Un’altra tegola è caduta sul Governo. Al centro della querelle ancora una volta la Russia,
che dal 2014, quando in cui occupò la Crimea, ha rivelato un alto funzionario dell’amministrazione Biden in una conference call, pare abbia trasferito segretamente, oltre 300 milioni di dollari a partiti politici, dirigenti e politici stranieri di oltre una ventina di Paesi per esercitare il suo ‘soft power’. E queste non sarebbero che “cifre minime” rispetto a ciò che ha realmente speso. “Mi sono confrontato con l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli” sul rapporto dell’ intelligence Usa che riferisce di finanziamenti della Russia a partiti di Paesi esteri “ed al momento non esistono notizie che ci sia l’Italia” tra i Paesi coinvolti, ha detto il presidente del Copasir Adolfo Urso ad ‘Agorà’ su Rai 3, gettando acqua sul fuoco delle polemiche e rimettendo al centro del dibattito politico italiano il tetto al costo del gas, anche se secondo le ultime dichiarazioni della Von der Leyen, quella del tetto al costo del gas non sembra essere la strada maestra. “Milioni di europei hanno bisogno di sostegno”, ha detto a gran voce la presidente della Commissione Eu. “Gli Stati membri dell’Ue hanno già investito miliardi di euro per assistere le famiglie vulnerabili. Ma sappiamo che non sarà sufficiente. Per questo motivo proponiamo un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo. La nostra proposta raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri per attutire il colpo direttamente”.
Il tetto al prezzo del gas europeo è la soluzione più seria perché è così che fermiamo la speculazione” queste le parole della leader di Fdi, Giorgia Meloni, durante un comizio a Trento alcuni giorni fa. “Ci minacciano ma noi non vivremo mai blindati, noi resteremo in mezzo alla gente, correteci dietro se siete capaci, noi facciamo politica così, non ci faremo spaventare”. E poi ha aggiunto: “Giovedì 15 settembre sarò al mio posto in Parlamento per discutere del ‘decreto aiuti’, delle disponibilità economiche per sostenere gli italiani e di quello che è necessario fare per risolvere le emergenze della nazione. Perché difendere gli interessi degli italiani”, ha concluso, “ha la priorità su tutto, anche su una campagna elettorale importante e decisiva come questa. Auspico che tutte le forze politiche abbiano lo stesso senso di responsabilità di Fratelli d’Italia”.
“L’Europa è stata costretta a rinviare” sul tetto al prezzo del gas “dal fatto che ci sono alcuni governi amici della destra italiana che non vogliono decisioni europee che vadano contro Putin. Orban è diventato la quinta colonna di Putin in Europa ed è incredibile che la destra italiana non prenda le distanze”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine di una iniziativa elettorale a Genova. Siamo arrivati a parlare di Peppa Pig in campagna elettorale perché “la destra purtroppo questo è, una destra che su temi dei quali non si dovrebbe nemmeno discutere dimostra arretratezza”. Purtroppo la destra ci costringe ad affrontare questi temi e certe uscite”, ha aggiunto, “rivelano una sua visione della società che dimostra l’arretratezza e la sua incapacità di cogliere quello che accade in Italia. Su questo c’è un’arretratezza culturale che trovo francamente preoccupante”. “Abbiamo perso settimane per far capire al governo Draghi che era fondamentale sbloccare i crediti di imposta legati al Superbonus, così da evitare il fallimento di oltre 40mila imprese edili. Se adesso c’è l’accordo è merito della ferma posizione del Movimento 5 Stelle, che non ha fatto una battaglia di bandiera, ma per il bene pubblico”, ha detto Tiziana Beghin, europarlamentare del Movimento 5 Stelle ai microfoni di iNews24. In merito al pacchetto energia che Bruxelles si appresta a varare, l’eurodeputata ha aggiunto: “Noi riteniamo che la Commissione europea si stia concentrando troppo sulle misure di austerità e troppo poco su quelle relative agli investimenti. Questo è uno dei peccati originali di Bruxelles che noi contrasteremo sempre. Nell’immediato, per tamponare la carenza di gas ed elettricità, è giusto prevedere dei razionamenti, ma al contempo bisogna progettare il dopo e cioè come sostituire il gas russo e le fonti fossili per sempre. Questa è la strada per raggiungere l’indipendenza energetica, ma anche una vera lotta ai cambiamenti climatici. Ecco perché serve un