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DIBATTITO ANNUALE SULLO STATO DELL’UNIONE EUROPEA, LA VON DER LEYEN DICE “PUTIN FALLIRÀ”


Ursula von der Leyen

Nel corso del dibattito annuale sullo Stato dell’Unione europea, i deputati hanno interrogato la Presidente Ursula von der Leyen sul lavoro svolto dalla Commissione e sui progetti futuri. In apertura di dibattito, la Presidente del PE Roberta Metsola ha dichiarato: “In questa giornata importante, è un onore speciale avere con noi Olena Zelenska. Ci troviamo davanti a uno scenario allarmante: l’invasione illegale e ingiustificata dell’Ucraina, l’inflazione elevata, gli aumenti dei prezzi di energia ed elettricità, la catastrofe climatica, una maggiore insicurezza alimentare e l’aumento del costo della vita. Oggi, il nostro messaggio deve essere: ‘l’Europa risponderà’”.

In merito alla guerra contro l’Ucraina, la von der Leyen ha affermato che “Putin fallirà e l’Europa prevarrà”. Le sanzioni contro la Russia “sono qui per restare”. Ha poi annunciato l’inclusione dell’Ucraina nel roaming gratuito e nel mercato unico UE, oltre a 100 milioni di euro per ripristinare le scuole ucraine danneggiate.

Per quanto riguarda l’impennata dei prezzi dell’energia, la Commissione proporrà ai Paesi UE delle misure per ridurre il consumo di elettricità e un tetto alle entrate delle aziende che producono elettricità a basso costo, per ottenere più di 140 miliardi di euro e alleviare il contraccolpo per i cittadini. Inoltre ha inoltre annunciato una riforma del mercato dell’elettricità. Von der Leyen ha poi chiarito che la colpa dell’attuale crisi energetica e dell’aumento dei prezzi ricade “esclusivamente su Putin”. Per quanto riguarda la Conferenza sul futuro dell’Europa, la Presidente vdella Commissione Europea ha dichiarato che i panel dei cittadini diventeranno un appuntamento fisso e che è arrivato il momento per una Convenzione europea. Tra gli altri temi toccati figurano la lotta alle interferenze straniere per proteggere le nostre democrazie, una più stretta cooperazione con alcuni paesi come Cile, Messico, Nuova Zelanda, Australia e India, e delle proposte su un Fondo europeo per la sovranità, una legge europea sulle materie prime critiche, una Banca europea dell’idrogeno e un pacchetto di aiuti alle PMI.

Manfred Weber (PPE, DE) ha chiesto un “inverno di solidarietà (…) “Possiamo battere Putin e ridurre le bollette dei cittadini”. E sulle nuove proposte in materia di energia, ha deplorato la diminuzione del ruolo del Parlamento e la mancanza di leadership da parte del Consiglio. Ha inoltre chiesto una moratoria su nuove proposte legislative per evitare ulteriori oneri sugli agricoltori e le PMI. Infine, ha sottolineato che “non c’è alcuno sforzo per coordinare le attività di difesa UE” e ha invitato la Commissione ad avviare prima di dicembre “un piano d’azione europeo per la difesa”.

Per Iratxe García Pérez (S&D, ES), l’impegno dell’UE per la libertà e l’integrità dell’Ucraina deve essere fermo, ma oltre a celebrare le vittorie bisogna sostenere coloro che subiscono le conseguenze sociali ed economiche della guerra, “altrimenti vedremo crescere il populismo”. Ha poi accolto con favore le proposte sull’emergenza energetica, in particolare l’utilizzo dei profitti straordinari delle compagnie energetiche, poiché “non è accettabile che alcuni diventino milionari a spese della sofferenza delle famiglie”.

Stéphane Séjourné (Renew, FR), ha affermato che quella dell’Ucraina “è una lotta per i valori dell’Europa, è la nostra lotta, la lotta per lo Stato di diritto contro la legge del più forte”. L’Unione ha i mezzi per rispondere rapidamente ed efficacemente alle conseguenze della guerra sui cittadini europei. Ha inoltre espresso il suo sostegno alle misure per la riduzione dei prezzi dell’energia, chiedendo di “ridurre tutte le nostre dipendenze, dal cibo alle materie prime, dalla sanità alle infrastrutture digitali e di difesa”. Ha poi dichiarato che le politiche pubbliche dovrebbero essere allineate all’obiettivo di autonomia strategica.

Secondo Ska Keller (Verdi/ALE, DE) “dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e, anzi, aumentare gli sforzi”, Tuttavia, è anche necessario aumentare la solidarietà all’interno dell’UE e fare in modo che i costi attuali siano sostenuti da coloro che hanno le spalle più forti. “In definitiva, l’unico modo per superare la crisi è usare meno energia e più energia rinnovabile”. Ha poi invitato la Commissione a fare in modo che “non vengano erogati fondi a Polonia e Ungheria a meno che non tornino sulla strada dello Stato di diritto”.

Marco Zanni (ID, IT) ha detto che le misure proposte dalla Presidente “non sono neanche lontanamente sufficienti a poter portare un aiuto concreto a chi oggi sta soffrendo”. “Il tetto al prezzo del gas, che è l’unica misura che potrà in qualche modo aiutare cittadini e imprese (…) rimane ancora nelle discussioni”. Zanni ha invitato la Presidente a considerare che “il mondo del 2019” è totalmente cambiato e che certe politiche non sono più attuabili, poiché non hanno aiutato né a proteggere il clima né a realizzare una transizione industriale e socio economica.

Raffaele Fitto (ECR, IT) ha chiesto di proseguire con il rafforzamento dell’Alleanza atlantica e di mantenere le sanzioni, solo grazie ai quali “si possono ottenere risultati”. Ma ha anche sottolineato la necessità di “garantire una unità vera all’interno del contesto europeo” per poter affrontare “due grandi questioni: quella dell’energia a quello degli interventi verso famiglie e imprese”. Abbiamo bisogno di risposte chiare: “il tetto del prezzo del gas è una di queste, così come il disaccoppiamento del prezzo tra il gas e l’energia”.

Manon Aubry (La Sinistra, FR) ha sottolineato che i cittadini non riescono più a pagare le bollette e che, mentre gli stipendi ristagnano e i prezzi aumentano a causa dell’inflazione e i costi dell’energia, i dividendi aumentano e i miliardari usano i loro jet privati. Aubry ha accolto con favore la tassa sui profitti in eccesso per le società energetiche, affermando che il suo gruppo è sempre stato l’unico a chiedere una tassa di questo tipo, che deve essere introdotta per tutte le imprese che traggono vantaggio dalla crisi. «Gli europei hanno trovato il coraggio di fare ciò che è giusto. La nostra Unione è stata all’altezza della crisi. Quindici anni fa”, ha ricordato la von derLeyen, “durante la crisi finanziaria (del 2008 ndr) abbiamo impiegato anni per trovare soluzioni. Circa dieci anni dopo, con la pandemia e con l’attacco russo, la nostra risposta è stata invece immediata». Secondo la presidente, proprio la reazione repentina delle istituzioni europee ha «riportato in superfice la forza interiore dell’Europa».

Per rivedere il dibattito integrale, cliccare qui.

Per rivedere il discorso, divido in 4 parti basta cliccare su questi link:

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