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PUTIN GONGOLA CON LA PRESA DI MARIUPOL E PER I 2000 SOLDATI CHE HA BLOCCATO NELL’ACCIAIERIA AZOVSTAL


Il ministro della Difesa Vladimir Putin con il Ministro della difesa russo Sergej Shoigu

“Oggi, nel primo pomeriggio, le truppe russe e le forze della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) hanno preso il controllo dell’intera città di Mariupol ad eccezione dello stabilimento Azovstal”, ha riferito ieri il Ministro della difesa russo Sergej Shoigu a Vladimir Putin. 

Shoigu ha sottolineato che il regime di Kiev aveva fortificato in modo significativo Mariupol dove erano di stanza circa 8.100 soldati, militanti di battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri nel momento in cui la città è stata circondata. La conta ora è di oltre 4.000 i combattenti ucraini uccisi durante attività militari ai quali se ne aggiungono quasi 1.500 che si sono arresi alla Russia. Mentre sulle perdite russe non ha fornito alcuna informazione.

Le forze russe e della DPR hanno adottato ogni misura per proteggere vite civili durante l’operazione di liberazione di Mariupol, ha sottolineato il ministro della Difesa. Dal 21 marzo, scrive la Tass, sono stati aperti ogni giorno corridoi umanitari per l’evacuazione di civili e cittadini stranieri e la Russia è riuscita a evacuare 142.700 persone e a liberare tutti coloro che erano tenuti in ostaggio al porto di Mariupol. “L’attuale situazione in città consente di avviare attività per ristabilire l’ordine, garantire il ritorno dei residenti locali e instaurare una vita pacifica”, ha aggiunto Shoigu.

L’assalto al complesso siderurgico è stato annullato

Secondo il ministro, le truppe russe avrebbero bisogno di 3-4 giorni per prendere il controllo dell’Azovstal, dove al momento rimangono oltre 2.000 persone. Tuttavia, Putin ha annullato una potenziale offensiva, dicendo che sarebbe irragionevole. “In questo caso bisogna pensare – voglio dire, bisogna pensarci sempre, ma in questo caso particolarmente – bisogna pensare a preservare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è motivo di penetrare attraverso questi percorsi sotterranei e sotto queste strutture industriali”, ha spiegato il capo dello stato. Anche perché, sempre secondo le parole di Putin, annullare l’operazione per prendere d’assalto l’acciaieria Azovstal di fatto non sarebbe un passo indietro perché il presidente russo ordinando di bloccare qualsiasi spiraglio in entrata e in uscita “affinché nemmeno una mosca possa entrare o uscire” sta obbligando i soldati a scegliere due strade: deporre le armi e arrendersi oppure morire sotto terra senza fare il minimo sforzo. “La Russia garantirà la loro vita e cure adeguate ai sensi delle leggi internazionali in materia. Tutti i feriti riceveranno cure mediche di qualità”, ha sottolineato Putin mostrando una misericordia e umiltà solo di facciata solo perché sa, questa volta, di essere già nella casella della pedina vincente.

Premi e commemorazioni

Putin ha salutato la liberazione di Mariupol come un grande successo, congratulandosi con Shoigu e chiedendo al capo della difesa di esprimere la sua gratitudine alle forze armate. Poi aggiungendo un altro atto di bontà, ha suggerito che oltre a “garantire l’attuazione incondizionata di tutte le garanzie sociali” per le famiglie delle vittime della battaglia per la città, così come per i feriti, “in alcuni casi, sarà necessario considerare modi per commemorare” le truppe che “hanno dimostrato vero coraggio e hanno sacrificato la vita”. Il presidente ha chiesto al capo della difesa di presentare proposte sulla consegna dei premi statali a coloro che si erano distinti durante la liberazione di Mariupol. “Vorrei che tutti sapessero che tutti li vediamo come eroi. Questo è il modo in cui l’intero popolo russo li vedrà”, ha sottolineato Putin.



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