Mancano pochi giorni al 12 giugno quando gli italiani saranno chiamati ad esprimere la loro opinione sui cinque referendum, promossi da Lega e Radicali, relativi alla giustizia.
Secondo un sondaggio, condotto da SWG per La7 tra il 18 e il 23 maggio, l’affluenza ai seggi non supererà il 30% degli aventi diritto. Una percentuale risicata che non consentirebbe di fatto di raggiungere il quorum. Tutta colpa della mancanza di informazione dicono alcuni che aumenterebbe il disinteresse per dei quesiti di cui molti ignorano addirittura l’utilità e quindi lo scopo. Stando ai dati dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni tra il 22 ed il 28 maggio scorso i TG della RAI hanno dedicato l’1.10% del totale del tempo ai referendum, mentre nei programmi extra-TG si scende addirittura allo 0.33%. Maggiore risulta invece il tempo dedicato dai TG Mediaset, ma si resta comunque al 1.45% e all’1,19% per i talk show. Ancor più marginale il tempo dedicato dalle altre emittenti che addirittura non ne parlano mai. Perché gli italiani hanno altre priorità in questo periodo di rincari, e i loro pensieri sono focalizzati prettamente sulle conseguenze economiche e sociali del conflitto in Ucraina.
Per approfondire l’argomento ANSA e DataMediaHub hanno analizzato le conversazioni online (social + news online + blog e forum) negli ultimi trenta giorni relativamente appunto ai referendum.
Dal 7 maggio al 5 giugno sono state poco più di 120 mila le citazioni online, in italiano, di referendum, da parte di circa 38mila utenti unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + reaction + commenti e condivisioni) quasi 632mila persone. A partire dall’inizio di giugno si vede un incremento nelle conversazioni giornaliere sul tema, ma si resta comunque su volumi relativamente scarsi rispetto ad altre analisi da noi condotte su altre tematiche.
A parlare online di referendum sono in netta prevalenza uomini, di età compresa tra 25 e 34 anni, che si interessano più di altro a questioni legate ad aspetti legali e governativi appunto.
Sul silenzio delle televisioni e la probabile vittoria dell’astensionismo si concentrano buona parte delle conversazioni online relative ai referendum. Polemiche le ha sollevate il monologo di Luciana Littizzetto andato in onda nell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa su Rai3, dove l’attrice ha dichiarato di andare al mare il 12 giugno invece di andare a votare per il referendum Giustizia.
Anche Carlo Cottarelli, economista e editorialista italiano ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale su Twitter ha lamentato una grande mancanza generale di informazione: “Mancano 9 giorni al referendum sulla giustizia, trovo incredibile che se ne parli così poco” ottenendo un numero di retweet e di mi piace relativamente significativo.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.