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PARIS HILTON VA ALLA CASA BIANCA PER COMBATTERE CONTRO GLI ABUSI SUGLI ADOLESCENTI


ph. AFP by Getty Images

Prosegue la campagna contro gli abusi nelle strutture che ospitano i giovani dell’affascinante ereditiera americana Paris Hilton, tornata a Washington D.C. dove ha fatto due soste una al Campidoglio e una alla Casa Bianca. Lo ha twittato il senatore Chuck Grassley (R-Iowa) che ha pubblicato su Twitter una sua foto in posa accanto all’affascinante star. L’ereditiera degli Hilton Hotels, 41 anni, ha lasciato il segno in Campidoglio lo scorso ottobre quando si è espressa a sostegno della legge che potrebbe stabilire una carta dei diritti per gli adolescenti ospiti nelle scuole e negli annessi campus estivi, parlando della sua esperienza da adolescente in un collegio dello Utah e raccontando di essere stata maltrattata fisicamente e psicologicamente in quel luogo dove invece le persone avrebbero dovuto prendersi cura di lei. “Lì sono stata privata del sonno e mi hanno fatto prendere tante medicine”, ha raccontato.

La Hilton ha tenuto una conferenza stampa chiedendo a gran voce l’approvazione dello Stop Institutional Child Abuse Act che porrebbe fine a quella che lei ha definito una “crisi dei diritti umani dei bambini tragicamente trascurata”. La Paris ha anche scritto un editoriale su USA Today  che descriveva nel dettaglio alcuni dei trattamenti abusivi che lei dice di aver subito alla Provo Canyon School, nello Utah, dove i suoi genitori l’hanno mandata per un anno negli anni ’90 per affrontare il suo disturbo da deficit di attenzione. 

“Il primo giorno, sono stata costretta a togliermi tutti i vestiti, ad accovacciarmi e tossire e sottopormi a un esame ginecologico, il tutto seguito da vicino dal personale maschile”, ha scritto nell’articolo. “Sebbene sia stata un’esperienza estremamente spiacevole, sono poi stata portata a credere che fosse un controllo legittimo e di routine. Ma quello che non riuscivo a capire a 16 anni era il motivo per cui quell’esame interno venisse fatto spesso durante la mia permanenza”. La Hilton ha descritto con precisione la prova delle violenze da lei patite nel suo documentario del 2020 This is Paris descrivendo come i suoi genitori fossero stati “ingannati” per mandarla alla struttura. Ha detto che regolarmente veniva svegliata di notte dal personale che le puntava una torcia in faccia per poi portata nella “sala esami” dove veniva costretta a sdraiarsi su un tavolo imbottito, allargare le gambe e sottoporsi a un esame pelvico.

“Ricordo di aver pianto mentre mi tenevano giù”, ha raccontato nel suo editoriale. “Continuavo a gridare No! e a chiedere perché?. Mi rispondevano di stare zitta. In silenzio. Mi hanno detto di smetterla di lottare altrimenti sarei andata in isolamento, che di fatto significava essere reclusa in una stanza fredda per gli ospiti con un solo wc e un solo rotolo di carta igienica. Lì la gente viveva malapena vestita”. 

L’esperienza, dice oggi la Hilton, le ha lasciato cicatrici emotive durature. “Sto ancora elaborando il trauma, facendo il duro lavoro necessario per raccontare l’intera storia in un libro di memorie che sarà pubblicato il prossimo anno”, ha detto. “Pensando a queste esperienze di una donna adulta, posso riconoscere questi esami per quello che erano: violenza sessuale su bambini”. La Hilton ha detto di aver sofferto di disturbo da stress post-traumatico e insonnia a causa dell’esperienza.

Per fornire supporto alle vittime di queste strutture, è stato creato un gruppo emergente chiamato Unsilenced, che sta facendo pressioni affinché venga approvata una legge federale che porrebbe scrivere la parola fine all’industria da miliardi di dollari che, secondo la Hilton depreda le famiglie vulnerabili. Il disegno di legge impedirebbe a fondi pubblici come Medicaid, Titolo IV-E e fondi per l’istruzione speciale di essere destinati a questo tipo di istituzioni.



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