Il casus belli scoppiato sulle presunte interferenze e rapporti tra Lega e Russia che avrebbero portato alla caduta del governo Draghi continua a tenere banco.
Il sottosegretario ai Gabrielli smentisce che i documenti siano attribuibili ai Servizi segreti italiani.”Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’Avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi – afferma – sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi”.
“La Stampa”, precisa la direzione del quotidiano, “conferma che i documenti visionati sono una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali”. Nota puntuale alla quale ha fatto seguito quella dell’ambasciata russa in Italia che non diplomaticamente non è entrata nel merito di quanto pubblicato da La Stampa sul presunto colloquio tra un funzionario della sede diplomatica e un emissario di Matteo Salvini. “L’ambasciata non ha nulla da aggiungere a quello che è già stato detto in giugno”, riferisce una fonte. In giugno l’ambasciata aveva reso noto di avere “assistito Salvini e le persone che lo accompagnavano nell’acquisto dei biglietti aerei” per il suo viaggio a Mosca previsto per il 29 maggio, poi cancellato. L’ambasciata aveva aggiunto che la cifra era stata restituita da Salvini e che il rimborso sarebbe avvenuto anche se il viaggio ci fosse stato.
E ovviamente anche il Copasir non poteva restare in disparte.”Ha già chiarito il sottosegretario Gabrielli con una dichiarazione che non lascia adito a dubbi. Il Comitato si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall’autorità di governo e dall’intelligence. Credo che la dichiarazione di Gabrielli sia sufficiente a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali. Noi siamo un’istituzione e dobbiamo garantire anche questo”, ha detto il presidente del Copasir, Adolfo Urso sulla vicenda dei rapporti tra Russia e Lega.
Tuona Salvini su Twitter: “Fateci caso! Si avvicinano le elezioni e la sinistra s’inventa l’ennesimo scandalo contro la Lega. Che strano…Secondo voi è un caso? Amici, a sinistra fanno di tutto per fermarci, ma non ce la faranno mai. Il 25 settembre conta solo il vostro voto!”
“Non possiamo sbagliare la decisione sulla corsa in coalizione al centro o con il @pdnetwork. Da questa decisione dipende la possibilità di contendere la vittoria, che non reputo affatto certa, alla destra e di dare al paese un governo decoroso. Le variabili sono molte e complesse”, scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. “La cosa più naturale per noi sarebbe il modello Roma. Anche perché la decisione del PD di tenere dentro partiti che non hanno votato la fiducia a Draghi ed ex 5S non ci convince per nulla. Però la legge elettorale è quella che è, e la campagna dura un mese. Entro lunedì decideremo”.
“Chi ha fatto cadere Draghi è costato agli italiani una quattordicesima. Tagliare le tasse sul lavoro significava dare loro uno stipendio in più. Sarà il nostro primo impegno, come risposta all’aumento dell’inflazione e dell’energia che sta colpendo lavoratori e famiglie” questa la nota del Partito Democratico su Twitter. “Oggi@articoloUnoMDP e il @PartSocialista hanno formalizzato l’adesione al progetto di lista comune “Italia democratica e progressista”. Buone notizie per chi crede che il #25settembre dobbiamo e possiamo vincere. Insieme per dare al nostro Paese un futuro migliore”, ha scritto il segretario dei democratici su Twitter.
LPD e IV chiedono informativa urgente su Lega-Russia – Lia Quartapelle ex moglie di Claudio Martelli, ex esponente del Partito Socialista, dei Socialisti Democratici Italiani e del nuovo PSI, attualmente direttore dell’Avanti!,in forza al Partito democratico e Gennaro Migliore di Italia Viva hanno chiesto nell’Aula della Camera una informativa urgente sulla vicenda, pubblicata da La Stampa, in relazione ai presunti contatti tra il leader della lega Matteo Salvini e la Russia.
“Credo che Salvini debba spiegare queste sue relazioni con la Russia, negli stessi giorni in cui si faceva pagare in rubli il biglietto per Mosca, che poi ha restituito”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a Morning News di Canale 5, commentando le notizie apparse sulla Stampa. ‘Dobbiamo stare attenti alle influenze russe su questa campagna elettorale’, ha aggiunto Di Maio.
