Alla fine il braccio di ferro dell’Italia sugli sbarchi si è allentato quando la Francia ha accettato di farsi carico dei migranti della Ocean Viking. La nave in navigazione verso Marsiglia, ora è attesa al porto della cittadina dove dovrà farsi carico di 234 migranti con grande soddisfazione del Governo di centrodestra che punta a responsabilizzare i Paesi di bandiera della navi o delle ong che le gestiscono. Più lunga invece è stata la diatriba proseguita per tutta la giornata a Catania, per la Geo Barents e la Humanity One. Anche se poi si è cconclusa col lieto fine. L’atteggiamento delle autorità italiane è “contrario al diritto del mare e allo spirito di solidarietà europea”, ha dichiarato una fonte del governo francese ad Afp. “Ci aspettiamo altro da un Paese che oggi è il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europeo”, ha aggiunto la fonte riguardo al rifiuto delle autorità italiane a far entrare in porto la nave Ocean Viking.
Dichiarazioni forti alle quali la premier Giorgia Meloni, poche ore fa, ha voluto controbattere rivendicando la linea tenuta in questi giorni dall’esecutivo: “In tema di sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale, gli italiani si sono espressi alle urne, scegliendo il nostro programma e la nostra visione. I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo governo non tradirà la parola data”. Riguardo la condivisione la responsabilità dell’emergenza migratoria, la premier ha aggiunto: “Fino ad oggi è rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri stati. L’emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato”. La stoccata ovviamente ha sollecitato la Commissione Europea a ribattere e lo ha fatto ricordando all’Italia che ha il dovere di garantire ai migranti l’accesso alle procedure per l’asilo. Il ministro dell’Interno. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha respinto con nettezza gli attacchi: “Non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”. Matteo Salvini, invece di entrare nella questione a gamba tesa, ha preferito esultare per il risultato dicendo: “Ocean Viking, la Francia aprirà il porto di Marsiglia”. Bene così! L’aria è cambiata”. La faccenda però non pare conclusa. Il Pd ha chiesto a Piantedosi di riferire in Aula Senato su quanto sta accadendo ed il segretario Enrico Letta che definisce “la selezione dei disperati una aberrazione e uno schiaffo alla civiltà e allo Stato di diritto”. A dare la svolta a Catania è stata l’intervento degli ispettori del ministero della Salute che dopo essere nuovamente saliti a bordo della Geo Barents hanno constatato che la situazione, dopo che Medici senza frontiere aveva segnalato le difficili condizioni dei 212 migranti rimasti sulla nave, era incompatibile con la permanenza a bordo e sono stati fatti scendere tutti. Notizia accolta con grande gioia e pianti d’esultanza per la fine di una lunga attesa.
Differente è stato il caso della tedesca Rise Above, nave piccola, con bassa capienza e inadatta a stare lunghi giorni in mare con tante persone vulnerabili. Ha svolto l’intervento di soccorso sotto il coordinamento delle autorità italiane, non ha tentato di forzare il blocco ed è stata dunque ‘premiata’ con l’assegnazione del ‘pos’ a Reggio Calabria. Non c’è stata inoltre la selezione tra i vulnerabili da far scendere e gli altri da tenere a bordo. Sono sbarcati tutti e 89.
Il team medico in serata si è poi trasferito sulla Humanity 1 per svolgere le stesse visite e per chi è rimasto a bordo, 35 naufraghi in totale, i medici hanno valutato un “alto rischio psicologico” così sono sbarcati accolti dagli applausi degli attivisti e al coro “libertà”.
Sul tema migranti la Meloni ha proseguito: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una gestione inadeguata del fenomeno, che ha prodotto grandi ed evidenti disagi: hotspot al collasso, sbarchi aumentati, Forze dell’Ordine allo stremo. E il tutto ha portato a un crescente clima di insicurezza generale. Il nostro obiettivo – ha sottolineato – è difendere la legalità, la sicurezza e la dignità di ogni persona. Per questo vogliamo mettere un freno all’immigrazione clandestina, evitare nuove morti in mare e combattere i trafficanti di esseri umani. Piantedosi, la cui direttiva dello scorso 25 settembre ha dato il via all’offensiva anti-ong del Governo, è finito prevedibilmente nel mirino: c’è chi ha definito incostituzionale il suo provvedimento e chi lo ha attaccato per la frase sul “carico residuale”. Lui non ci sta. “Se vi volete fermare all’esegesi delle espressioni burocratiche – si accende, rispondendo ai giornalisti – fate pure, ma non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”.
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