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ELON MUSK CON 44 MILIARDI DI DOLLARI DIVENTA PADRONE DI TWITTER E LICENZIA SUBITO CEO E 3 MANAGER DEL BOARD


“Sono molto contento che Twitter sia ora in ‘mani sane’ e non sia più guidata da lunatici e maniaci della sinistra radicale. Twitter deve ora lavorare sodo per liberarsi dei bot e degli account falsi. Sarà più piccola, ma sarà migliore”. Questo è stato il commento dell’ex presidente Usa Donald Trump sul suo social media Truth dopo avere saputo dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. L’ex presidente che era stato bandito da Twitter per alcuni suoi post controversi, ora dice di essere davvero soddisfatto di quello che reputa un reale salto di qualità dellla piattaforma sulla quale non è chiaro se ora con la nuova proprietà potrà tornare a dire la sua.

Si conclude così con un lieto fine per Musk, dopo mesi di tira e molla e cause legali, l’acquisizione di Twitter da 44 miliardi di dollari. L’accordo è stato siglato giovedì sera, e poche ore dopo, una manciata di alti dirigenti – incluso il CEO Parag Agrawal – sono stati licenziati e messi letteralmente alla porta. Andando con ordine Musk dopo aver fatto accompagnare Agrawal all’uscita dell’azienda, ha firmato l’addio prima del CFO Ned Segal, poi dell’Head of Legal, Policy and Trust Vijaya Gadde e infine del General Counsel Sean Edgett. Decisioni che erano già nell’aria e in preventivo e che non  hanno stupito nessuno.

Quando è iniziata l’ennesima avventura di Musk? Lo scorso aprile quando il manager ha iniziato a manifestare grande interesse per Twitter acquistando  il 9,2% della società per 3 miliardi di dollari . Non fermandosi qui. Quasi 10 giorni dopo, il CEO di Tesla e SpaceX ha dichiarato la sua intenzione di voler acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari.Proposta che il colosso del digitale ha subito accettato. Ma Musk a quel punto invece di proseguire con l’accordo, ha cominciato a fare passi da gambero, così Twitter lo ha citato in giudizio per costringerlo a portare a termine l’acquisizione. Da quel momento Musk ha iniziato a parlare male di Twitter affermando che la società aveva molti meno account di quelli che mostrava, che molti erano fake automizzati, creando un danno all’immagine del colosso digitale senza precedenti. La querelle è poi arrivata alla Corte di Cancelleria del Delaware e con l’intensificarsi del contenzioso tra Musk e Twitter, il giudice della Chancery Court del Delaware Kathaleen McCormick ha messo Musk alle strette dandogli un termine perentorio, il 28 ottobre, per concludere l’affare.

Ora che Musk possiede ufficialmente Twitter, non è ancora chiaro in quale direzione intenda fare andare la piattaforma. L’unica cosa certa che ha detto è stata che desidera ripristinare l’account di Trump e poi che vuole liberare la piattaforma da tutti i bot automatizzati e pubblicizzare il potenziale di Twitter come una piazza neutrale. “Ovviamente Twitter non può diventare un inferno libero per tutti, dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze!” ha precisato l’imprenditore dagli Usa. Resta ora da vedere se Musk riuscirà nel suo intento. Soprattutto se, come oramai da giorni si dice, voglia davvero dare un taglio netto alla forza lavoro licenziando un terzo o la metà dei dipendenti. Intanto è arrivato nella sede di Twitter con un lavandino dicendo ironicamente: “Abituatevi all’idea che sarò qui”.



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