I passaggi cruciali dell’articolo firmato da Jacopo Iacoboni e pubblicato su La Stampa richiamato in prima pagina, sono quelli in cui viene proposto un retroscena che riguarda i contatti avuti dal consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano, con Oleg Kostyukov, ‘importante funzionario dell’ambasciata russa’ in Italia. La Stampa riporta stralci di documenti dell’intelligence, con i colloqui tra il consigliere del Carroccio e il funzionario di Mosca, due mesi prima della caduta del governo, nel periodo in cui Lega e Movimento Cinque Stelle si schieravano contro un nuovo invio di armi all’Ucraina. ‘Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del governo italiano con questa operazione – scrive La Stampa citando fonti dell’intelligence – avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo’. Il quotidiano torinese afferma che Kostyukov è l’uomo che comprò i biglietti della missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca e ricostruisce le fasi di quei rapporti, osservando che le conversazioni tra Capuano e Kostyukov sulla situazione del governo italiano avvengono tra il 27 e il 28 maggio, mentre il giorno prima, il 26 il presidente del Consiglio Mario Draghi tenta di sbloccare la crisi del grano parlando al telefono con Putin.
“Le rilevazioni sulla Stampa sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti, la campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda. Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi”, ha aggiunto il segretario del Pd Enrico Letta a margine dell’assemblea di Coldiretti annunciando che interesserà del tema di nuovo il Copasir e preparerà interrogazioni parlamentari: “Se così fosse sarebbe una cosa di una gravità senza fine. Salvini non è riuscito neanche a smentire con una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri”.
“La possibilità di un’ingerenza della Russia nelle prossime elezioni è qualcosa di concreto e vicende simili si sono verificate nel passato, con la campagna referendaria di Renzi. L’Italia ha gli strumenti per garantire la legalità del voto e questi strumenti vanno tutti attivati. Come Copasir lavoriamo da mesi tutelare la nostra democrazia: siamo pronti a intervenire per contrastare ogni eventuali illegalità. Porterò la questione all’attenzione del Comitato in modo da mettere in sicurezza il voto del prossimo 25 settembre”, ha promesso il senatore IV, segretario del Copasir, Ernesto Magorno.
Insomma il caso Russia continua a restare al centro delle scene e ora le indiscrezioni pubblicate da ‘La Stampa’ e poi da Repubblica oltre che a coinvolgere la Lega per le interlocuzioni tra Antonio Capuano, indicato come consulente per i rapporti internazionali del leader del Carroccio, e il funzionario dell’ambasciata russa, Oleg Kostyukov, si spostano anche su Forza Italia e Silvio Berlusconi.
Sotto i riflettori una telefonata che il leader azzurro avrebbe fatto mercoledì all’ambasciatore russo in Italia Razov. “Non ho mai incontrato l’ambasciatore russo né mai avuto conversazioni telefoniche con lui”, è la replica di Berlusconi.
Gli stralci della telefonata pubblicati da ‘La Repubblica’. “Ho parlato con l’ambasciatore russo in Italia Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky”, avrebbe detto il Cavaliere ad alcuni big andati ad incontrarlo a Villa Grande, mentre maturava la decisione di far cadere il governo Draghi, “mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia”. E l’ambasciata russa in Italia – scrive ‘La Repubblica’ – “è anche il canale con cui Salvini tiene i contatti con Mosca ossia Il teatro di incontri con Razov subito dopo l’avvio della guerra”.
“E’ tutto come in una fiaba: più si va avanti, peggio è”, ha detto all’ANSA la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Se prima”, ha aggiunto Zakharova, “la capacità di cambiare i governi a Roma era attribuita all’ambasciatore russo, ora un primo segretario ordinario può farlo rivolgendo una domanda a un assistente di uno dei politici italiani. Percepiamo l’Italia come uno Stato sovrano che persegue una politica interna ed estera indipendente”, ha proseguito la portavoce, “la consideriamo un Paese forte che occupa un posto unico nella storia mondiale e ha un impatto positivo sulla vita internazionale.
Per noi è strano osservare come la classe politica italiana e i media dimentichino la propria autosufficienza e orgoglio nazionale, inizino a farsi pilotare da attori esterni, copiando volgarmente anche le peggiori pratiche e modelli di campagna elettorale, tentando di giocare la ‘carta russa’ e diffondendo coscientemente il mito dell’ingerenza di Mosca nei processi elettorali”, ha sottolineato la Zakharova.
