Non è un segreto che nei piani sia di Donald Trump sia in quelli di Joe Biden ci sia l’obiettivo di ricandidarsi per le elezioni del 2024. Per Trump, che non ha mai digerito la vittoria di Biden, questa corsa rappresenta una vera e propria rivincita. Mentre per Biden si tratta dell’ultima opportunità, tenuto conto dell’età, di ripresentarsi come presidente degli Stati Uniti. Insomma ragioni diverse e destini comuni visto che entrambi sono stati sottoposti a perquisizioni che hanno fatto emergere che sia Trump, nella sua abitazione in Florida sia Biden nella sua casa a Wilmington, nel Delaware, hanno trattenuto documenti che avrebbero dovuto essere depositati presso gli Archivi di Stato. Questo secondo il repubblicano Mike Pence che ha ricordato che ogni presidente e vicepresidente, al termine della propria carica, ha l’obbligo di depositare tutti i documenti top secret ai sensi dell’Espionage Act ed il Presidential Records Act, norme che se violate andrebbero ad “intaccare la sicurezza nazionale.
Il legale personale di Biden, Bob Bauer, parlando della perquisizione della casa si è svolta ieri ed è durata quasi 12 ore, come riportato per prima dalla Cnn, ha detto che i file erano risalenti ai tempi in cui Biden era senatore e vicepresidente. “Il dipartimento di Giustizia ha portato via il materiale che riteneva rilevante per la sua indagine, inclusi sei documenti contrassegnati come classificati” ha spiegato l’avvocato del presidente, che ha assistito alla perquisizione del Dipartimento di Giustizia. Ed ora entrambi sembrano sulla stessa barca.
Un nuovo sondaggio CNN/SSRS riporta un giornalista della CNN ha evidenziato che 6 repubblicani su 10 e indipendenti orientati al GOP vogliono che il loro partito nomini qualcuno diverso da Trump nel 2024. Una fetta simile dall’altra parte spera in un candidato diverso da Biden. Insomma che gli elettori lo vogliano o no, la gara è aperta. E le prime percezioni dei punti di forza dei contendenti saranno importanti poiché modelleranno le decisioni di potenziali rivali e donatori nella corsa al denaro iniziale. Lo sa bene Trump il cui appeal è in discesa perché una disastrosa elezione di medio termine ha fatto emergere la stanchezza degli americani per le sue incessanti lamentele sul 2020. Il sondaggio della CNN mostra che quando agli elettori del GOP viene chiesto chi preferirebbero, il 47% ha in mente un’alternativa. Quasi 4 su 10 hanno segnalato il governatore della Florida Ron DeSantis , che non è testato su un palcoscenico nazionale, ma già si profila come una grande minaccia per l’ex presidente.
Per quanto riguarda Biden, (una conferenza stampa alla Casa Bianca è in corso ora), il suo indice di gradimento è inferiore al 50% quindi la sua corsa alla rielezione appare piuttosto in salita (in senso negativo ovviamente). Lui pare avere già messo le mani avanti perché ha detto che rispetterà la strada che gli traccerà il destino, segno che comprende che alla sua età è difficile essere scelti nuovamente. Anche se ha chiuso l’anno con un vantaggio politico migliore di Trump riuscendo a stabilizzare la crisi. Quest’estate, solo il 25% degli elettori allineati ai Democratici voleva che lui fosse il loro candidato. Ora quella cifra è salita al 40%. E tra coloro che vogliono qualcun altro, il 72% afferma di non avere in mente nessuno in particolare, rafforzando ulteriormente il vantaggio che il presidente in carica ha nei confronti di tutti.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.