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ITALIA, ELEZIONI, DOMANI FILA AL VIMINALE PER PRESENTARE CONTRASSEGNI E SIMBOLI


I simboli ufficialmente presentati finora da partiti e movimenti che si presenteranno alla prossima tornata elettorale: Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Impegno civico, Forza Italia, Noi moderati, Azione e Italia viva, Referendum e democrazia, Unione popolare e Rivoluzione sanitaria (ph. ANSA)

Il 12, 13 e 14 agosto rappresentano le date comprese tra il 44esimo e il 42esimo giorno antecedente il voto, cioè l’intervallo temporale nel quale i partiti sono tenuti a depositare al Ministero dell’Interno i contrassegni e i simboli elettorali. Chi prima consegna avrà il simbolo in alto sulla scheda elettorale. E’ prevedibile quindi che domani venerdì 12 agosto già alle 8 del mattino, ci sarà la ‘fila’ al Viminale per poter depositare i contrassegni dei partiti e dei movimenti che intendono correre alla tornata elettorale del 25 settembre.

In totale sono più di 20 i simboli già resi noti. I tre partiti principali del centrodestra, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, correranno ognuno con il proprio simbolo contro Noi Moderati, che riunisce al suo interno Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, Italia al centro di Toti e Coraggio Italia di Brugnaro, con lo scudo crociato della Dc e la scritta Libertas. Luigi Di Maio e Bruno Tabacci correranno col simbolo Impegno Civico.  De Magistris con Unione Popolare, Marco Cappato con Referendum e Democrazia, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni rispettivamente con Alleanza Verdi e Sinistra. Matteo Renzi e Carlo Calenda, freschi di alleanza per rappresentare – dicono loro – il terzo polo, scendono in campo con i simboli di Azione e Italia Viva. “Nasce oggi per la prima volta un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato #Draghi. Ringrazio@matteorenzi per la generosità. Adesso insieme@ItaliaViva e@Azione_it per #ItaliaSulSerio“, questo il post di Calenda su Twitter.
“Abbiamo deciso di provarci. Il 25 settembre troverete sulla scheda elettorale anche questa possibilità: non accontentatevi dei meno peggio, mandate in Parlamento persone di qualità”, ha scritto Renzi sulla stessa piattaforma online. “Lascio volentieri che sia Carlo Calenda a guidare la campagna elettorale. Talvolta abbiamo discusso, lo sapete, ma i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono. Chi ci crede deve fare di tutto per unire, non per dividere. E io ci credo. Per questo faccio il primo passo con il sorriso: perché so che sarete in tanti a camminare con noi. Io faccio politica da tanti anni e ho avuto l’onore di servire ai livelli apicali la mia città, il mio Paese, la mia comunità. Ho imparato che bisogna sempre essere ambiziosi, puntare in alto, non sognare in piccolo. Ma ci sono dei momenti in cui le ambizioni personali lasciano il passo ai sogni collettivi. Servono gli assist per fare i gol”.

Tra gli altri movimenti che hanno deciso di presentarsi, quello del medico Panzironi, Rivoluzione Sanitaria e quello di Paragone Italexit che sarà una delle novità delle elezioni politiche 2022, con un programma molto diverso rispetto a quello delle altre forze che ambiscono a superare la soglia di sbarramento del 3%.. Insomma, per dirla alla francese, “les jeux sont fait!”.
Ora i partiti dovranno anche depositare una eventuale dichiarazione di collegamento in una coalizione di liste ed il programma elettorale, indicando il capo della forza politica ed entro il 14/o giorno dalla data delle elezioni pubblicare, sul proprio sito, il curriculum vitae fornito dai propri candidati e il relativo certificato rilasciato dal casellario giudiziale. Invece per i simboli regolari, scaduto il termine, il Ministero entro 48 ore dovrà restituire “al domicilio eletto in Roma del depositante, un esemplare del contrassegno con l’attestazione dell’avvenuto deposito e a sostituirlo della sua regolarità”. Per quelli non regolari, non c’è alternativa se non quella della sostituzione entro altre 48 ore “dalla notifica del relativo avviso” con la possibilità di presentarne “uno che non riproduca in alcun modo gli elementi ritenuti in contrasto con le disposizioni di legge”.

