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MINISTRO CINGOLANI, I PIANI DI RISPARMIO ENERGETICO AIUTERANNO GLI ITALIANI A SUPERARE LA CRISI DEL CARO BOLLETTE


Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani

Gli italiani quest’inverno dovranno avere comportamenti virtuosi, anzi virtuosissimi visto che i termosifoni non potranno più andare a pieno regime, secondo gli obiettivi di risparmio energetico che si è posto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che sta lavorando con i tecnici a un piano, che interesserà il settore civile, abitativo, residenziale, sia pubblico che privato, al quale gli italiani dovranno attenersi già a partire da ottobre, mese già più freddo in alcune zone.

“Mediante misure di minima riduzione delle temperature del riscaldamento, l’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi e l’utilizzo ottimizzato dell’energia sarà possibile conseguire risparmi variabili dell’ordine tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno”, ha detto il ministro. Per quanto riguarda le imprese, con due misure ministeriali che saranno finalizzate entro la prima metà di settembre, “che riguardano l’energy release (circa 18 twh) e il gas release (circa 2 miliardi di metri cubi)”, ci saranno prezzi controllati per supportare le aziende energivore e gasivore: in pratica sarà loro riservata una quota di energia a prezzi più bassi. Il piano che il Mite sta definendo è “basato sugli studi certificati condotti da Enea in materia di consumo e risparmio energetico” ha precisato il dicastero annunciando una campagna di sensibilizzazione. “Sulla scia delle campagne sul risparmio dell’acqua e dell’energia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di informare i cittadini e le imprese delle opportunità offerte dal risparmio del gas, verrà lanciata a breve una campagna informativa che spiegherà alcuni semplici accorgimenti per ridurre l’uso del gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici”.

Fonti di governo escludono al momento il ritorno alla Dad (Didattica a distanza)

Le misure di risparmio dei consumi negli edifici dello Stato o delle Regioni verranno decise in autonomia dalle singole amministrazioni e magari messe a confronto e coordinate a livello centrale. Fonti di governo escludono al momento il ritorno alla Dad (Didattica a distanza) finalizzata al risparmio nelle scuole.

Nell’ambito delle imprese si ragiona su risparmi per le cosiddette ‘interrompibili’, quelle cioè che possono modificare i cicli di produzione senza danni. Una delle proposte è quella di lanciare una manifestazione di interesse per le aziende che sono disponibili a interrompere il ciclo di produzione ad esempio per due o tre giorni. Molto probabilmente ‘aiutati’ a questa scelta con incentivi. Al vaglio c’è anche la possibile organizzazione di un piano programmato dei consumi, per esempio cercando di capire chi può rinviare alcune produzioni o anticipare le manutenzioni rispetto alla seconda metà dell’inverno, quando gli stoccaggi si saranno ridotti.

I ministri delle finanze del G7 hanno approvato un piano che prevede un tetto al prezzo del petrolio

Ieri i ministri delle finanze del G7 hanno approvato il piano che prevede di fissare un tetto al prezzo del petrolio che proviene dalla Russia. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. “Sul tetto al prezzo del petrolio, vogliamo costruire una coalizione ampia, oltre il G7, vogliamo convincere tutti i paesi dell’Ue e anche oltre”, ha detto il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner. “Confermiamo la nostra comune intenzione politica di finalizzare e attuare un divieto globale di servizi che consentono il trasporto marittimo di petrolio russo e prodotti petroliferi a livello globale”, hanno spiegato i ministri in un comunicato. “La fornitura di tali servizi sarà consentita solo se il petrolio sarà acquistato al prezzo fissato o al di sotto di tale prezzo (“price cap”) determinato da un’ampia coalizione di Paesi che aderiscono al tetto e lo attuano”, prosegue il comunicato. L’intenzione dei ministri è attuare il tetto in linea con la tempistica delle sanzioni Ue sul petrolio russo che partono il 5 dicembre. Per il momento i ministri non fissano i confini del tetto, che verrà fissato da tutta la coalizione che lo applicherà, sulla base di input tecnici. “Il prezzo sarà comunicato pubblicamente in modo chiaro e trasparente”.

I Paesi del G7 hanno deciso di introdurre un tetto massimo al prezzo del petrolio russo, per tagliare le entrate di Mosca e limitare l’impatto della guerra sui prezzi dell’energia

Della decisione ne ha parlato la presidente della Commissione Eu, Ursula Von der Leyen convinta che sia arrivato il momento di prendere questa decisione. Ovviamente, come ci si aspettava, la reazione del Cremlino è stata di chiusura totale. “La Russia non venderà petrolio a chi applica il ‘price cap’, ha fatto sapere ieri in serata Gazprom annunciando che il Nord Stream, il gasdotto principale per il trasporto del gas russo verso l’Europa occidentale, oggi sabato 3 settembre non ripartirà, com’era invece previsto dopo tre giorni di manutenzione per presunti “guasti e danni”. In un copione ormai consolidato che proprio in attesa della ripartenza di oggi del Nord Stream aveva mandato in caduta libera i prezzi del gas, con i future Ttf, riferimento per il prezzo del metano in Europa, in calo dell’11,7% a 214 euro.

