In questi giorni le pagine dei giornali hanno puntato i riflettori su alcuni argomenti che stanno particolarmente a cuore degli italiani come il reddito di cittadinanza. Ora allo studio c’è l’ipotesi di togliere il sussidio a tutti i cosiddetti “occupabili” allo scadere del diciottesimo mese di assegno. Calderone, ministra del Lavoro, contraria a operazioni radicali, chiede una moratoria fino al 30 settembre. E mentre la polemica monta anche via Social, fomentata dagli affondi del premier del M5s, Giuseppe Conte, uno dei fedelissimi di Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari, risponde alle critiche sottolineando che “non c’è nessuno di Fratelli d’Italia che vuole una stretta sul reddito”. Quindi cosa accadrà al reddito di cittadinanza da inizio 2023? Allo studio c’è sempre lo stop all’assegno se si rifiuta la prima proposta di lavoro congrua (attualmente al secondo rifiuto il sussidio viene revocato, in passato si doveva arrivare a tre). E si ipotizzano anche controlli più stringenti da parte delle Regioni e dei Comuni. Insomma le maglie larghe del reddito di cittadinanza si stanno stringendo e a breve ci sarà un intervento per ridurre i costi della misura per dirottare altrove parte dei fondi. Cosa cambia, e chi sarà coinvolto? Per saperlo bisogna aspettare la prossima manovra da varare entro 34 giorni e che punta proprio su due voci: la riduzione del superbonus e la revisione del reddito di cittadinanza. Nel mese di ottobre 2022, i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza (RdC) e Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 1,16 milioni in totale (1,04 milioni RdC e 122mila PdC), con 2,47 milioni di persone coinvolte (2,33 milioni per il RdC e 138mila per la PdC) e un importo medio mensile erogato a livello nazionale di 552 euro (583 euro per il RdC e 285 euro per la PdC). L’importo medio varia sensibilmente con il numero dei componenti il nucleo familiare, e va da un minimo di 453 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 738 euro per le famiglie con cinque componenti. La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta da 2,18 milioni di cittadini italiani, 204mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE e 83mila cittadini europei (residuale la quota di familiari delle precedenti categorie e titolari di protezione internazionale). Per i nuclei con presenza di minori (364mila, con 1,3 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile è di 684 euro, e va da un minimo di 594 euro per i nuclei composti da due persone a un massimo di 743 euro per quelli composti da cinque persone. I nuclei con presenza di disabili sono oltre 201mila, con 449mila persone coinvolte. L’importo medio è di 493 euro, con un minimo di 389 euro per i nuclei composti da una sola persona e un massimo di 704 euro per quelli composti da cinque persone. La distribuzione per aree geografiche vede 424mila persone beneficiarie al Nord, 327mila al Centro e 1,72 milioni nell’area Sud e Isole e nel corso dei primi 10 mesi dell’anno, le revoche hanno riguardato 51mila percettori.
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