“Sarà una campagna elettorale molto intensa”, ha scritto il leader del M5s Giuseppe Conte su Twitter gettandosi all’attacco della destra in un’intervista col quotidiano Avvenire: “Dimostreremo che questa destra è una tigre di carta. In una fase così delicata, che risposte può dare una coalizione che ha ritenuto prioritario trovare la quadra sulla spartizione dei collegi prima che sul programma? La legislatura inizierà con la legge di Bilancio: Salvini e Berlusconi giocano a chi la spara più grossa sulla Flat tax che è una presa in giro, mentre Meloni ancora non si è capito se la voglia”. Le critiche di Conte poi si allargano anche sul versante della sinistra colpevole,a suo avviso, di una profonda incoerenza: “Nel momento in cui abbiamo cercato di sollecitare il Governo in carica loro vanno con Fratoianni che ha votato 55 volte contro la fiducia al Governo Draghi”. Conte resta critico anche su Di Battista perché oramai si è troppo allontanato dai fondamentali del M5s. “Su alcune questioni di politica internazionale non ci ritroviamo. Ad esempio ho sempre detto che non discuteremo la nostra posizione euro-atlantica. Ma l’importante in questi contesti è la postura politica, io non prendo ordini da Washington e sono l’unico leader politico che non va a Washington a prendere ordini. Sono leale con tutti i nostri alleati, ma difendo gli interessi degli italiani in modo vero, non faccio come la Meloni che va lì a Washington e si va a raccomandare per cercare di governare”.

Secondo Berlusconi, leader di Forza Italia il fulcro del progetto politico del centrodestra ha detto intervistato da Il Fatto quotidiano è la flat tax . “La faremo nei primi 100 giorni “, ha assicurato. “Ne ho discusso a lungo coi miei alleati e direi che è il punto fondamentale del nostro programma. Salvini propone il 15%, noi invece il 23% perché già nel 1994 col ministro Martino avevamo compiuto molte ricerche nei 57 Paesi che hanno adottato la flat tax e che hanno ottenuto grandi successi. Questo sistema di tassazione”, ha proseguito il leader, “ha generato sviluppo e occupazione e soprattutto ha fatto mediamente aumentare del 30% le entrate per lo Stato. Quindi, il 23% che proponiamo è il risultato di molti studi approfonditi che abbiamo fatto sullo stato dei nostri conti pubblici. Non vogliamo creare ulteriore deficit. Ma poiché governeremo per 5 anni, sono convinto che nel corso del quinquennio con la crescita che produrremo avremo l’abbassamento della pressione fiscale anche sotto il 20%“.

Giorgia Meloni sulle pagine di Facebook invece torna a parlare di inflazione e patrimoniale: “La scelta è semplice. Mentre il potere di acquisto delle famiglie è aggredito ogni giorno di più dall’inflazione, il PD ha pensato bene di proporre l’ennesima patrimoniale, evidenziando come l’obiettivo della sinistra sia rimasto sempre lo stesso: mettere le mani nelle tasche degli italiani. Secondo noi, invece, è fondamentale avere un fisco a misura di famiglia e per farlo è prioritario agire sulla riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti e sulla riduzione delle tasse sull’impresa secondo il principio “più assumi, meno tasse paghi”. Salvini in queste ore, contrariamente dal solito, invece ha scelto la strada della moderazione. “Se la squadra è in vantaggio, andare all’attacco non ha senso. Bisogna evitare errori e inciampi, mantenere un basso profilo”, ha detto a Il Foglio il leader della Lega. 



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