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IL PARLAMENTO EUROPEO PUNTA A RIDURRE IL CONSUMO DI ENERGIA ENTRO IL 2030


Oggi, i deputati europei hanno votato la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili per aumentare al 45% (dal 32% attualmente previsto) la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE entro il 2030, obiettivo sostenuto anche dalla Commissione nell’ambito del pacchetto “RepowerEU”.

La legge definisce anche degli obiettivi per il settore dei trasporti e il teleriscaldamento e raffreddamento degli edifici. E nel settore dei trasporti, l’impiego delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra, grazie all’utilizzo di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno

L’industria quindi dovrebbe incrementare l’uso delle rinnovabili dell’1,9% l’anno e le reti di teleriscaldamento del 2,3%. Ogni Paese UE dovrà sviluppare due progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde. I paesi con un consumo annuo di elettricità superiore a 100 TWh dovranno svilupparne un terzo entro il 2030. I deputati hanno anche adottato degli emendamenti per chiedere una riduzione graduale della quota di legno primario considerato come energia rinnovabile.

Il testo legislativo è stato approvato con 418 voti favorevoli, 109 contrari e 111 astensioni

Ma dove si è partiti?

Il 14 luglio 2021, la Commissione europea ha adottato la strategia “Pronti per il 55%” per adeguare la legislazione corrente in materia di clima ed energia e raggiungere il nuovo obiettivo dell’UE di riduzione minima del 55% di emissioni di gas serra (GHG) entro il 2030. Uno degli elementi del pacchetto sarà la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, che aiuterà l’UE a raggiungere tale obiettivo. In base alla direttiva in vigore, l’UE è tenuta a garantire che, entro il 2030, almeno il 32% del suo consumo energetico provenga da fonti rinnovabili. Il pacchetto “Pronti per il 55%” include anche la revisione della direttiva sull’efficienza energetica, per allineare le disposizioni di quest’ultima all’obiettivo del 55%. Attualmente, la direttiva stabilisce il livello di risparmio energetico che l’UE deve realizzare entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo concordato del 32,5% di miglioramento dell’efficienza energetica.

In una votazione separata, i deputati europei hanno poi sostenuto la revisione della direttiva sull’efficienza energetica, legge che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell’UE e hanno aumentato l’obiettivo UE per la riduzione del consumo di energia finale e primaria. Nel testo, si chiede ai Paesi UE di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria, rispetto ai dati del 2007. Ciò corrisponde rispettivamente a 740 e 960 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) per il consumo finale e primario di energia. E per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri dovranno stabilire i contributi nazionali vincolanti.

Il testo legislativo è stato approvato con 469 voti favorevoli, 93 contrari e 82 astensioni “Solo l’espansione dell’energia rinnovabile significa vera indipendenza”, ha dichiarato il relatore per le energie rinnovabili Markus Pieper (PPE, DE). “Sosteniamo con forza l’aumento dell’obiettivo del 45% per il 2030. Confermiamo la necessità di una maggiore cooperazione transfrontaliera per espandere la diffusione delle energie rinnovabili e chiediamo una strategia di importazione diversificata per l’idrogeno. Abbiamo anche aumentato i requisiti di sostenibilità della biomassa e dei combustibili e mostrato come i materiali biogenici possano dare un reale contributo economico alla transizione energetica.” Il relatore per la direttiva sull’efficienza energetica Niels Fuglsang (S&D, DA) ha dichiarato: “Siamo in una crisi in cui Putin sta chiudendo il gas. Una delle risposte più efficaci è l’efficienza energetica. È fondamentale che oggi il Parlamento abbia votato per obiettivi di efficienza energetica ambiziosi e vincolanti per l’UE e per i singoli Stati membri”.



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