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ERDOGAN RILANCIA SULLE ESPORTAZIONI DEL GRANO


Recep Tayyip Erdogan
(Ph. by Adem ALTAN / AFP)

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan oggi ha dichiarato in un video, poi rilasciato dall’ufficio presidenziale, di avere in programma dei colloqui la prossima settimana con il leader russo Vladimir Putin e l’omologo ucraino Vladimir Zelensky per discutere le esportazioni di grano sicuro dall’Ucraina.

“C’è una guerra in corso tra Ucraina e Russia e sappiamo che i prodotti agricoli provengono in larga misura da questi paesi”, ha affermato. “In questa fase non abbiamo problemi con questo, abbiamo 5 milioni di tonnellate di grano nei nostri magazzini, ma vorremmo aumentare questi volumi. Parteciperemo alla creazione di un corridoio sicuro per le spedizioni di prodotti agricoli, non solo per noi stessi, ma anche per i paesi terzi”, ha proseguito. “I negoziati sono in corso. La prossima settimana discuteremo con Zelensky e Putin per comprendere assieme quali passi possono essere presi”.

Il presidente russo Vladimir Putin in precedenza aveva affermato che Mosca era pronta a garantire esportazioni di grano senza ostacoli se l’Ucraina avesse liberato i propri porti dalle miniere e che avrebbe potuto organizzare le esportazioni attraverso i porti controllati dalla parte russa: Berdyansk e Mariupol

Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare di Donetsk (DPR)
(Ph. Alexander Ryumin/Tass)

Nessuna grazia per i mercenari, verranno condannati a morte

Nessuna grazia invece pare che verrà riconosciuta ai due cittadini britannici, Shaun Pinner e Aiden Aslin, nonché al marocchino Saadoun Brahim per aver partecipato alle ostilità a fianco delle forze armate ucraine in qualità di mercenari. Oramai la loro sorte è segnata e com’è già stato deciso giovedì dalla Corte suprema della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) saranno condannati a morte. 

Il 6 giugno la Corte suprema del DPR aveva iniziato a considerare nel merito i casi dei tre prigionieri. La Procura generale del DPR ha poi affermato che le testimonianze degli imputati hanno confermato la loro complicità nei reati di cui alla parte 2 dell’articolo 34 (delitti commessi da un gruppo di persone), dell’articolo 323 (sequestro del potere o mantenimento forzato del potere) e dell’articolo 430 (mercenarismo) cp DPR.  Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) oggi ha detto ai giornalisti: “Non vedo alcun motivo per perdonare i mercenari stranieri condannati a morte nella repubblica. In primo luogo per farlo, dovrei essere guidato dalla decisione del tribunale. E poi quei reati non hanno alcun prerequisito per me di ottenere la grazia”.



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