Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Zelensky potrebbero incontrarsi solo per finalizzare “un certo documento”, ma le due parti hanno sospeso i lavori su di esso molto tempo fa, ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“Nessuno potrebbe mai escludere a priori un simile incontro, ma dovrebbero essere presi accordi per farlo. Putin e Zelensky potrebbero incontrarsi solo per finalizzare un determinato documento, ma i lavori su di esso sono stati sospesi molto tempo fa e non sono mai stati ripresi”, ha detto Peskov. In risposta alla domanda se la visita del ministro degli Esteri Sergey Lavrov in Turchia l’8 giugno sia collegata a un potenziale incontro a Istanbul tra Mosca, Kiev e le Nazioni Unite, Peskov ha affermato che si tratterebbe di eventi “a singolo contesto”.
“Pertanto, c’è una connessione indiretta tra gli eventi, in effetti”, ha detto. “Eppure non c’è ancora una visione chiara riguardo a un incontro (tra le delegazioni russa, ucraina e Onu – TASS)”, ha affermato il portavoce presidenziale. Né c’è un’indicazione per la potenziale visita di Putin in Turchia, ha aggiunto Peskov. “C’è un invito e la tempistica sarà concordata tramite i canali diplomatici”, ha detto, senza fornire la data esatta.
La salute di Putin
La salute di Putin, come la sua vita privata, sono argomenti tabù in Russia, quasi mai evocati in pubblico. Ma Lavrov in risposta a una domanda della tv francese Tf1 che lo ha intervistato sull’argomento ha detto: “Non credo che qualcuno che sia sano di mente possa vedere in questa persona (Putin) dei segni di malattia o di un disturbo qualsiasi”.
Lavrov ha poi sottolineato come il presidente, 70 anni a ottobre, appaia in pubblico ‘quotidianamente’. “Potete vederlo in tv, leggere o ascoltare i suoi discorsi”, ha aggiunto. “Lascio coloro che diffondono simili voci risolvere la questione con la propria coscienza, nonostante le occasioni quotidiane che hanno di verificare ciò che è”, ha concluso.
“La priorità assoluta è liberare Donetsk e Lugansk”
Lavrov nel corso dell’intervista con l’emittente francese ha precisato: “La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni”. Riguardo la questione dell’annessione dei territori del Donbass, Lavrov ha risposto: “Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”.
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