Alessandro Benetton, domani sabato 7 maggio sarà ospite a Verissimo, in occasione dell’uscita del suo libro La Traiettoria (disponibile dal prossimo 10 maggio), nel quale ripercorre i suoi 58 anni di vita e torna a parlare anche della tragedia del ponte Morandi in cui 43 persone hanno perso la vita: “Ho avuto l’occasione di dire che un dramma così peserà per sempre sulla nostra famiglia. Avremmo dovuto chiedere subito scusa anche se in realtà c’era solo un membro della famiglia all’interno di un consiglio di un’azienda in cui avevamo il 30%. L’unica cosa che posso fare con ancora più forza è esprimere per sempre la più sentita vicinanza a tutti quelli che hanno subito delle perdite o dei danni da quell’episodio”.
Nel libro, l’imprenditore parla di sé, della sua caparbietà nello smarcarsi dal gruppo e della sua ferrea volontà di costruirsi una storia unica, la sua. Grazie anche a tanti no. “La mia vera fortuna è avere avuto la forza di dire tanti no”, ha detto in un’intervista pubblicata proprio oggi sul sito del Corriere della Sera. “No a mio padre, no a mio zio e a miei zii, no alla famiglia, no ai manager. Tutti quei “no” necessari a cercare e costruire la mia strada. I “no” alle scelte facili, anzi, forse persino con troppa testardaggine, il voler fare qualcosa di mio. E chissà se proprio grazie a quei “no”, oggi mi ritrovo qui”.
Benetton dalla Toffanin parlerà in particolare anche di alcune pagine anche a suo padre, Luciano Benetton: “Con mio papà ho un rapporto fantastico, frutto anche di una maturità reciproca avvenuta nel tempo. Sicuramente non è mai stato uno dai grandi abbracci, però poteva conquistarsi una simpatia attraverso strumenti economici, ma questa cosa non l’ha mai fatta, né con me né con i miei fratelli”.
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