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TRASFERITI IN PRIGIONE A MOSCA, I SOLDATI UCRAINI DEL BATTAGLIONE AZOV


© Andrei Vasilyev/TASS

Diversi esponenti di rilievo del battaglione ucraino Azov, che si sono arresi a Mariupol, oggi sono stati portati nel centro di detenzione Lefortovo di Mosca, ha detto domenica a TASS una fonte delle forze dell’ordine, senza rivelare i loro nomi.

Solo nei rapporti precedenti, i nomi di due soldati sono stati resi noti: Svyatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, e Sergei Volynsky, comandante della 36a brigata marina delle forze armate ucraine, trasferiti in Russia ufficialmente per fini investigativi.

Il ministero della Difesa russo il 16 maggio aveva annunciato che 959 militari ucraini del Battaglione Azov chiusi nell’acciaieria Azovstal di Mariupol si erano arresi e avevano deciso di consegnarsi alle forze di Mosca. Tra loro ben 80 erano quelli feriti, 51 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. Mosca ha poi rivendicato di avere ucciso 270 combattenti ucraini e disabilitato “54 unità di equipaggiamento militare” durante la notte.

Secondo il ministero della Difesa russo, ben 2.439 soldati ucraini e membri del battaglione Azov hanno ceduto le armi il 16 maggio dopo essere stati bloccati negli stabilimenti Azovstal per circa un mese. E il 20 maggio, le forze russe hanno liberato l’intero territorio dell’impianto.



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