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RUSSIA, OLTRE CHE ALLA POLONIA, ORA BLOCCHERÀ IL GAS A TUTTI I PAESI OSTILI


Cracovia, città nel sud della Polonia vicino al confine con la Repubblica Ceca, è nota per il suo centro medievale
ben conservato e per il quartiere ebraico

La società energetica polacca PGNiG oggi sul suo sito, ha confermato l’interruzione completa delle forniture di gas da parte di Gazprom. Questo è quanto si legge: “Polskie Górnictwo Naftowe i Gazownictwo SA annuncia che Gazprom ha interrotto tutte le forniture di gas naturale ai sensi del contratto Yamal. Sebbene PGNiG abbia debitamente soddisfatto tutti i suoi obblighi previsti dal contratto Yamal, il 27 aprile 2022 Gazprom ha interrotto le forniture di gas naturale che è obbligata a fornire in base al contratto e alle nomine di PGNiG”, ha affermato la società. “La società considera l’interruzione delle forniture di gas naturale una violazione del contratto Yamal. PGNiG si riserva il diritto di avanzare reclami in relazione all’arresto e utilizzerà tutti i suoi diritti e diritti contrattuali ai sensi delle disposizioni di legge applicabili”. Ieri, Gazprom aveva dichiarato di avere deciso di non voler continuare a fornire gas alla Polonia per il rifiuto di questo paese a pagare il gas (la Polonia ha ricevuto 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno) in rubli. Lo scorso 23 marzo Putin è stato chiaro avvertendo che non avrebbe accettato altra moneta che i rubli per il pagamento del gas russo da parte degli stati ostili, affermando che Mosca si sarebbe rifiutata di accettare pagamenti anche per i contratti già in essere, in particolare se dollari e in euro.

A Bruxelles sono in corso “contatti a molti livelli” sulla decisione di Mosca di sospendere i flussi di gas verso l’Europa. Lo ha fatto sapere una portavoce Ue riferendo di una “consultazione continua” tra Bruxelles e i governi europei anche “a livello bilaterale”. La questione “è una priorità per noi sia a livello della presidente della Commissione europea che ad altri livelli”, spiega la portavoce, aggiungendo che in giornata saranno diffuse ulteriori comunicazioni. “La richiesta della Russia di effettuare i pagamenti del gas in rubli non è un ricatto, la Russia rimane un fornitore di energia affidabile”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “La sospensione delle forniture di gas russo è una risposta ad “atti ostili” contro la Russia, ha aggiunto il portavoce di Putin. Ma il blocco non ha toccato solo la Polonia. Il presidente russo ha deciso l’interruzione delle forniture di gas russo anche alla Bulgaria. Igor Volobuev, vicepresidente della Gazprombank di proprietà statale, ha annunciato di essere fuggito dalla Russia per combattere a fianco delle forze ucraine, diventando così il quarto alto dirigente o funzionario noto ad aver fatto una brusca uscita dal paese. Putin per ora non sembra essere concentrato su notizie di questo tipo, ma ha altri obiettivi. In primis quello di continuare a bloccare il gas anche verso altri Paesi se le forniture non saranno pagate in rubli. “Se qualcuno rifiuta di pagare con il nuovo sistema, sarà attuato il decreto del presidente russo”, ha sottolineato Peskov, secondo quanto riferisce l’Interfax.

Tutti eccetto pochi come l’Austria che non subirà alcun tipo di restrizione, e che, anche dopo lo stop imposto a Polonia e Bulgaria, potrà continuare a pagare in euro. Lo ha annunciato oggi il ministro dell’Energia austriaco Leonore Gewessler. Alla domanda se ci fossero segnali di un arresto delle consegne di gas per l’Austria, ha detto: “No, non abbiamo questi segnali”, precisando che il gruppo energetico austriaco Omv continuerà i pagamenti “in conformità con le sanzioni tramite euro”. 

Nel frattempo continua ad arrivare il gas naturale liquefatto (GNL) in Europa, al terminal Gate (Gas Access to Europe) nel porto di Rotterdam, Paesi Bassi. Gate terminal è un gateway per GNL da tutto il mondo. Il terminal di importazione di Maasvlakte a Rotterdam contribuisce alla fornitura di gas naturale nei Paesi Bassi e nell’Europa nord-occidentale. Qual è il suo compito? Riceve il GNL, stoccarlo, rigassificarlo e poi renderlo disponibile alla rete di trasporto del gas per la distribuzione alle famiglie e all’industria. Il gas naturale liquefatto (GNL) è un liquido limpido e incolore creato quando il gas naturale viene raffreddato a -162°C. In forma liquida, il GNL occupa circa 600 volte meno volume del gas naturale standard, il che gli consente di essere immagazzinato e trasportato in modo molto efficiente. Il GNL è un’alternativa al trasporto del gas tramite gasdotti, in particolare per il trasporto su lunghe distanze. Il GNL viene utilizzato anche come carburante per navi e camion, in sostituzione del diesel e dell’olio combustibile pesante.

Ecco la consegna del gas naturale liquefatto (GNL) in Europa, al terminal Gate (Gas Access to Europe) nel porto di Rotterdam, Paesi Bassi (per vedere il video occorre scansionare il QR CODE)

Intanto sul fronte guerra…

Ieri sera e stamattina le forze russe hanno bombardato due volte la città di Avdiivka, nella regione orientale ucraina di Donetsk, con munizioni al fosforo. Lo ha denunciato il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda. “I russi hanno colpito due volte Avdiivka con munizioni al fosforo. Prima hanno attaccato la notte scorsa nelle vicinanze dell’impianto di coke di Avdiivka e questa mattina, nel centro della città. A seguito “dei due bombardamenti, sono scoppiati diversi incendi nel città”, ha detto Kyrylenko. L’Unione europea non sarà ricattata, non abbiamo paura di Putin. Polonia, Bulgaria e gli altri Stati presi di mira troveranno il nostro sostegno. Il Parlamento europeo chiede l’immediato embargo paneuropeo sulle forniture energetiche controllate dal Cremlino. È ora di tagliare le nostre dipendenze dagli autocrati una volta per tutte”, ha scritto la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola in un tweet. Ad oggi sono 400 le denunce contro soldati russi per violenze sessuale a donne e bambini, arrivate dal primo al 14 aprile al numero istituito dal Parlamento ucraino per presentare segnalazioni e ricevere assistenza psicologica. Lo rende noto la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino Lyudmyla Denisova citata dal Kyiv Independent. Denisova ha detto che dopo aver messo a disposizione dei cittadini il numero pubblico, le segnalazioni continuano a crescere.



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