Tetsuya Yamagami, l’uomo che ha sparato e ucciso l’ex premier nipponico Shinzo Abe, ha detto alla polizia di aver tentato di realizzare una bomba, in aggiunta alla fabbricazione di più pistole artigianali, una delle quali usata per il folle gesto. Lo riferisce la Kyodo, citando fonti investigative.
Yamagami, 41 anni, è comparso questa mattina davanti ai pubblici ministeri con l’accusa di omicidio e per la formalizzazione dell’arresto.
Nel frattempo, dopo 18 giorni, si è chiusa la campagna elettorale in Giappone, segnata dal tragico assassinio dell’ex premier Shinzo Abe, un evento che ha lasciato l’intera nazione attonita.
“Non ci piegheremo mai alla violenza. Rimarremo saldi contro ogni forma di sopraffazione fino al termine di questa campagna”, ha assicurato l’attuale primo ministro, Fumio Kishida, dalla prefettura di Yamanashi, a ovest di Tokyo, preferendo un saluto da lontano al termine del discorso, in sostituzione al tradizionale bagno di folla. Dello stesso avviso Kenta Izumi, leader del Partito Costituzionale Democratico, principale forza di opposizione, che da Fukushima ha ribadito le priorità della lotta la terrorismo. Sono in palio 125 dei 248 seggi della Camera Alta, e il partito conservatore di Kishida punta a confermare la maggioranza. La minaccia alle democrazie e le misure per contenere l’impennata dell’inflazione, entrambi fenomeni derivanti in parte dal conflitto in Ucraina, sono stati dall’inizio i principali temi di dibattito della campagna elettorale, con l’esecutivo che spinge per un incremento delle spese per la Difesa, almeno fino al 2% del Pil, come auspicato dall’alleato statunitense.
Stamattina (la differenza oraria è di 6 ore e 10 minuti da contare in avanti prendendo come riferimento il CET, ossia il fuso orario che comprende anche l’Italia e la cui sigla indica il Central European Time, quindi in questo momento a Hong Kong è sera) gli elettori si sono recati alle urne in un’elezione della Camera alta per determinare se il primo ministro Fumio Kishida può vincere il mandato di cui ha bisogno per portare avanti la sua agenda nei prossimi anni.
I seggi chiuderanno alle 20 quindi tra poco per essere seguiti immediatamente dagli exit poll dei media che mostreranno se il Partito Liberal Democratico, guidato da Kishida, e il partner della coalizione Komeito si sono assicurati la maggioranza nella camera alta.
Per l’LDP, (il Partito Liberal Democratico, che è il primo partito giapponese, appartenente alla frangia conservatrice) l’attenzione alla difesa e alla diplomazia sembra aver giocato bene con gli elettori, come anche l’obiettivo del partito di migliorare le prospettive economiche a lungo termine del Paese. I due pilastri principali del suo programma erano “Protezione del Giappone” e “Costruzione del futuro”.
Invece, scrive il Japan Times, il principale partito di opposizione, il PCDP (partito Democratico Costituzionale del Giappone (CDP), ha voluto concentrarsi su ciò che definisce “inflazione di Kishida”: il rapido aumento dei prezzi al consumo e un drammatico indebolimento dello yen negli ultimi mesi, in particolare da quando l’inizio della guerra in Ucraina alla fine di febbraio, hanno creato molti malumori pure in Giappone. Così è stato chiesto un dimezzamento temporaneo dell’imposta sui consumi del 10% per alleviare l’onere dell’aumento dei prezzi — concentrato in particolare sui costi alimentari ed energetici — che grava sui consumatori, con la spesa media delle famiglie che dovrebbe aumentare considerevolmente nel corso di questo anno.
Il CDP ha anche cercato di attirare l’attenzione degli elettori sottolineando altri aspetti cruciali che incidono sul benessere e la crescita del Paese: il basso tasso di natalità e l’invecchiamento della popolazione, spingendo per un aumento della spesa per famiglie al 3% del prodotto interno lordo.
Se Kishida e l’LDP riusciranno a tradurre in voti vincenti la loro battaglia, la prossima sfida sarà trovare il modo di bilanciare l’adozione di un approccio più orientato alla difesa con la precedente promessa del primo ministro di concentrarsi sull’affrontare le crescenti disuguaglianze nella società.
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