Ad agosto il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 12,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.757,8 miliardi.
Lo ha reso noto la Banca d’Italia. La riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (16,4 miliardi, a 79,9) ha più che compensato il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (0,5 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (3,1 miliardi). Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 53,7 miliardi, in aumento del 19,6% (8,8 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2021.
Nei primi otto mesi del 2022 – rileva la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’ – le entrate tributarie sono state pari a 330,5 miliardi, in aumento del 14,7% (42,3 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Lo scorso settembre il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 15.400 milioni, in linea rispetto al corrispondente valore di settembre 2021, che si era chiuso con un fabbisogno di 15.550 milioni. Il fabbisogno dei primi nove mesi dell’anno in corso è stato pari a circa 49.150 milioni, in miglioramento di circa 36.700 milioni rispetto a quello registrato nel corrispondente periodo dello scorso anno (85.872 milioni). Sul sito del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato è disponibile il dato definitivo del saldo del settore statale del mese di agosto 2022
Nel confronto con il corrispondente mese del 2021, il miglioramento degli incassi è dovuto in larga misura al versamento, da parte delle aziende delle telecomunicazioni, della rata 2022 per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il 5G. La crescita è parzialmente attenuata dalla riduzione degli incassi fiscali tramite F24 che risentono della diversa calendarizzazione dei versamenti in autoliquidazione con maggiorazione dei soggetti ISA, che lo scorso anno erano slittati da agosto al 15 settembre. Positiva anche la dinamica dell’IVA. Dal lato dei pagamenti si registrano: maggiori prelievi degli Enti di Previdenza per l’erogazione dell’Assegno Unico e Universale e maggiore spesa delle Amministrazioni Centrali e Territoriali. La spesa per interessi sui titoli di Stato invece è in diminuzione di circa 440 milioni rispetto al valore dello stesso mese dell’anno precedente.
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