Giovedì 4 agosto, un giudice ha stabilito che Kevin Spacey e le sue società di produzione dovranno pagare ai produttori di House of Cards quasi 31 milioni di dollari a causa delle perdite causate dal suo licenziamento nel 2017 per molestie sessuali perpetrate a danno di membri della troupe. La serie televisiva statunitense, concepita e prodotta da Beau Willimon era un adattamento dell’omonima miniserie televisiva prodotta dalla BBC, a sua volta basata sull’omonimo romanzo di Michael Dobbs. Prodotta per sei stagioni, e visibile sulla piattaforma di streaming Netflix dal 1º febbraio 2013 al 2 novembre 2018, era ambientata nell’odierna Washington D.C. e seguiva le vicende di Frank Underwood (Kevin Spacey), un democratico eletto nel Quinto distretto congressuale della Carolina del Sud e capogruppo di maggioranza (Majority Whip) della Camera dei rappresentanti.
House of Cards ha riscontrato fin da subito un grande successo confermato sia dalla critica sia dal pubblico. Per la sua prima stagione Spacey ha ricevuto 9 nomination ai Primetime Emmy Award, trasformando questa commedia televisiva nella serie che ha totalizzato il maggior numero di nomination. Trentatré in totale tra cui quella come “Migliore serie drammatica”, “Migliore attore protagonista” per Kevin Spacey, “Miglior attrice protagonista” per Robin Wright e “Miglior regia in una serie drammatica” per David Fincher. Alle quali vanno aggiunte 8 nomination ai Golden Globe, tra cui una vinta nel 2014 da Robin Wright come “Miglior attrice in una serie televisiva drammatica” e un’ altra vinta l’anno successivo da Kevin Spacey come “Miglior attore in una serie televisiva drammatica”.
Spacey ha negato le accuse tramite i suoi avvocati e il suo portavoce, che non hanno risposto immediatamente alle e-mail in cerca di commenti.
Il giudice invece ha ritenuto che l’attore abbia violato le richieste di comportamento professionale del suo contratto che prevedeva l’impegno a determinati comportamenti sul set con tutti i componenti della troupe. Gli avvocati di Spacey hanno sostenuto nei loro documenti che la decisione di escluderlo dalla sesta stagione dello show è arrivata prima dell’indagine interna che ha portato i membri dell’equipaggio a farsi avanti, e quindi non faceva parte di una violazione del contratto. E hanno sostenuto che il comportamento dell’attore non è stato un fattore sostanziale nelle perdite dello spettacolo.
Il mese scorso, Spacey si è dichiarato non colpevole a Londra in relazione a un’altra accusa, quella di aver aggredito sessualmente tre uomini più di un decennio fa, quando era direttore del teatro Old Vic lì. Il processo per questi presunti abusi inizierà l’anno prossimo. Ma i guai per Spacey non sono finiti qui perché dovrà anche affrontare altre cause legali in seguito all’accusa di altri uomini, incluso l’attore Anthony Rapp, che hanno reso note altre presunte molestie.
In passato l’attore è stato accusato di molestie anche da un ragazzo di 18 anni. I due si sarebbero incontrati in un resort di Nantucket, un’isola americana, a 48 km a sud di capo Cod, nello Stato del Massachusetts. Questo caso però è stato archiviato dai pubblici ministeri nel 2019, dopo il ritiro della denuncia da parte del giovane uomo.
Insomma l’ex star è subissato da denunce e il suo caso sta prendendo sempre più le sembianze di quello di Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico statunitense, rimasto in carica alla Weinstein Company a partire dal 2005, fino al 6 ottobre 2017, quando, in seguito a numerose accuse di molestie sessuali, è stato licenziato dal consiglio di amministrazione della sua compagnia ed espulso dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
L’11 marzo 2020, dopo una battaglia legale durata due anni e mezzo, la Corte Suprema dello stato di New York lo ha condannato definitivamente per stupro e violenza sessuale a 23 anni di carcere da scontare nell’istituto penitenziario di Rikers Island.
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