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PAPA: «INSEGNATE A PREGARE AI BAMBINI PERCHÉ LA PREGHIERA DARÀ LORO LA FORZA PER TUTTA LA VITA»


“Il battesimo “è come un compleanno, il battesimo ci fa rinascere alla vita cristiana. Per questo io vi consiglio di insegnare ai vostri figli la data del battesimo”, “che tutti gli anni ringrazino per questa grazia di essere cristiani”. Queste le parole  del Papa nell’omelia della messa nella Cappella Sistina ai genitori dei tredici bambini che oggi vengono battezzati dallo stesso Pontefice. “Questi bambini che voi portate adesso incominciano la strada ma è a voi e ai padrini aiutarli ad andare avanti in quella strada”, “da bambini che imparino la preghiera perché la preghiera è quello che darà loro forza per tutta la vita, nei momenti buoni per ringraziare Dio, nei momenti brutti per trovare la forza”, ha sottolineato il Papa che ha anche invitato a “pregare la Madonna perché è la nostra madre. La Madonna è la mamma e la mamma è sempre più vicina del papà”. Poi ha detto ai genitori di non preoccuparsi se i bambini cominceranno a piangere: “Adesso sono tutti zitti ma forse qualcuno darà il ‘la’, incomincerà, i bambini sono sinfonici”, “lasciateli gridare, lasciateli piangere, forse qualcuno piange di fame allattateli con tutta libertà. L’importante è che oggi questa celebrazione sia la festa”.

L’apertura delle Grotte Vaticane

Nel frattempo stamattina le porte delle Grotte vaticane alle 9 sono state aperte per consentire ai fedeli l’omaggio alla tomba dove è stato sepolto Benedetto XVI. Ratzinger è tumulato nel luogo dove era sepolto Giovanni Paolo II prima della sua beatificazione. Sulla lapide l’epigrafe nera con la scritta: “Benedictus PP XVI”. I fedeli hanno aspettato in basilica l’apertura, poi si sono messi in fila per una preghiera davanti alla tomba.

Si riaccendono le tensioni tra i conservatori e i più liberali e bergogliani

La morte di Benedetto XVI ha riacceso le tensioni all’interno della Curia dove la contrapposizione tra l’ala dei conservatori e quella dei più liberali e bergogliani sta riemergendo mettendo una linea ancora più rimarcata tra le due fazioni, anche se Papa Francesco ha più volte gettato acqua sul fuoco asserendo spesso che nella chiesa non possono esserci divisioni. A remare contro è il capo dei vescovi Usa Timothy Broglio, schierato con l’ala più tradizionalista, che parlando di Bergoglio ha detto intervistato da Repubblica: “Ci sono tensioni tra progressisti e conservatori. Ho visto la difficoltà, il fatto che non celebra, questi sono tutti elementi di un lavoro pastorale normale che mancano”. Una critica pesante alla quale l’unica risposta del papa è stata il silenzio. Anche perché Bergoglio nelle ultime ore ha varato la riforma della diocesi di Roma dove il ruolo del Papa, che è il vescovo della città, ne esce ancora più rafforzato. E in barbs alle parole di Broglio, il Papa ha già dimostrato di avere ingranato la quarta nella corsa alla ripresa. Difatti grazie alla fisioterapia ora non ha più i dolori che aveva in passato e che lo avevano costretto a rinunciare qualche volta a celebrare messa. E poi da tempo ha inaugurato una formula collaudata per la quale lui presiede e fa l’omelia, e poi lascia a un cardinale la parte della liturgia che si svolge in piedi. Insomma un Bergoglio che non si è mai arreso nemmeno al male fisico, che a fine gennaio affronterà un viaggio faticoso in Africa ( anche se mancano ancora annunci ufficiali e poi dovrebbe andare anche in Ungheria e Portogallo, e sarebbe atteso anche in Mongolia.
Tra le mosse di Bergoglio che sparigliano le carte c’è stato anche il suo incontro con l’ex arcivescovo di Hong Kong, il cardinale Joseph Zen. Ultranovantenne, con una vita di lotta contro il regime cinese per la quale in passato ha vissuto anche il carcere, il porporato ormai ultranovantenne, è tra i più aspri critici di Francesco. Al  punto che in passato aveva pubblicamente condannato il papa perché non lo aveva ricevuto in Vaticano. Diversamente da oggi che arrivando con un permesso speciale da Hong Kong per i funerali di Benedetto XVI ieri è stato ricevuto a Santa Marta da Bergoglio con sua grande soddisfazione. Chi invece davvero potrebbe essere in procinto di fare le valige è il segretario di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein. Per lui si parla di un possibile ruolo in qualche Nunziatura in America Latina o Asia; o di una docenza in un ateneo cattolico all’estero. Più difficile un ritorno nella sua Germania dove l’episcopato forse non lo accoglierebbe a braccia aperte.



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