Ma La Stampa insiste e sulle interlocuzioni di maggio pubblica un altro retroscena che riguarda Capuano e l’organizzazione del viaggio in Russia di Salvini, poi saltato. Al giornale risulta che l’emissario di Salvini avrebbe cercato di fare da sponda con i cinesi. Capuano si sarebbe confrontato con il capo della sezione politica dell’ambasciata cinese in Italia, Zhang Yanyu, “per riferirgli di una missione programmata dal leader della Lega a Mosca dal 3 al 7 maggio, finalizzata a incontrare istituzioni, ministro degli esteri e presidente russi”. Il consulente del Carroccio a quel punto avrebbe colto l’occasione “chiedendo al diplomatico cinese la possibilità di organizzare, prima di rientrare dalla Russia, un incontro a Pechino con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi”. E per evitare le restrizioni legate alla pandemia avrebbe anche proposto, secondo ‘La Stampa’, “l’incontro da remoto, nella sede dell’ambasciata cinese”.
Il Copasir due settimane fa aveva già lanciato l’allarme sulle possibili ingerenze esterne sulle elezioni. ‘Il Foglio’ pubblica lo stralcio di una lettera inviata 14 giorni fa da Adolfo Urso, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. “Vi chiedo di sensibilizzare il Parlamento a occuparsi delle possibili ingerenze esterne sugli eletti in vista dei prossimi mesi”, scriveva Urso, quando ancora il governo Draghi non era caduto e non era iniziata la campagna elettorale. Nella lettera del presidente del Copasir, secondo quanto riportato da ‘Il Foglio’, si faceva riferimento anche a una risoluzione del 9 marzo votata dal Parlamento europeo “sulle ingerenze straniere nella politica dei paesi Ue e sulla disinformazione frutto del lavoro svolto dalla speciale commissione istituita dal Pe”. ‘Il Foglio’ ricorda che nella relazione approvata da Strasburgo sul giro di vite alle ingerenze straniere nella vita politica degli altri Paesi “si menzionava anche il rapporto tra alcuni partiti europei e la Russia. In particolare Russia unita, partito di Vladimir Putin. E cioè i famosi “accordi di cooperazione” tra il partito di Mosca e la Lega nord. Senza dimenticare l’austriaco Freiheitliche Partei Österreichs, il francese Rassemblement National, il tedesco Afd, gli ungheresi Fidesz e Jobbik e il Brexit Party nel Regno Unito”.
Elio Vito, ex deputato radicale e di Forza Italia, su Twitter ha lanciato una proposta: “Per aver intrattenuto rapporti con l’Ambasciata russa in Italia nelle scorse settimane, Berlusconi e Salvini meriterebbero l’esclusione da ogni alleanza politica, da ogni competizione elettorale”.
Duro anche il commento del segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova su Fb: “Berlusconi ha parlato con l’ambasciatore russo e ora chiede agli ucraini di accogliere le domande di Putin; sono parole pesanti come pietre e di gravità assoluta. Dopo Salvini, è Berlusconi a ricordarci che la destra ha idee ben precise sulla collocazione italiana nel mondo: amici di Putin ed Orban e dei loro modelli dittatoriali ed illiberali”. “Salvini e Berlusconi – aggiunge – si mostrano indulgenti con Putin e i suoi missili che continuano a colpire i civili; noi invece sosteniamo la resistenza Ucraina che difende la democrazia e le aspirazioni europee di Kiev. O con Putin o con l’Ucraina e la Ue: la destra – conclude Della Vedova – spieghi la scelta agli elettori e ai partner internazionali”.
“È partita una campagna elettorale in cui si raccontano tante balle, si rendono conto che il centrodestra è destinato a vincere le elezioni e da qui partono gli attacchi. Non ci preoccupano ma bisogna che i cittadini sappiano la verità”, dichiara il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. “Non c’è mai stata né una telefonata né un incontro di Berlusconi con l’ambasciatore russo, è una notizia completamente inventata”, aggiunge. “Bastava telefonare e domandare se era vero che c’era stata quella telefonata. Mi stupisce che giornalisti che dovrebbero essere seri, credibili e affidabili raccontino di telefonate senza verificare se ci siano state o meno. Berlusconi ha smentito”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.