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CARO ENERGIA? A NAPOLI DISOCCUPATI BRUCIANO BOLLETTE IN PIAZZA


Il caro bollette e l’emergenza gas continua a tenere banco. “Un nuovo debito è l’ultima ratio, l’Italia è già indebitata fuori controllo, siccome i nostri debiti li pagheranno i nostri figli, dobbiamo farci molta attenzione”, questa la risposta del presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, martedì 30 settembre, a Fuori dal coro su Rete 4 su un possibile scostamento di bilancio.”Se servono soldi, faccio notare che abbiamo il Pnrr. Quando io, qualche giorno fa, ho detto che Italia e Europa dovrebbero ritrattare gli obiettivi del piano perché è stato scritto prima della guerra in Ucraina e non si può far finta che le cose non siano cambiate, sono stata linciata da questi geni della sinistra”, ha aggiunto la Meloni. “Quando cambiano le tue priorità devi avere l’intelligenza di adeguare le risorse alle tue priorità. Oggi c’è la priorità energetica, e per l’energia non ci sono risorse sufficienti. Quelle risorse, che sono già debito, le possiamo usare”. E sulla querelle del rigassificatore a Piombino ha aggiunto: “I rigassificatori vanno fatti, nel tempo definito perché ci dobbiamo liberare dalla dipendenza dal gas russo”, ha risposto Meloni. Se c’è, come sono pronta a verificare, un modo di fare il rigassificatore non a Piombino, che è una città che ha pagato molto per l’assenza di bonifiche e di compensazioni, non si fa a Piombino. Se non ci sono alternative a Piombino, per me ovviamente l’approvvigionamento energetico è priorità. Ma bisognerà parlare molto seriamente del comune di Piombino e delle compensazioni, perché non possono essere sempre gli stessi a pagare”.

Di parere opposto sullo scostamento di bilancio è  il segretario del partito democratico Enrico Letta. “La questione dell’aumento delle bollette è diventata talmente clamorosa che non potrà che esserci una posizione europea”,  ha detto Letta, ospite di Casa Italia su a SkyTg24. “Il 9 di settembre si incontrano da quello che mi risulta, sia in Germania che in Francia che negli altri paesi europei, c’è la necessità di un intervento che sia collettivo, complessivo. Quindi io penso che si possa, grazie a questo intervento europeo, evitare di dover mettere mano ad uno scostamento di bilancio in Italia”.

Sergio Costa ai microfoni di iNews24 invece ha commentato l’agenda di Draghi.“Il tema è che quando si propone un’agenda, si deve proporre un metodo per andare avanti. La politica è fatta di atti immediati e in visione. Se disegna solo l’emergenza, l’agenda Draghi non va oltre la punta del proprio naso”. L’ex ministro dell’Ambiente, oggi candidato alle elezioni del 25 settembre con il Movimento 5 Stelle, è tornato anche sul nucleare: “Chiariamo una cosa: oggi stiamo parlando del nucleare a fissione, non a fusione. Quello a fissione produce scorie. Quindi chiedo a chi lo propone, dove voglia costruire le centrali e dove voglia mettere le scorie. In secondo luogo, l’Agenzia internazionale sul nucleare ha già definito che il nucleare a fusione non sarà disponibile prima del 2040, almeno secondo la tecnologia conosciuta oggi. Quindi noi stiamo immaginando di utilizzare il nucleare vecchio. E dove? Sotto casa dei cittadini? Tra l’altro per costruire il nucleare servono 15-20 anni: sarebbe pronto nel 2040, quando sarà vecchio perché ci sarà quello pulito”. L’alternativa al nucleare, secondo Costa “sicuramente c’è in termini di investimenti. Bisogna cominciare a separare il prezzo del gas da quello delle rinnovabili e sviluppare le comunità energetiche. È chiaro che in questo modo non risolveremmo tutto il problema, ma la metà sì. In attesa delle nuove tecnologie, avremmo risolto il problema per le famiglie le piccole attività. Inoltre già questo basterebbe per affrontare il cambiamento climatico. Nel breve periodo, non è poco”. 

Sulla decisione di Cingolani di abbassare di un grado i termosifoni e tenerli accesi un’ora in mezzo al giorno, l’ex ministro dell’Ambiente ha detto: “Io stesso, da ex ministro dell’Ambiente, otto o nove mesi fa dissi che sarebbe stata una buona cosa ridurre di un grado la temperatura degli edifici pubblici e dei condomini, così come tenere accesi i riscaldamenti un’ora in meno. Quindi concordo il ministro Cingolani”. Poi Costa ha commentato anche il “voto utile” proposto da Enrico Letta: “Io faccio parte di una compagine che ha deciso di correre da sola perché si è resa conto che nessuno oggi parla di diseguaglianze, povertà, precariato, ambiente e sanità. E mi domando quale sia il concetto di utile in politica. Per me è gestione del bene comune, ed è a favore di qualcuno. In Italia, lo dicono i dati Istat, ci sono 24 milioni di poveri e il Movimento 5 Stelle è l’unico che sta indicando un percorso per affrontare questa fragilità della nostra società. Con il massimo rispetto per Enrico Letta, per me questo è il concetto di utile: dare voce agli italiani in difficoltà”. La soluzione contro il caro bollette Calenda la snocciola in tre punti:

Primo punto: sganciare il prezzo dell’energia prodotta dalle rinnovabili da quella ottenuta con il gas. Secondo: un taglio secco da dieci miliardi alle bollette delle imprese energivore, a partire dal settore dell’acciaio e della ceramica. Terzo: rigassificatore a Piombino, su cui Pd e Fd’I hanno detto tutto e il contrario di tutto.

Un centinaio di aderenti al movimento disoccupati ‘7 novembre’ della ‘167’ ha inscenato nella mattinata di oggi una manifestazione contro il ‘caro energia’ bruciando le ultime fatture per le forniture di corrente e gas dinanzi agli uffici della posta centrale in piazza Matteotti a Napoli. “Siamo stanchi delle promesse. Da anni attendiamo un lavoro ed oggi non possiamo pagare queste cifre che sono triplicate”, hanno urlato i manifestanti mostrando le bollette.
“Le nostre famiglie sono allo stremo. Per noi, finora, solo tante parole e pochi fatti”, hanno aggiunto. I manifestanti, tra poco, dovrebbero lasciare piazza Matteotti per raggiungere in corteo via Verdi e dunque Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli.

“Siamo l’unico voto utile perché l’Italia torni a crescere”, ha detto Renzi all’evento di apertura della campagna elettorale del Terzo Polo, a Milano, al quale ha partecipato Carlo Calenda: tutti esauriti i 4.500 posti a sedere nella sala del Super Studio Event, in zona Tortona. “Dobbiamo salvare il paese”, ha aggiunto, “da una parte c’è una destra sovranista tra le peggiori in Europa, dall’altra una sinistra populista. E tra gli altri, a destra, sinistra e nel M5s, c’è chi ha mandato a casa Draghi, noi l’abbiamo sostenuto”.



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