima ad un cessate il fuoco per porre fine alle sofferenze della popolazione. I Leader hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento in merito al sostegno all’Ucraina in tutte le sue dimensioni, con particolare riguardo al contributo al bilancio del Paese.
Ampio consenso è stato espresso sulla necessità di rafforzare la pressione sul Cremlino, anche con l’adozione di ulteriori sanzioni, e di accrescere l’isolamento internazionale di Mosca. Inoltre è stato ribadito l’impegno comune a diversificare le fonti energetiche riducendo in tal modo la dipendenza dagli approvvigionamenti russi. “Irrigidiremo ulteriormente le nostre sanzioni contro la Russia e aumenteremo la nostra assistenza finanziaria e nella sicurezza” per Kiev, ha scritto la presidente von der Leyen in un tweet.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dal canto suo ha proposto una tregua umanitaria di quattro giorni a partire dal 21 aprile per la Pasqua ortodossa, che verrà celebrata da ucraini e russi domenica prossima. Ha detto che la pausa aiuterà ad aprire un passaggio sicuro a tutti i civili che vogliono lasciare le aree di confronto attuale e potenziale e consentirà la consegna di aiuti umanitari alla popolazione nelle aree più colpite come Mariupol, Kherson, Donetsk e Lugansk. Kiev è d’accordo con l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato oggi il ministero degli Esteri ucraino. “Condividiamo pienamente l’opinione che una pausa umanitaria sia necessaria per un’evacuazione in sicurezza di migliaia di civili che vogliono lasciare aree pericolose delle ostilità in corso e possibili, in primis la longanime Mariupol”.
Ieri, il primo vice rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, ha detto di essere scettico sull’idea di una tregua pasquale in Ucraina “perché l’Ucraina in precedenza, non ha mai rispettato gli accordi di armistizio”. Dello stesso parere anche il capo della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, che lunedì ha dichiarato alla TASS che la proposta del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di una pausa umanitaria per fornire in sicurezza gli aiuti umanitari è potenzialmente pericolosa, poiché l’Ucraina usa sempre il cessate il fuoco per raggruppare le sue forze e rafforzare le posizioni.
Mosca nel frattempo ha fatto sapere di avere consegnato il progetto di accordo transattivo all’Ucraina il 15 aprile e di “non avere ancora ricevuto alcuna risposta”, ha detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante un briefing. “Una nuova serie di proposte è stata consegnata ai rappresentanti del regime di Kiev, coinvolti nel processo negoziale. Vorrei semplicemente rivelare la data in cui queste posizioni sono state consegnate da parte russa. Era venerdì(15 aprile, ndr). Oggi è mercoledì. Non c’è stata risposta fino ad oggi”, ha detto. “Questo dovrebbe dare l’idea di come si comporta la squadra negoziale del regime di Kiev. Come vede il processo negoziale in linea di principio e se è possibile crederci o meno quando parlano del loro desiderio di condurre negoziati”, ha aggiunto la Zakharova. “Non c’è fiducia nelle loro parole. Molte cose, dichiarate sia in pubblico sia al tavolo dei negoziati, sono state immediatamente sfatate da Kiev, a volte entro un’ora o addirittura 15 minuti; Kiev ha semplicemente cancellato il lavoro che era stato fatto. Ancora una volta, tutto solo in forma scritta e su carta”, ha concluso la Zakharova.
Nelle stesse ore in cui la Zakharova lanciava nuove accuse contro l’Ucraina, Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i militari per il successo del lancio del missile balistico intercontinentale (ICBM) Sarmat, sottolineando che quest’arma unica costringerà tutti coloro che tenteranno di minacciare la Russia a pensarci due volte. Prima del lancio di Sarmat, il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha detto al presidente che i preparativi per testare il lancio del missile erano stati completati, quindi le riprese del lancio sono state trasmesse e guardate dal presidente.
“Mi congratulo con voi per il successo del lancio del missile balistico intercontinentale Sarmat. Si tratta di un evento importante e fondamentale nello sviluppo di sistemi d’arma avanzati nell’esercito russo”, ha affermato Putin.
Secondo il presidente, il nuovo sistema ha le più alte caratteristiche tattiche e tecniche ed è in grado di eludere qualsiasi moderno sistema di difesa missilistica.
“Non ha analoghi al mondo e non ne avrà per molto tempo a venire. Quest’arma davvero unica rafforzerà le capacità di combattimento delle nostre forze armate, salvaguarderà in modo affidabile la sicurezza della Russia dalle minacce esterne e renderà coloro che sono nella frenesia di retorica rabbiosa e aggressiva stanno cercando di minacciare il nostro Paese, pensaci due volte”, ha sottolineato il presidente russo.
Putin ha sottolineato che solo parti e componenti di fabbricazione russa sono stati utilizzati per lo sviluppo del missile balistico intercontinentale Sarmat.
“Vorrei sottolineare che nella creazione di Sarmat sono state utilizzate parti o componenti di produzione esclusivamente domestica. Naturalmente, ciò renderà più facile la sua produzione in lotti e accelererà il processo di fornitura per la Forza missilistica strategica”.
Lancio Sarmat
Il ministero della Difesa russo ha riferito che il primo lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) Sarmat è stato condotto dal cosmodromo di Plesetsk nella regione di Arkhangelsk mercoledì alle 15:12 ora di Mosca. Secondo il ministero, “i compiti del lancio sono stati pienamente raggiunti. Le caratteristiche designate sono state confermate in tutte le fasi del suo volo. Le testate di prova sono arrivate nell’area designata al campo di prova di Kura nella penisola di Kamchatka”.
Intanto Draghi lavora per rafforzare i partenariati nel settore energetico
Oggi Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha appena avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica di Angola, João Manuel Gonçalves Lourenço, in vista della missione odierna dei Ministri Di Maio e Cingolani a Luanda. La conversazione ha confermato la comune volontà di rafforzare il partenariato bilaterale in tutti i settori di reciproco interesse, con particolare riguardo all’ambito energetico. I due leader hanno auspicato di potersi incontrare prossimamente. Il 19 aprile Draghi, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso, e hanno condiviso l’ampio potenziale del partenariato bilaterale, in particolare nel settore energetico e si sono ripromessi di incontrarsi presto di persona.
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