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DUE SCEICCHI IN QATAR FINISCONO IN TRIBUNALE PER UNA DISPUTA PER UN PREZIOSO DIAMANTE


Lo sceicco Hamad Bin Abdullah Bin Khalifa Al Thani

Due sceicchi miliardari del Qatar, imparentati fra loro ed entrambi membri della famiglia reale dell’emirato, si contendono in un tribunale inglese il possesso di uno dei diamanti più pregiati e più costosi del mondo. Oggetto della disputa legale è Idol’s Eye (Occhio dell’idolo), un’opulenta gemma da 70 carati, il più grande diamante blu mai tagliato, tra i cui proprietari del passato figura un sultano dell’Impero Ottomano.

La pietra preziosa è appartenuta finora alla Elanus Holdings Limited, una società finanziaria controllata dagli eredi dello sceicco Saud bin Mohammed al-Thani, scomparso a 48 anni nel 2014, considerato negli anni Duemila il più grande acquirente di arte alle aste internazionali. Ma proprio nel 2014 la Elanus firmò un contratto per dare in prestito per vent’anni il diamante in questione alla Qipco, un conglomerato controllato dallo sceicco Hamad bin Abdullah al-Thani, anche lui grande collezionista d’arte, figlio di un ex-primo ministro qatariota e cugino dell’attuale emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani.

L’accordo allora stipulato dava alla Qipco il diritto di acquistare il gioiello in qualsiasi momento durante il prestito ventennale, se la Elanus era disposta a venderlo, al prezzo fisso di 10 milioni di dollari o alla media fra le valutazioni di due case d’aste, qualunque delle due somme fosse stata più alta.

Secondo quanto rivela stamane il Financial Times, la causa intentata recentemente presso l’Alta Corte di Londra afferma che nel febbraio 2020 un avvocato svizzero notificò per lettera alla Qipco che la Elanus era pronta a vendere il diamante, ma questo poi non è avvenuto, nonostante l’intenzione della Qipco di acquistarlo secondo le modalità fissate dal contratto.

Attraverso i suoi legali, la Elanus replica che un meso dopo, nel marzo 2020, il medesimo avvocato inviò una email alla Qipco informando la società che la Elanus non voleva più vendere il gioiello. Una ulteriore email in aprile dello stesso anno spiegava che gli eredi dello sceicco Saud avevano cambiato idea “a causa della pandemia del Covid”. Ma la Qipco insiste nel rivendicare il proprio diritto a comprare il diamante.

Con due clienti così ricchi, in tribunale sono scesi in campo i più grandi avvocati di Londra. A difendere la Qipco c’è Pinsent Masons, fra i maggiori studi legali della City. A difendere la Elanus è il famoso studio legale Farrer & Co, che in passato ha rappresentato la regina Elisabetta. La strategia della Farrer, scrive il quotidiano finanziario britannico, sarà di dire che la Elanus non ha mai voluto veramente vendere l’Occhio dell’Idolo, che l’avvocato svizzero non agiva a nome della società e che in ogni caso lo stesso avvocato ha successivamente ritirato l’offerta di vendita. Sarà l’Alta Corte a decidere se il rarissimo diamante blu è destinato a rimanere per sempre nelle mani della famiglia di uno sceicco o deve piuttosto finire nelle mani di un altro sceicco. La causa è l’ultima azione intentata dallo sceicco Hamad a Londra per oggetti d’arte controversi. A novembre, Qipco ha vinto una causa da 4 milioni di sterline contro il commerciante d’arte britannico John Eskenazi per le sculture contraffatte che aveva acquistato. L’Alta Corte ha ordinato alla società di Eskenazi di rimborsare Qipco, ma ha respinto l’accusa di frode.



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