Recovery Fund dell’energia, così come proposto da Giuseppe Conte, che preveda investimenti massicci sulle rinnovabili. Sole e vento sono il nostro petrolio”. E riguardo al fatto che il price cap, molto probabilmente resterà fuori dai provvedimenti europei – almeno per ora – l’eurodeputata ha replicato: “La montagna ha partorito un topolino. Senza il tetto al prezzo del gas la speculazione non si fermerà e questo è anche un regalo che si fa a Putin che, vendendo gas, finanzia la sua guerra in Ucraina. Le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo di giugno raccomandavano l’introduzione del tetto al prezzo di gas ed elettricità, ma finora sono arrivate solo promesse da marinaio da vertici inconcludenti. Per noi bisogna seguire l’esempio virtuoso di Spagna e Portogallo che hanno introdotto un tetto di 40 euro a megawattora e abbassato del 40% il costo delle bollette. Diamo risposte subito a cittadini e imprese, altrimenti rischiamo una catastrofe sociale”. E sul tema dell’iniezione di liquidità alle società energetiche ha aggiunto: “Per noi, il modello da seguire è la reazione europea durante la pandemia. Anche lì le rigide regole sugli aiuti di Stato erano state sospese per consentire ai Governi di sostenere il sistema produttivo. Le aziende che hanno problemi di liquidità vanno sicuramente aiutate, ma al contempo dobbiamo essere rigorosi con quelle – e sono tante – che invece stanno facendo profitti enormi. Potremmo aiutare le aziende in difficoltà redistribuendo i fondi reperiti dalla tassa sugli extraprofitti, per esempio. A proposito, su questo l’UE non chieda consiglio al governo Draghi. Hanno scritto male quella norma e allo Stato italiano mancano entrate per 9 miliardi di euro su 10. Con questi fondi potremmo aiutare cittadini e imprese a tagliare le bollette”.
Per la Cgil, riunita a Bologna in Piazza Lucio Dalla alla presenza del segretario Maurizio Landini in occasione dell’Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati intitolata, ‘Ascoltate il lavoro’, alla vigilia del voto del prossimo 25 settembre la priorità ora sono il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l’occupazione. Integrare il trattamento economico della cassa integrazione. Salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei Contratti Collettivi Nazionali e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione per assicurare diritti e partecipazione”. Landini poi dice “no alla Flat Tax e ai condoni e sì a una riforma progressiva e redistributiva. Fondamentale è abbattere l’evasione e l’elusione fiscale”, sottolinea, “tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse”.
“Il Consiglio Europeo ha condiviso la richiesta italiana di introdurre un tetto al prezzo dell’energia, sia sul gas che sul petrolio. Si andrà infatti verso un mandato alla Commissione Europea di individuare modalità per frenare l’aumento dei costi dell’energia”, ha dichiarato in una nota il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini. “Il riconoscimento di un “price cap” per il gas è un risultato significativo per le richieste formulate in particolare dalla CISL in questi mesi di crisi, perché il contenimento dei costi energetici potrà avere un effetto calmierante della spinta inflattiva in corso, garantendo così una maggiore tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati. Far assumere alla Commissione Europea l’elaborazione di un meccanismo che scongiuri le enormi oscillazioni dei prezzi dell’energia, rafforza una visione europeista della gestione delle politiche energetiche, limitando posizioni corporative dei singoli Stati e fortificando il potere “contrattuale” dell’Unione Europea nel mercato del gas naturale. Gli effetti di questi provvedimenti dipenderanno in particolare dal valore della limitazione che sarà individuata, dalla durata e dal metodo di applicazione. La stabilizzazione del mercato del gas naturale potrà anche consentire una rinnovata attenzione alle politiche di sviluppo delle Fonti di Energia Rinnovabile, considerando le previsione dei contenuti del RepowerEU, a partire dal prolungamento degli incentivi previsti dal Governo italiano al potenziamento del biometano, settore in grado di assicurare processi di diversificazione delle fonti, elementi di autonomia energetica e sviluppo di nuova occupazione e nuove professionalità”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.