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TIRA ARIA DI RECESSIONE DAGLI USA ALL’EUROPA


Ieri la Federal Reserve ha alzato di mezzo punto i tassi di interesse per combattere l’impennata dell’inflazione, di fatto realizzando il più grande aumento dal Duemila, ma la mossa è stata criticata da molti economisti che hanno detto che è arrivata troppo tardi e ora l’America rischia di affrontare una forte recessione.

Assieme al rialzo dei tassi, la banca centrale ha anche indicato in che modo inizierà a ridurre il suo bilancio di circa 9 mila miliardi di dollari. La Fed aveva, infatti, acquistato obbligazioni per mantenere bassi i tassi di interesse e il flusso di denaro durante la pandemia, ma l’impennata dei prezzi ha reso necessario un drammatico ripensamento della politica monetaria. L’inflazione è aumentata dell’8,5% dall’anno scorso, il livello più alto registrato dal 1981. Gli aumenti dei prezzi hanno inferto un grande colpo ai portafogli degli americani. Jay Powell, Il presidente della Federal Reserve, e il Consiglio dei governatori della banca centrale hanno parlato di ricadute economiche causate dall’invasione russa dell’Ucraina e dagli effetti persistenti della pandemia di COVID-19. In una conferenza stampa, Powell ha detto che la Fed sta aumentando drasticamente i tassi per contenere l’inflazione elevata, sostenere la salute dell’economia e alleviare lo stress di milioni di famiglie preoccupate per i rialzi. “L’inflazione è troppo alta”, ha detto, “e comprendiamo le difficoltà che sta causando”.

Nel Regno Unito

Anche la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto all’1% nel tentativo di raffreddare l’inflazione che si prevede raggiungerà il 10,25% in autunno  ossia il massimo mai raggiunto negli ultimi 40 anni.  È il quarto aumento consecutivo dei tassi da dicembre, quando i tassi erano al minimo storico dello 0,1%. È probabile che il Regno Unito cada in recessione l’anno prossimo e le famiglie dovranno affrontare uno dei loro peggiori periodi mai vissuto dal 1964. Come quello affrontato nel 2011 quando dovettero fare i conti con le misure di austerità di George Osborne.

 Scende anche la fiducia delle imprese per fortuna senza intaccare l’occupazione. Nonostante le pressioni sui costi, i fornitori di servizi hanno continuato ad assumere più personale con la ripresa dell’attività. L’occupazione è aumentata per il quattordicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo leggermente inferiore. Le immatricolazioni di auto nel Regno Unito sono diminuite del 15,8% a 119.167 unità ad aprile, poiché il settore ha dovuto lottare contro l’aumento dell’inflazione, la compressione dei redditi delle famiglie e l’interruzione della catena di approvvigionamento, secondo i dati della Society of Motor Manufacturers and Traders.  Le vendite di auto elettriche a batteria sono aumentate del 40,9% a 12.899 con una quota di mercato del 10,8%, rispetto al 6,5% dello scorso anno. Sebbene le immatricolazioni di ibridi siano aumentate del 18,3 per cento, il numero di nuove immatricolazioni ibride plug-in è diminuito del 32,8 per cento. 

In Italia

“Nel clima di grandissima incertezza che c’è, il governo fa il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza, a tutti gli italiani e le azioni, le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo. In un certo senso, è il senso del governo stesso”, ha detto il premier Mario Draghi illustrando il decreto aiuti economici destinati agli italiani.  “I provvedimenti di oggi affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”. Con il decreto aiuti arriverà un contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito.

Il provvedimento “si estende in molte aree: approviamo liberalizzazioni, riforme nel settore delle energie rinnovabili, che ci permettono di accelerare la transizione ecologica, di fare quello scatto negli investimenti nelle rinnovabili, che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa, parlando di dl aiuti. “Credo che questo piano appena sarà pronto in tutti i dettagli può essere reso pubblico, a breve, a brevissimo tempo”. Non è una recessione, ma un rallentamento. Già oggi ci sono dei dati che mostrano come a marzo ci siano stati 800 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Sono dati positivi. Ci sono segnali di ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato. Noi cerchiamo la pace”, ha proseguito Draghi, “non abbiamo bisogno di riposizionare l’Italia in questo senso, non c’è nessun appiattimento. Le armi sono state avviate da tutti i partner, non devo riposizionare niente. Nessuno di noi vuole abbandonare l’Ucraina. Se l’Ucraina non riesce a difendersi avremo sottomissione e schiavitù di un paese democratico e sovrano e nessuno vuole questo in Italia”.
Oltre alla conferma del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, che durerà fino all’8 luglio e che si estende anche al metano, arriva poi uno sconto per gli abbonamenti ai trasporti: è dedicato in particolare agli studenti e ai lavoratori, fa sapere il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Per le famiglie diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l’Isee. Arrivano anche aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione) mentre per le imprese ci sarà un’estensione del credito di imposta per le energivore, ed arriva anche un fondo da circa 200 milioni di euro che erogherà aiuti a fondo perduto alle aziende con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia). Avranno una ‘corsia rapida, grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche. Il Governo è intervenuto stanziando 3 miliardi per le  imprese che hanno preso appalti pubblici e che si trovano ad affrontare  aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici. Le Regioni entro il 31 luglio dovranno procedere a un aggiornamento durante l’anno dei prezzari, e i maggiori importi che derivano dall’applicazione dei nuovi prezzari saranno riconosciuti dalla stazione appaltante nella misura del 90%. Inoltre, a sostegno degli obiettivi del Pnrr arriva un fondo da 600 milioni di euro per le grandi città. Sul fronte energia arriva poi l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza.

IL FOCUS

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. In considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all’8 luglio 2022, le aliquote di accisa di cui all’allegato I del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successive modificazioni, dei sotto indicati prodotti sono rideterminate nelle seguenti misure: 

benzina: 478,40 euro per mille litri; 

oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri; 

gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi; 

gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo; 

Inoltre, per lo stesso periodo, l’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5 per cento. 



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