1.Amsterdam
ph: Merie Weismiller Wallace; SMPSP
Un film definito davvero noioso. Ambientato nel 1930, è la storia di 3 amici che sono testimoni di un omicidio e quando diventano loro stessi i principali indagati, il trio inizia a cercare risposte, scoprendo una delle cospirazioni più sorprendenti della storia americana. La macchina da presa di David O. Russell non riesce a guidare il pubblico tra i personaggi e le trame della storia, spesso lasciando tutto in superficie. Lontano da quanto fatto in American Hustle – L’apparenza inganna nel 2013 o ne Il lato positivo – Silver Linings Playbook l’anno precedente o ancora in The Fighter nel 2010, Russell sembra infarcire la propria pellicola di nomi altisonanti e di una messa in scena sontuosa restando approssimativo nella scrittura e nella costruzione narrativa della storia. La caratterizzazione dei personaggi è altrettanto zoppicante e non valorizza alcuni nomi, in primis Robert De Niro, che sembra perdersi nel marasma di presenze in scena e non sembra totalmente convinto dal proprio ruolo.
2. Minions: The Rise of Gru
ph: Universal
Purtroppo in Minions: The Rise of Gru , le groupie malvagie a forma di fagiolo offrono un concentrato di irrefrenabili sciocchezze senza senso. Il film, che segue vagamente il primo film dei Minions del 2010 come storia estesa delle origini di Gru e dei suoi accoliti color banana, si svolge in una versione spaventosamente psichedelica della fine degli anni ’70. I cattivi più alla moda dell’isolato sono i Vicious 6, una squadra che include la ragazza della discoteca Belle Bottom (Taraji P Henson), una pattinatrice svedese chiamata Svengeance (Dolph Lundgren) e la santa donna delle arti marziali Nun-Chuck (Lucy Lawless), un personaggio scherzoso che riesce comunque a generare molte risate. Come tutti gli altri.
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3. Bones and All
ph: ©MGM/Courtesy Everett Collection
Un film senza capo ne coda con una parvenza di trama all’inizio che svanisce nel nulla man mano che il film prosegue senza meta. Bones and All è la storia del primo amore tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società poiché cannibale, e Lee, un solitario dall’animo combattivo, cannibale anche lui; è il viaggio on the road di due giovani che, alla continua ricerca di identità e bellezza, tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli e che non può tollerare la loro natura antropofaga. Il film si chiude con una scena incomprensibile che vuole lasciare un messaggio al pubblico. dalla quale si evince con fatica che l’amore per Lee è stata la cosa migliore che potesse capitare a Maren, l’ha fatta crescere e l’ha fatta diventare un’adulta migliore.
4. Firestarter
ph: Ken Woroner/Univer
Perché rifare uno dei peggiori film di Stephen King degli anni ’80? Per dimostrare che puoi farne una versione ancora peggiore? Tanti i colpi di scena cospiratori, peccato però che il film non prenda mai fuoco.
5. Three Thousand Years of Longing
ph: Everett collection
Il film cede dove dovrebbe accelerare; borbotta quando dovrebbe pronunciare; si restringe quando dovrebbe espandersi. La sua trama riguarda Alithea Binnie ( Tilda Swinton), una narratologa “che vive dell’esercizio della sua mente erudita”, come la descrive la sua stessa narrazione. Ha messo da parte il matrimonio e la famiglia per dedicare la sua vita alle storie che hanno plasmato il nostro mondo. In pratica racconta il niente.
6. Blonde
ph: Matt Kennedy / Netflix
Interpretare una star iconica e incandescente come Marilyn Monroe non è un compito facile, quindi il casting sarebbe sempre stato un problema per l’adattamento NC-17 di Andrew Dominik del romanzo di Joyce Carol Oates. Problemi di accento a parte, Ana de Armas riesce meglio della maggior parte (in una scena, analizzando “Magda” di Arthur Miller, in realtà è abbastanza brava), ma è la visione unidimensionale del regista su Marilyn, che riduce questa donna complessa e inconoscibile allo stato di vittima , che rende il ruolo molto superficiale.
7. Bigbug
ph: per gentile concessione di Netflix
Film luminoso e brillante con molte parti in movimento che ronzano e girano per un po’ prima di cadere ordinatamente in posizione. Bigbug rappresenta ciò che accade quando quella formula va in cortocircuito, sottoponendo il pubblico a tutte le chiacchiere e il rumore, meno il guadagno emotivo inventivo. Jeunet ha perso il suo mojo molto tempo fa, temo, ma è ancora un grande nome, il che probabilmente spiega perché Netflix ha dato il via libera a questa commedia così poco divertente che si svolge quasi interamente in una casa di periferia gestita da robot.
8. The Bubble
ph: Laura Radford/Netflix
Parlando di “commedie” di blocco, Netflix ha avuto un altro disastro nella dolorosa parodia del settore di Judd Apatow, in cui il cast dell’ennesima puntata di un franchise di braindead finisce bloccato insieme in un elegante hotel inglese. Sono contento che il produttore di “Bros” sia riuscito a superare la pandemia circondato da persone divertenti, ma quando il film è uscito su Netflix, lo scherzo sembrava finito. Anche la breakout di “Borat” Maria Bakalova è sprecata. Il film che stanno girando, “Cliff Beasts 6”, è chiaramente un riff sui film di “Jurassic World”, e mentre altri metterebbero sicuramente l’ultimo film di quella serie in via di estinzione nella loro lista dei peggiori film davanti di questo, “Dominion” è stato in realtà il primo dei sequel da “The Lost World” che ha funzionato per me.
9. Spiderhead
ph: per gentile concessione di Netflix
In un penitenziario all’avanguardia gestito dal brillante visionario Steve Abnesti (Chris Hemsworth), i detenuti indossano un dispositivo applicato chirurgicamente che somministra dosaggi di farmaci che alterano la mente in cambio di condanne commutate. Noiosissimo!
10. The 355
ph: Everett Collection
Un cast da sogno di grandi talenti femminili — tra cui Penélope Cruz, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain — si è unito per dimostrare che i film di spionaggio non sono solo un gioco per ragazzi. Luc Besson, il regista di Nikita ha passato tutta la sua carriera a dimostrarlo, ma la regia di Simon Kinberg in questo film ha fatto un buco nell’acqua e il risultato è ridicolmente fasullo, scena dopo scena. Praticamente sembra di guardare dei bambini in posa dietro gli stipiti delle porte con le pistole, che urlano “pew pew” mentre fingono di spararsi a vicenda.
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