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MOSCA CONTRO COMUNITÀ LGBT INTRODUCE INTERVENTO PER RIASSEGNAZIONE DI GENERE VARANDO UNA NUOVA LEGGE


Alla fine di ottobre Mosca ha definitivamente posto il veto sulle tematiche omosessuali inasprendo le leggi contro la cosiddetta propaganda Lgbt, vietando di parlare di rapporti definiti da Mosca non tradizionali. Addirittura secondo i legislatori, dovrebbe essere consentito parlare di Lgbtq+ solo in modo negativo. Se per alcuni questa legge non cambierà di fatto nulla, c’è chi sostiene che questo atteggiamento provocherà un aumento di atti di omofobia. Con questa riforma, le autorità russe inaspriscono i criteri stabiliti in una legge del 2013 già aspramente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani, che ora sottolineano il rafforzamento delle posizioni conservatrici in Russia approfittando della guerra in Ucraina. Nulla contro la comunità gay, dichiara invece, Alexander Khinstein, uno degli promotori del disegno di legge.”Non è un atto di censura. Non vietiamo alla comunità Lgbt di esistere. Diciamo solo che la propaganda, cioè la promozione positiva dei rapporti omossessuali, e quasi l’affermazione che questi atteggiamenti siano migliori dei tradizionali rapporti, ecco questo dovrebbe essere bandito”, ha dichiarato Khinstei. Critiche sono piovute dagli Usa e ovviamente la Russia le ha rispedite al mittente definendo l’atteggiamento “un’interferenza negli affari interni del paese”, ha affermato l’ambasciata russa a Washington in una nota.”Abbiamo prestato attenzione alle dichiarazioni di numerosi funzionari statunitensi che criticano il disegno di legge adottato dalla Duma di Stato della Federazione Russa che vieta la diffusione di propaganda di rapporti sessuali non tradizionali, pedofilia o informazioni che provocano il desiderio di cambiare genere”, si legge nel comunicato. “Consideriamo tali dichiarazioni come una grave interferenza nei nostri affari interni”, ha detto l’ambasciata.”La Russia sostiene costantemente la protezione dei valori tradizionali della famiglia. Parliamo apertamente del nostro rifiuto dei tentativi degli stati occidentali, guidati dagli Stati Uniti, di imporre idee pseudo-liberali e perverse sui diritti umani ad altri paesi. Chiediamo che Washington rispetti la scelta del nostro popolo di aderire alle linee guida morali che vengono tramandate di generazione in generazione e sono alla base dell’identità civica russa”.

Il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha affermato durante l’udienza del disegno di legge che il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva invitato i legislatori russi a ritirare l’iniziativa. L’oratore ha suggerito che i membri della Duma di Stato rispondano “al signor Blinken votando sulla questione”. Giovedì 24 novembre, i membri della Duma di Stato hanno votato all’unanimità per l’approvazione in terza lettura di un disegno di legge che introduce sanzioni sostanziali per la propaganda che promuove rapporti sessuali non tradizionali, la pedofilia e l’informazione in grado di indurre un intervento chirurgico di riassegnazione di genere. Esattamente come avviene già in Cina dove nelle cosiddette cliniche degli orrori si “correggono” i giovani omosessuali e gli adolescenti considerati problematici” contro la loro volontà.



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