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CINA RISALGONO I CONTAGI, MA ANZIANI E FRAGILI DICONO NO AL VACCINO PER TIMORE DEGLI EFFETTI COLLATERALI


Dall’8 gennaio 2022, dopo tre anni dci Zero Covid , la Cina, riaprirà i suoi confini e dirà addio alla quarantena per il Covid-19 facendo un bel passo avanti rispetto alla politica “zero tolleranza” verso il virus finora praticata. Secondo le leggi cinesi, le autorità dovranno comunque imporre le restrizioni più severe come la quarantena e l’isolamento degli infetti e dei loro stretti contatti e blocchi in tutta la città per contenere le infezioni. Alla frontiera, i contagiati dovranno essere isolati e quelli che potrebbero esserlo messi in quarantena, a seconda del periodo di incubazione. Ma proprio ora che la Commissione sanitaria nazionale, ha chiesto di prepararsi al declassamento del virus che come già sta accadendo in Italia diventerà endemico, come i comuni virus del raffreddore, la percentuale di infezioni nella capitale ha ricominciato a salire vertiginosamente. Lo raccontano le cronache dei media a Pechino che parlano di ospedali di nuovo sovraffollati.

La National Health Commission ha anche smesso di annunciare i casi giornalieri di Covid-19  passando il testimone a un’agenzia di controllo delle malattie. Ma i sacchi pieni di cadaveri che riempiono i corridoi delle pompe funebri in molte parti del Paese sono la cartina di tornasole di una situazione che è ritornata allarmante. Le autorità cinesi stanno andando di porta in porta, pagando le persone di età superiore ai 60 anni per farsi vaccinare contro il COVID-19. A Pechino, il quartiere di Liulidun promette agli over 60 fino a 500 yuan ($ 70) affinché si sottopongano alla vaccinazione. Ma nonostante ciò molti sono riluttanti per timore degli effetti collaterali, che hanno causato già seri problemi a molte persone.

Il 23 dicembre la National Health Commission ha annunciato che il numero di persone vaccinate quotidianamente era più che raddoppiato a 3,5 milioni a livello nazionale. Ma il virus continua a mutare e ciò provoca grandi incertezze soprattutto fra le categorie ritenute già fragili perché affette da altre patologie come il diabete e altri problemi cardiaci. Più del 90% delle persone in Cina sono state vaccinate, ma solo circa i due terzi di quelle sopra gli 80 anni, secondo la National Health Commission. Secondo un censimento del 2020, la Cina ha 191 milioni di persone di età pari o superiore a 65 anni. “I tassi di copertura per le persone di età superiore agli 80 anni devono ancora essere migliorati”, ha affermato il quotidiano di Shanghai The Paper. “Gli anziani sono ad alto rischio”.



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