Mancano 134 alla cerimonia della consegna degli Oscar 2023, le candidature sono attese per martedì 24 gennaio e la consegna si terrà domenica 12 marzo come da tradizione presso il Dolby Theatre di Los Angeles. Quindi ad oggi praticamente seppure sia impossibile ipotizzare un solo vincitore le predizioni sono già partite, sul gradimento del pubblico, della critica, del passaggio nel circuito dei festival internazionali, del box-office oltre che il semplice passaparola. Uno dei quesiti più ricorrenti riguarda la candidatura di Will Smith che la Apple ha pagato 35 milioni di dollari per recitare nei panni di uno schiavo in fuga in Emancipation. Potrebbe l’attore vincere un secondo Oscar dopo ciò che è accaduto lo scorso anno durante la cerimonia quando Smith intollerante alle battute del conduttore Chris Rock sull’alopecia della moglie si è alzato e gli ha mollato un ceffone?
Subito dopo uno stuolo di perbenisti americani e non solo, si era speso in critiche taglienti per l’accaduto.
Poi ad aprile, di fronte all’espulsione quasi certa dalla trasmissione televisiva degli Oscar e dagli eventi sponsorizzati dall’Academy per 10 anni, che sarebbe stata poi resa nota a breve dal Consiglio dei governatori dell’Academy, Smith ha deciso di giocare d’anticipo dimettendosi pochi giorni prima dall’Academy of Motion Pictures Arts & Sciences. Dando un segnale di distacco che pochi hanno compreso. Ma alla fine doveroso per come sono andate le cose decisamente ingiustamente solo contro di lui. Comunque l’attore anche se non potesse ritirare il suo premio, potrebbe comunque essere nominato e persino vincere un altro Oscar gareggiando con altrettanti nomi eccelsi come Brendan Fraser (The Whale), Austin Butler (Elvis), Colin Farrell (The Banshees of Inisherin) e Hugh Jackman (The Son) in barba a chi dice che sia finito in una lista nera. Tenuto conto che l’Academy’s Actors Branch, comprende circa 1.400 suoi ex colleghi, conoscenti e artisti che potrebbero rivolerlo in pista, non solo come interprete visto che è uno dei produttori del film, assieme a Jon Mone. Tuttavia, va anche detto che Smith non è l’unico che potrebbe ritirare una statuetta per Emancipation. Anche Antoine Fuqua, regista ammirato da oltre 25 anni, che ne è al timone potrebbe vincerne una. Solo la stagione dei premi svelerà i nomi di chi arriverà in pole positio. Ora occorre solo attendere. Anche le scuse di Rock.
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