Risparmiare energia negli orari di picco

Rispetto al tetto sul petrolio deciso dal G7, resta da capire che modalità avrà, quale sarà la soglia, e soprattutto come reagiranno gli altri grandi acquirenti di petrolio, come India e Cina. Quanto invece ai lavori nella Ue per contrastare i prezzi dell’energia, la priorità, ha segnalato von der Leyen, resta quella di risparmiare energia, “soprattutto negli orari di picco”.

L’uso degli extraprofitti

Occorrerà poi usare alcuni degli extraprofitti dei produttori di elettricità per supportare i soggetti e le attività più vulnerabili. Nel medio termine, poi, andrà rivista la configurazione del mercato dell’elettricità valutando ad esempio il ‘decoupling’, per disaccoppiare cioè il prezzo del gas da quello dell’elettricità, oltre a fare imponenti investimenti nelle rinnovabili. Le possibili mosse su cui sta lavorando per ora la Commissione, stando a un non-paper circolato a Bruxelles, includono un piano di risparmi dell’elettricità simile a quello sui risparmi di gas già licenziato dall’Ue, l’introduzione di un limite di prezzo per le tecnologie di generazione di energia elettrica ‘inframarginali’ (quelle con costi minori come rinnovabili, nucleare e carbone, perché hanno generato extraprofitti grazie agli alti prezzi del gas). Da qui arriverebbero i fondi per finanziare interventi sui prezzi al dettaglio.

L’attesa è comunque per il confronto al Consiglio straordinario dei ministri dell’energia del 9 settembre. Von der Leyen poi potrebbe annunciare alcune misure specifiche già nel discorso sullo Stato dell’Unione del 14 settembre. Tornando al G7, ha espresso dopo l’impegno assunto al vertice di Elmau di impedire alla Russia di trarre profitto dalla guerra all’Ucraina, ha confermato “l’intenzione politica congiunta di finalizzare e attuare un blocco complessivo ai servizi che consentono il trasporto marittimo di petrolio greggio e prodotti petroliferi di origine russa nel mondo. La fornitura di tali servizi sarebbe consentita solo se il petrolio e i prodotti petroliferi fossero acquistati a un prezzo uguale o inferiore a un valore (“price cap”) determinato dall’ampia coalizione di Paesi che vi aderisce e attua tale misura”. Il G7, ha commentato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, lavorerà a “un’ampia coalizione globale per finalizzare la progettazione e il livello del tetto di prezzo”, sul petrolio e la Commissione lavorerà per “raggiungere l’unanimità tra i nostri 27 Stati membri”.

“Il ricatto russo è chiaro a tutti, tra l’altro l’aumento dei prezzi stabilito dal Ttf ha favorito i russi perché ci hanno dato meno gas a prezzo più alto”, consentendo di “introitare un sacco di soldi con cui finanziano la guerra”, ha detto Cingolani al Tg1 alla minaccia della Russia di azzerare i flussi di gas verso l’Europa. “La Russia non può sospendere così rapidamente le forniture perché non ha altri gasdotti dove mettere questo gas e venderlo altrove. E’ una partita di poker”.

Varrà “uno o due miliardi” l’intervento previsto la settimana prossima dal governo per “consentire di avere nell’immediato energia e gas a prezzo calmierato”, ha anticipato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Si tratta di “un intervento tampone” che “non è poca cosa”. “Le linee principali del ministro Cingolani”, ha spiegato Garvaglia, prevedono “due decreti che vanno a favore degli energivori e dei gasivori”.   “Già dalla prossima settimana il Governo metterà in campo provvedimenti che abbasseranno i costi della bolletta energetica, l’obiettivo è far recuperare potere d’acquisto. L’Italia chiede da mesi un tetto al prezzo del gas, non tutti erano d’accordo in Ue, ma le cose stanno cambiando”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al tradizionale Forum, organizzato da The European House – Ambrosetti, a villa d’Este di Cernobbio, sul lago di Como, parlando delle gravi ripercussioni e del drammatico impatto sulla vita dell’Europa e del mondo intero, della guerra in Ucraina ha detto: “Il vertiginoso innalzamento dei prezzi dell’energia, favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi europei, costituisce uno dei nodi più critici del momento attuale. È necessaria e urgente una risposta europea all’altezza dei problemi. I singoli Paesi non possono rispondere con efficacia alla crisi. Nel liberarsi dalla dipendenza russa per le fonti di energia, l’Europa è chiamata, ancora una volta, a compiere un salto in avanti in determinazione politica, integrazione, innovazione. L’Unione europea è il solo attore continentale che possa agire per calmierare i prezzi dell’energia, sostenendo le attività produttive, assicurando i servizi ai cittadini e, al tempo stesso, agendo sul terreno delle energie rinnovabili, confermando concreta solidarietà all’Ucraina”.



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