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ALKA OGORCHUKWU UCCISO PER FUTILI MOTIVI


Civitanova Marche. Venerdì Alika Ogorchukwu, nigeriano di 39 anni stava vendendo merci sulla strada principale di Civitanova Marche, una località balneare sul mare Adriatico. Non era la prima volta, ma ieri ha avuto la sfortuna di incontrare un uomo violento, un 32enne di origini campane che infastidito dalle sue richieste insistenti di spiccioli, prima lo ha più volte colpito con la stampella con cui si aiutava a camminare e poi lo ha immobilizzato a terra riempendolo di botte fino ad ucciderlo. Una morte orribile quella di Alika che non ha avuto scampo a quella reazione tanto spropositata quando assurda, perché quell’uomo per quanto fastidio potesse avere provocato intralciando per alcuni secondi il cammino di questo aitante signore a passeggio con la fidanzata, non meritava di morire. E la cosa più assurda è che come oramai, sempre più spesso accade, il senso civico delle persone va a farsi benedire, perché c’è stato chi invece di intervenire, ha preferito continuare a guardare e invece di allungare una mano per tirare da parte quell’uomo che continuava a scagliarsi contro Ogorchukwu, ha pensato fosse meglio metterla in tasca per tirare fuori lo smartphone e fare un bel video. “L’aggressore lo ha colpito ripetutamente a mani nude”, ha detto in conferenza stampa il commissario Matteo Luconi. Una morte quella di Alika causata per futili motivi”.

“Ogorchukwu, sposato con due figli, è ricorso alla vendita di merci per strada dopo essere stato investito da un’auto e aver perso il lavoro di manovale a causa delle ferite riportate”, ha detto Daniel Amanza, a capo dell’Associazione per gli immigrati ACSIM nelle Marche provincia di Macerata, che ha fornito un’altra versione dell’accaduto. Secondo Amanza l’aggressore si è infuriato quando Ogorchukwu ha detto alla compagna dell’uomo che era bellissima. Un semplice complimento che ha fatto da detonatore alla rabbia dell’uomo che è esplosa in un attimo. “Questo complimento lo ha ucciso”, ha detto Amanza. Sabato numerosi membri della comunità nigeriana di sono riversati perle strade di Civitanova Marche. “La mia condanna non è solo per il delitto, ma è anche per l’indifferenza”, ha detto Fabrizio Ciarapica, sindaco del comune marchigiano. E dopo di lioè scesa in campo la moglie di Alika, che ha detto: “Ora voglio giustizia”.



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