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INFLAZIONE CONTINUA A SALIRE NELL’AREA EURO E RALLENTA NEGLI USA


Nel terzo trimestre dell’anno l’economia italiana fa registrare una crescita dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il settimo trimestre consecutivo, ma in decelerazione rispetto al secondo trimestre dell’anno. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,9%. Questi i dati Istat, frutto di una stima elaborata che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e dell’industria e un aumento marcato dei servizi. Dal lato della domanda, si rileva un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta, a seguito di una crescita delle importazioni maggiore rispetto alle esportazioni. Altra nota negativa: l’aumento dei costi dei fertilizzanti che ha contribuito all’aumento dei prezzi degli alimenti.

E nell’area Euro? Secondo una stima lampo di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, l’inflazione annua dell’area dell’euro si è attestata intorno al 10,7% a ottobre 2022, in aumento rispetto al 9,9% di settembre. Una conseguenza scontata tenuto conto che dall’agosto 2021 i prezzi dell’energia sono aumentati del 23,8%, secondo l’ultimo rapporto CPI. E l’aumento dei prezzi dell’energia ha esacerbato ulteriormente i già elevati costi di produzione e trasporto di cibo innescati dalla pandemia. Nella prima metà del 2022, i prezzi medi dell’elettricità per uso domestico nell’UE  sono aumentati notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2021, da 22,0 € per 100 kWh a 25,3 € per 100 kWh. Anche i prezzi medi del gas sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2021 da 6,4 € per 100 kWh a 8,6 € per 100 kWh nella prima metà del 2022. Più recentemente, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità e del gas sono aumentati notevolmente in tutta l’UE. I costi energetici e di approvvigionamento influenzati dall’attuale situazione geopolitica, l’aggressione militare russa in Ucraina, hanno guidato principalmente l’aumento. Rispetto a un anno fa, il peso delle tasse e dei prelievi nelle bollette finali dell’elettricità e del gas addebitate alle famiglie nell’UE nella prima metà del 2022 è diminuito in modo significativo poiché gli Stati membri hanno introdotto indennità e sussidi governativi per mitigare i costi energetici elevati. Rispetto al primo semestre 2021, la quota delle tasse sulla bolletta elettrica è fortemente diminuita dal 39% al 24% (-15,5%) e sulla bolletta gas dal 36% al 27% (-8,6%).

Negli Usa

Secondo i dati del US Bureau of Labor Statistics, il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è rallentato per il terzo mese consecutivo all’8,2% a settembre del 2022, il più basso degli ultimi sette mesi, rispetto all’8,3% di agosto, ma comunque al di sopra delle previsioni di mercato dell’8,1%. L’indice energetico è aumentato del 19,8%, pur restando sotto il 23,8% ad agosto, grazie a benzina (18,2% contro 25,6%), olio combustibile (58,1% contro 68,8%) ed elettricità (15,5% contro 15,8%, il più alto dal 1981). Un piccolo rallentamento si è registrato anche nel costo dei generi alimentari (11,2% contro 11,4% che era il più alto dal 1979) e auto e camion usati (7,2% contro 7,8%). Nel frattempo, il tasso core, che esclude la volatilità dei generi alimentari e dell’energia, è salito al 6,6%, il più alto dall’agosto 1982, e al di sopra delle aspettative del mercato del 6,5%, in un segno che le pressioni inflazionistiche rimangono elevate. 



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